lunedì 6 dicembre 2010

MUSIC BOX 2

Tempo di magra signori, le idee latitano, l'umore continua a non essere dei migliori, il tempo scarseggia e quindi.... il Back to the past dedicato al 1969 è ancora in costruzione, nessun film visto di cui scrivere, di serial TV non ne parliamo neanche, il Don Chisciotte mi impedirà di parlar di libri per un bel po' e volevo evitare altri post "incazzosi" e amari come i recenti Definizioni e E' cosa e niente. Ancora peggio, e mi cospargo il capo di cenere, non sono riuscito a preparare nulla neanche per fumetti di carta (in realtà non ho letto nulla di nuovo).

E allora cosa può venirci in aiuto in occasioni come questa?

La musica ovviamente e quindi ho dedicato alcuni minuti a questo secondo appuntamento con Music Box.

Mi sembra giusto tornare un po' alle origini. Quando ho cominciato ad ascoltare la musica che volevo io e non quella che si sentiva in casa o alla radio, avevo circa 13 anni. Il primo amore, quello dal quale si sono poi evoluti i miei gusti musicali, è stato quello per i Queen e per il loro frontman Freddie Mercury.

Il primo loro album che ascoltai con attenzione fu The miracle del 1989. Avevo già ascoltato qualcosa in precedenza su qualche vecchia musicassetta (forse Live Magic) che aveva mio padre ma la scintillà scoccò con quel disco e si rinsaldò con il successivo Innuendo quando, purtroppo, la carriera del gruppo era ormai lontana dai palchi e la fine dell'avventura imminente.

Con un paio di amici partì la ricerca della gran mole di materiale pubblicato dai Queen da inizio carriera fino agli anni '90. Era una scoperta continua di piccoli (grandi in realtà) gioielli.
Pomeriggi passati ad ascoltare i loro album invece che a giocare ai giardinetti, poster gigante di Freddie in camera (l'unico che io abbia mai avuto), l'anno del concerto organizzato per la morte del grande cantante rinunciammo ad andare al mare con il resto della cricca (era forse pasquetta, comunque una ricorrenza) per vedere il concerto in diretta.

Insomma, la mia formazione musicale (da ascoltatore) partì da lì.
Tutti conoscono i Queen, forse non proprio tutti ne apprezzano il lato meno conosciuto, quello più distante dalle loro grandissime hit. Ho sempre considerato i Queen come uno dei gruppi più capaci ed eclettici in sede di songwriting.

Volutamente non scelgo di presentare uno dei classici del gruppo e propongo qui un brano meno conosciuto incluso nel capolavoro A night at the opera del 1975, caratterizzato da un'insolita lunghezza per i canoni del gruppo e da una serie di sovrincisioni e di "controcanti" o "canoni" in gergo tecnico.

Pare che il pezzo sia stato scritto dal chitarrista Brian May in seguito a un sogno fatto durante un periodo di malattia. Il sogno riguardava il diluvio universale.

Queen - The prophet's song



Oh oh people of the earth
Listen to the warning the seer he said
Beware the storm that gathers here
Listen to the wise man

I dreamed I saw on a moonlit stair
Spreading his hand on the multitude there
A man who cried for a love gone stale
And ice cold hearts of charity bare

I watched as fear took the old men's gaze
Hopes of the young in troubled graves
'I see no day' I heard him say
So grey is the face of every mortal

Oh oh people of the earth!
'Listen to the warning' the prophet he said
For soon the cold of night will fall
Summoned by your own hand

Ah ah children of the land
Quicken to the new life take my hand
Fly and find the new green bough
Return like the white dove

He told of death as a bone white haze
Taking the lost and the unloved babe
Late too late all the wretches run
These kings of beasts now counting their days

From mother's love is the son estranged
Married his own his precious gain
The earth will shake in two will break
And death all round will be your dowry

Oh oh people of the earth
Listen to the warning the seer he said
For those who hear and mark my words
Listen to the good plan

Oh oh oh oh and two by two my human zoo
They'll be running for to come
Running for to come out of the rain

Oh flee for your life
Who heed me not let all your treasure make you
Oh fear for your life
Deceive you not the fires of hell will take you
Should death await you

Ah people can you hear me?
And now I know and now I know
And now I know and now I know
That you can hear me
And now I know and now I know
And now I know Now I know
Now I know now I know
Now I know now I know
Now I know
The earth will shake in two will break
Death all around around around around
Around around around around
Now I know now I know
Now I know now I know
Now I know now I know
Now I know now I know
Now I know now I know
Now I know
Wo wo wo wo wo wo wo wo wo
Listen to the wise listen to the wise listen to the wise
Listen to the wise listen to the wise man
La la
La la la la la la
La la la la la la
La la la la la la
La la la la la la
La la la la la la
La la la la la la
La la
La la
La la
Come Here (I - You)
Come Here (I - You)
Come Here (I - You)
Come Here (I - You)

Ah ah ah ah ah
Listen to the man listen to the man listen to the man listen
to the mad man

God gave you grace to purge this place
And peace all around may be your fortune

Oh oh children of the land
Love is still the answer take my hand
The vision fades a voice I hear
Listen to the madman!

But still I fear and still I dare not
Laugh at the madman!

5 commenti:

  1. Non ho avuto il piacere di ascoltare pezzi come questo fino a tempi abbastanza recenti, quando un amico mi ha passato l'intera discografia dei Queen (in mp3). A parte la voce di Freddie, il loro stile è sempre inconfondibile..la chitarra, i coretti..li riconosci anche se si tratta un pezzo che senti per la prima volta. Grazie per non aver messo Radio Ga Ga

    RispondiElimina
  2. Come non conoscere The Prophet's Song?
    Chi sostiene che gli piacciano i Queen e non ha mai ascoltato questa canzone i Queen non li conosce affatto! In questo brano c'è tutta la loro epicità, la loro maestosità, il progressive che si fonde con la scuola di Bach, le capacità strumentali e vocali del gruppo...è immenso!
    Ricordo la prima volta che mi è capitata di sentirla: mi è scoppiata la testa, avevo i brividi, non potevo crederci...poi, dopo l'arpeggio finale di May, quello di Freddy al piano che introduce quella che è da sempre la loro canzone che preferisco: Love of My Life!
    Se in più ci aggiungete pezzi come Death On Two Legs e Bohemian Rhapsody si fa presto a capire come A Night at the Opera sia il loro assoluto capolavoro! Listen to the Wise Man!

    RispondiElimina
  3. Ho evitato di proposito pezzi stra-abusati come Radio Ga Ga o I want to break free. Rimangono comunque ottimi pezzi ma ne abbiamo basta come si suol dire.

    Rimane sempre e comunque un sacco di gente che, pur conoscendo i Queen per la loro fama, si è fermata all'ascolto delle hit da radio o delle compilazioni dei Greatest hits perdendosi pezzi magnifici come questo.

    L'album nel quale il pezzo è contenuto è un master piece.

    Canzoni immense come questa e "Bohemian Rhapsody" alternate a dolcissime canzoni d'amore come la stupenda "Love of my life". Anche quelli che sembrano divertissements come "Lazing on a sunday afternoon" e "Seaside rendezvous" dimostrano la geniale ecletticità e la felicità creativa del gruppo.
    Un gruppo dove non c'è solo Mercury. '39 (May) e "I'm in love with my car" (Taylor) sono lì a dimostrarlo. Che emozione è stata sentire questi due pezzi dal vivo.

    RispondiElimina
  4. Io avevo comprato i due libri con tutti i testi... e passavo interi pomeriggi a cantare le loro canzoni.

    Una delle canzoni più semplici da cantare era questa: Fairy Feller's Master Stroke ;-)

    RispondiElimina
  5. Fairy Feller's Master Stroke è un'altra di quelle perle che non sono arrivate al grande pubblico di cui i primi album dei Queen sono ricchi.
    Nel nostro piccolo possiamo riportarle all'attenzione di chi transita, anche per sbaglio, nei nostri blog.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...