lunedì 27 dicembre 2010

NECROSHA

Questo articolo è stato scritto per il sito fumettidicarta (e relativo blog)

Da parecchio tempo a questa parte la Casa delle Idee ha preso l’abitudine di creare “l’evento”. Una vicenda, una storia, una trama che ha il compito di dare uno scossone allo status-quo dell’Universo Marvel così da poter usare poi la frase “… e nulla sarà più come prima” e lasciare ai vari autori delle serie regolari nuovi spunti verso i quali far muovere le vite dei vari personaggi.

Solitamente, come è accaduto con Civil War, Secret Invasion o la recente Assedio, la trama portante è affidata ad una miniserie della quale le ripercussioni si avvertono sulle varie serie regolari targate Marvel.

A volte, è il caso di Dark Reign per esempio, un fil rouge accomuna atmosfere e background delle storie dei maggiori personaggi di questo universo.

Mi duole un pochino prendere atto del fatto che in queste vicende i mutanti sono spesso stati relegati a comparse o a un ruolo marginale nell’economia dello sviluppo di questi accadimenti.

E’ da molto che ormai ci viene raccontato che i tempi sono cambiati e con essi anche i nostri X-Men hanno dovuto adeguarsi alla nuova situazione, alla definitiva perdita dell’innocenza.

Così Ciclope è diventato un leader con pochi scrupoli, tra le guide “morali” per i mutanti più giovani troviamo l’ex Regina Bianca del Club Infernale, l’omicidio è accettato con maggiore facilità e la distanza da quelle creature così ben tratteggiate da Chris Claremont e John Byrne che mi fecero appassionare al fumetto Marvel sembra ormai incolmabile.

Gli ultimi avvenimenti di rilievo legati alla famiglia mutante sono stati sinceramente poco appassionanti.

L’avvento della nuova speranza rappresentata da Hope, unica nascita mutante dall’epoca di House of M, ha dato vita alla noiosa e ripetitiva serie di Cable e all’inutile crossover Messiah War.

Dal primo numero della serie dell’Askani’son (Cable) è stato un susseguirsi di tentativi da parte di Alfiere volti ad eliminare la piccola Hope e altrettanti tentativi da parte di Cable di sventare la minaccia di Alfiere.

La serie è giunta al diciannovesimo episodio e siamo ancora fermi allo stesso punto. Nel frattempo c’è stata la Messiah War dove sembrava dovesse decidersi il fato di Hope, ma anche questa si è rivelata essere molto fumo e poco arrosto.

La successiva saga Utopia non è stata molto meglio. Scontro con i Dark Avengers, nuova isola stato per i mutanti e recente ritorno di Magneto. Originale? Non direi.

Gli X-Men e le serie a loro legate non sono più, come accadeva anni fa, gli albi più venduti della Marvel e non si fatica a capirne il perchè.

La serie più interessante negli ultimi tempi si era rivelata X-Men Legacy che però negli ultimi numeri dimostra di avvicinarsi pericolosamente al resto della vasta produzione mutante.

Ora la Marvel ci riprova con questo Necrosha ma anche qui le sensazioni non sono delle migliori.

Come si diceva poco prima, Ciclope, per far fronte alle recenti minacce, ha alzato il tiro e ha creato una nuova X-Force dedita a missioni poco pulite delle quali non sono a conoscenza nemmeno la gran parte dei membri degli X-Men. Nella serie sempre più oscura del gruppo abbiamo assistito tra le altre cose al ritorno di Selene e ai suoi progetti per vendicarsi di alcuni tradimenti subiti in passato. Ovviamente i mutanti sono tra i candidati a farne le spese.

Nello speciale d’esordio di questa nuova saga vedremo quali sono le mosse messe in atto dalla dark lady. Come la DC Comics ha fatto con La notte più profonda, anche la Marvel si butta sulla recente isteria per i non-morti (cosa che ha già fatto con le mini targate Marvel Zombie) che sta soppiantando quella di qualche tempo fa per i vampiri.

Selene schiera il suo esercito di diversamente vivi tra i quali i ritornati Satiri che metteranno in crisi Emma Frost, Eli Bard recente protagonista sulla serie X-Force, Pyro, Calibano, Blink e una serie di personaggi “minori”.

Mentre alcuni di questi sferrano l’attacco a Utopia, Selene si reca a Genosha, isola dove ancora si trovano innumerevoli cadaveri di mutanti, per rimpinguare le fila del suo esercito. Genosha si trasformerà in Necrosha.

Gli scrittori Kyle e Yost sembrano ormai incapaci di allontanarsi dalle atmosfere lugubri che caratterizzano la serie di X-Force e in particolare le vicende legate alla loro creatura X-23, così come di creare trame che diano uno scossone emotivo ai lettori. Ci saranno tragedie, morti, catastrofi. Bene, ormai se le aspettano tutti.

In un recente articolo su “Assedio” si diceva di come la Marvel rimescoli le carte per poi tornare sempre al punto di partenza. In questo caso sarebbe un bene. Date al tutto una ripulita e ridateci i vecchi X-Men. O metteteli in mano a uno scrittore di talento come accadde con Morrison.

Lo stesso discorso vale per il versante grafico. Le matite di Clayton Crain, pur personalissime e affatto disprezzabili, alla lunga stancano. E’ possibile che non ci sia mai un po’ di luce? Let there be more light, e che diamine!

In appendice un paio di raccontini forse più interessanti dell’episodio portante nei quali assistiamo al ritorno dai morti dell’ex Nuovo Mutante Doug Ramsey e della veggente Irene Adler, due personaggi storici per il mondo X degni di particolare attenzione.

2 commenti:

  1. Lo ammetto: tra i tanti fumetti Marvel che tuttora seguo, l'epopea mutante è quella che mi prende meno... non saprei spiegarti i motivi, alcune saghe mi emozionano, altre no.
    E gli X-Men smisi di seguirli più o meno quando avvenne il primo, grosso cambio di formazione: per capirci, quando si passò dalla Bestia, l'Angelo e l'Uomo Ghiaccio a Wolverine, Colosso e Nightcrawler... anche se parecchie storie, in primis quelle disegnate da John Byrne, sono assolutamente godibili.
    E gli "eventi" sono stata la trovata che, negli anni duemila, ha tenuto a galla il mondo supereroistico: alla Marvel dicono che "Assedio" chiude tutti i crossover, vedremo se sarà così... ;)

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  2. Pensa che per me è stato il contrario. La mia passione per il fumetto Marvel è nata proprio con la seconda formazione degli X-Men.

    Per quel che riguarda i crossover e le miniserie stile "Assedio" uno stop non sarebbe male. Concentrarsi sulle testate regolari aumentandone la qualità è quel che il lettore si augura (me lo auguro io almeno).

    Con l'avvento di Alonso a Editor in chief vedremo che succederà.

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