lunedì 3 gennaio 2011

MENO DI ZERO

(Less than zero, di Bret Easton Ellis, 1985) 

In questo primo romanzo di Bret Easton Ellis potrebbe non esserci niente e potrebbe esserci tutto. Questo ovviamente in base al gusto personale di ognuno di noi. Niente, tutto, dipende da ciò che cercate. Siete alla ricerca di una storia avvincente composta da incipit, sviluppo e conclusione? Di ritmi tesi, colpi di scena e grandi avvenimenti? Bene allora per voi in questo libro non c’è niente (o quasi). Se vi interessa lo spaccato di un ambiente, la fotografia di un “periodo” vissuto da un determinato “ceto sociale” se così vogliamo chiamarlo, se volete gettare uno sguardo a quel che (non) c’è dentro i personaggi più che a quel che questi fanno allora potrebbe esserci tutto (o quasi). 

Clay torna a Los Angeles in occasione delle vacanze natalizie dopo quattro mesi di lontananza trascorsi all’università del New Hampshire. Qui ritrova le due sorelle, i genitori, la sua ragazza (?) Blair e i suoi amici. Biondi, abbronzati, ricchi, frequentatori del mondo che conta, dei migliori ristoranti, dei locali più in, all’apparenza perfetti. Daniel, Julian, Trent, Muriel, Alana, Blair, Kim si conoscono, si ritrovano, incontrano gente, vanno alle feste, stanno insieme. Sono soli. Sono soli perchè nulla importa più, nulla ha più valore, nulla scuote, nulla emoziona. Non ci sono più affetti. Genitori incapaci d’amare, immersi nella ricchezza e in uno stile di vita nel quale non c’è veramente spazio per gli altri. La mancanza di difficoltà provoca disinteresse per tutto. I personaggi sono poco più che burattini intercambiabili. Ma chi era il protagonista di quel determinato episodio? Julian? Trent? O forse era Muriel? Non importa uno vale l’altro. Una cena, un concerto, un tuffo in piscina, una pista di coca, un giro in macchina, una cena, un concerto... Per sentire un alito di vita resta l’eccesso, la droga, il sesso, la violenza. Ma basteranno queste cose a riempire il buco? Per qualcuno c’è ancora un briciolo di speranza? Forse sì, forse sì. Ve lo dirò quando riuscirò a leggere Imperial bedrooms, ultimo libro di Ellis che riprende in mano questi personaggi 25 anni dopo averne scritto per la prima volta. A me questo Meno di zero è piaciuto. Ellis farà senz’altro meglio con American Psycho ma questo Meno di zero mi è piaciuto. Forse l’ennesimo colpo a quei terribili Eighties.

2 commenti:

  1. Lo lessi nel 1992, quando uscì, mi pare.
    Trovai veramente ottimo lo stile: minimale, asciutto, eppure efficace.
    Se ti è piaciuto, prova anche l'eccellente Bright lights, bright city di Jay McInerney, da cui è stato tratto anche il discreto Le Mille Luci di New York con Michael J. Fox (comunque superiore al pessimo Al di là di tutti i limiti, tratto dal romanzo di Ellis).

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  2. Di McInerney ne ho sentito parlare già varie volte, spesso accostato a Ellis. Non ho mai letto nulla di suo, grazie per il consiglio.

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