giovedì 14 ottobre 2010

AN EVENING WITH: BRET EASTON ELLIS

Il brand, se così vogliamo chiamarlo, “An evening with:” che più volte è comparso in questo blog, si discosta per una volta dal suo naturale contesto che è quello musicale per sconfinare in ambito letterario.
L’appuntamento era troppo ghiotto per lasciarselo scappare (già mi ero perso James Ellroy tempo addietro), Bret Easton Ellis, uno dei più importanti scrittori contemporanei, tocca la nostra città in una delle tappe del tour promozionale del suo ultimo libro: Imperial bedrooms.
Tralascerò la presentazione dell’autore in quanto numerosi sono i siti che forniscono esaurienti informazioni sullo stesso e mi concentrerò sul resoconto della serata alla quale ho partecipato insieme al buon vecchio Zio Robbo di quartiere e alla sua dolce metà (saluti carissimi).
L’incontro era previsto per le 21.00 al Circolo dei lettori di Torino sito in uno storico palazzo d’epoca del centro città.
Niente da dire, la cornice è splendida, la serata sarà anche l’occasione di ammirare una parte di questo palazzo a me finora sconosciuto.
Saliti al piano al quale era previsto l’incontro ci siamo trovati davanti ai banchetti dove si vendeva l’ultimo libro dello scrittore (e non solo) e alla sala “apparecchiata” per l’evento.
Qui cominciano le dolenti note.
Pur essendo arrivati con un discreto anticipo rispetto all’orario di inizio della conferenza, l’accesso alla sala dove lo scrittore Giuseppe Culicchia avrebbe presentato Ellis ci è stato negato. I ticket erano già stati consegnati in precedenza e la capienza della sala stessa ci è sembrata quantomeno inadeguata per l’importanza dell’evento. Insomma, tutto esaurito.
Per carità può succedere, quello che ci ha fatto storcere un pochino il naso è il fatto che la sala fosse per almeno tre quarti vuota.
E tutte le persone che avevano ritirato i ticket dov’erano? In giro la folla non era ancora così nutrita, alcuni posti erano riservati alla stampa, ma tutti quei bei posti vuoti chi se li era accaparrati?
A pensar male (che di solito ci si piglia) verrebbe da dire amici e conoscenti, gestione all’italiana e via discorrendo.
Comunque ci hanno fatto accomodare in una sala adiacente dove era possibile guardare la conferenza in diretta su uno schermo. Anzi su un telo per diapositive (più o meno).
La delusione non è stata poca considerando che non avremmo assistito dal vivo all’incontro ma l’avremmo visto “in tele” nonostante questo si tenesse a pochi metri da noi, dietro una tenda che divideva le due sale.
Cercando a questo punto di adeguarci alla situazione e tentando anche noi il metodo all’italiana ci siamo introdotti nella sala per gli iniziati passando proprio attraverso la “Lynchiana” tenda rossa.
Invece di trovarci davanti al nano con la parlantina in reverse della Loggia Nera ci siamo imbattuti in una signorina della cerchia interna del Circolo dei lettori.
Poco prima che questa arrivasse a fermare il nostro illecito tentativo di assistere al dibattito, avevamo scambiato due parole con un paio di ragazzi seduti per terra su alcuni cuscini che si erano resi disponibili ad ospitarci tra di loro (anche se un po’ intimoriti dalle possibili conseguenze del temerario gesto).
La Signorina della CERCHIA INTERNA ci ha però comunicato che anche i cuscini erano stati riservati, sull’ambìto posto si poteva poggiar il culo solo se provvisti di ticket di tinta blu sangue nobile.
La nostra ristretta compagnia, portatrice sana di proletarissimi ticket rossi, veniva così condannata ad attraversare in direzione contraria il drappo Lynchiano e, su consiglio spassionato della Signorina della CERCHIA INTERNA, a tenersi stretti il comunque prestigioso posto nella sala proiezioni. Così abbiamo fatto anche se la scenetta precedente aveva assunto toni surreal demenziali (cuscini riservati, ma dai... dove siamo?).
In coda a queste piccole disavventure si è presentato tal Bret Easton Ellis, ma di questo parleremo un’altra volta (forse) o, nel caso il pelandrone mi precedesse, ne discuteremo sul blog del BVZRDQ.

Il Circolo dei lettori

2 commenti:

  1. Quanta amarezza, quanta spocchia. Pure i biglietti rossi e blu, a rimarcar le differenze. La cultura per pochi è il loro motto.

    Choppa

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  2. Eh già, peccato perchè Ellis è pure simpatico.

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