lunedì 31 gennaio 2011

MUSIC BOX 3

I gusti musicali, si sa, sono cosa personale.

A volte andare a toccare l'artista/gruppo preferito di qualcuno equivale a scottarsi.

Tra gli appassionati si crea del campanilismo, il rock è meglio del pop no guarda che l'elettronica è più avanti ma se quelli non sanno neanche come si tiene uno strumento in mano si ma tu sei vecchio sei fermo agli anni '70 e quelle non sono voci sono rutti e per fortuna c'è Lady Gaga e discussioni (certamente più approfondite) del genere.

Insomma perchè questo preambolo? Perchè anche io sono così, mi piace punzecchiare chi ascolta cose che a me non piacciono e che ritengo spesso e volentieri puro sterco essiccato. Sono, con le dovute cautele, un razzista musicale. se non si esagera è anche divertente esserlo, provate, ne usciranno dibattiti quantomeno curiosi.

Sempre più spesso realizzo quanto il detto "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace" trovi pratica applicazione anche nel campo delle preferenze musicali.
Di recente ho scoperto che anche tra persone esperte di musica c'è chi considera i Queen, gruppo per me grandissimo, una band più o meno insignificante.

Con questo post tenterò di attirare su di me le ire di spiriti a me affini per quel che riguarda la passione musicale, nel mio caso molto rock-oriented.

Sì, perchè dopo Pearl Jam e Queen, gruppi che a prescindere dai gusti personali godono almeno di un generale rispetto, voglio dedicare questo terzo appuntamento di Music box agli Oasis.

Nelle due estati consecutive degli anni 1996 e 1997 affrontai i due viaggi che ancora rimangono nei miei ricordi come i più belli e significativi di sempre.

A fine 1995 usciva l'album What's the story (Morning glory) che nell'estate successiva era ancora in heavy rotation su tutte le radio europee (almeno lo era in Italia e in U.K.).

Allora mi trovavo in Irlanda dove sembrava davvero esserci una sorta di Oasismania, i loro pezzi si sentivano dappertutto. Wonderwall, Morning glory, Don't look back in anger, Champagne supernova uscivano dalle radio, dalle chitarre degli artisti da strada, dai pub. In quel di Cork incontrammo anche orde di ragazzi diretti a un concerto della band e ci facemmo sfuggire l'occasione di vedere il gruppo dal vivo a un prezzo più che accettabile.

Proprio nell'estate del 1997, anticipato dal singolo Stand by me, gli Oasis diedero alle stampe Be here now.

Ancora U.K., dopo alcuni giorni a Londra, rotta verso la Scozia. Era il primo viaggio con la ragazza che sarebbe poi diventata mia moglie (e che voi conoscete come La Citata). Un'esperienza bellissima e la musica di sottofondo era sempre quella, ancora Oasis all'apice della loro fama.

Non essendo io mai stato affetto da romanticismo, ci pensò mia moglie a eleggere proprio Stand by me al rango di nostra canzone. In effetti in quelli che per noi ancora rimangono i giorni più belli questo pezzo era spesso presente.

Dal punto di vista puramente musicale i primi album degli Oasis (i primi 3 almeno) li ho sempre trovati molto riusciti. Niente di innovativo o rivoluzionario ma il buon Noel sapeva come scrivere un pezzo. Il gossip attorno ai fratelli Gallagher fungeva da cassa di risonanza e il gioco era fatto.

E anche l'ultimo Dig out your soul non l'ho trovato niente male.

Oasis - Stand by me. Anche il video mi è piaciuto da subito.



Made a meal and threw it up on Sunday
I've got a lot of things to learn
Said I would and I believe in one day
Before my heart starts to burn.

So whats the matter with you?
Sing me something new ... Don't you know
The cold and wind and rain don't know
They only seem to come and go, away

Times are hard when things have got no meaning
I've found a key upon the floor
Maybe you and I will not believe in the things we find behind the door

Stand By Me -- Nobody knows the way it's gonna be
Stand By Me -- Nobody knows the way it's gonna be
Stand By Me -- Nobody knows the way it's gonna be

If you're leaving will you take me with you
I'm tired of talking on my phone
But there is one thing I can never give you
My heart will never be your home

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