sabato 2 aprile 2011

I CLASSICI DEL GIALLO

Ogni tanto mi piace tornare al classico, a uno dei miei primi amori letterari, al giallo, quello spesso denominato all’inglese, al mistery, all’enigma della stanza chiusa, alla cerchia ristretta di sospettati tra i quali inevitabilmente si nasconde il colpevole, tra i quali inevitabilmente il colpevole è il maggiordomo, tesi avvalorata anche dai recenti fatti di cronaca (recenti gli sviluppi almeno).

Qualche anno fa, a occhio e croce direi tre o quattro, uscì in edicola durante il periodo estivo una serie di corposi volumi che raccoglievano tre o quattro romanzi di uno stesso autore per ogni numero. La collana presentò parecchie uscite, di conseguenza non solo il classico giallo all’inglese ma anche noir, hard boiled, etc., etc...

Romanzi diventati classici nel proprio genere, usciti in precedenza singolarmente nella collana I classici del giallo edita da Mondadori.

Ne feci una discreta scorta che ancora oggi sto sfruttando quando ho voglia di letture veloci e quasi sempre divertenti. Non presi tutte le uscite per una questione economica e anche perchè vari romanzi presentati già li possedevo. Ad esempio saltai a piè pari lo Sherlock Holmes di Conan Doyle del quale già possedevo l’opera omnia regalatami dalla mia dolce metà.

Le mie scelte si concentrarono su: Agatha Christie, Ellery Queen, Raymond Chandler, Earle Stanley Garner, Rex Stout, Ed McBain, P. D. James e Donald Westlake.

Nomi per lo più noti che hanno lasciato in eredità personaggi ormai diventati più grandi di loro: Hercule Poirot, Miss Marple, Ellery Queen stesso, Philip Marlowe, Perry Mason, Nero Wolfe, i detective dell’87° distretto e l’ispettore Dalgliesh.

In alcuni casi la collana presentava romanzi celebri come Alta cucina di Rex Stout o Il grande sonno per Raymond Chandler, per altri autori, come nel caso della Christie, si è puntato su titoli minori evitando giustamente l’ennesima ristampa di opere come Assassinio sull’Orient Express o Trappola per topi.

Trovano posto anche novelle brevi come Colpo di genio con protagonista Nero Wolfe, l’ultima che ho letto in ordine di tempo. Uscita nel 1960 con il titolo Poisson à la carte, è il classico mistero della stanza chiusa.

Un circolo di gourmet chiede allo chef privato di Nero Wolfe di preparare una cena per i componenti del club, una cena alla quale parteciperanno lo stesso Wolfe e il suo assistente Archie Goodwyn. Durante la serata i piatti verranno serviti da dodici affascinanti ragazze, una per commensale, cosa che irriterà non poco il burbero Wolfe e, come tutti si aspettano, uno dei partecipanti alla cena verrà avvelenato.

Letture spesso rassicuranti che offrono proprio quello che ci si aspetta, intrattenimento di cui godere in puro relax, un’ottima varietà di personaggi e ambientazioni.

A chi piace il genere può tentare il recupero di questi volumi, magari su qualche bancarella dell’usato o in qualche mercatino.

PS Cercando alcune immagini ho trovato un link dedicato alla collana. Eccolo.

2 commenti:

  1. Non sono un lettore di gialli.
    Diciamo che me ne strafrego di sapere chi ha ammazzato il solito tizio o la solita tizia trovato cadavere nel primo capitolo. :D
    Però, la linea di copertine – semplici e asciutte – scelta da Mondadori per questa collana non mi dispiace.

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    1. Concordo, bella linea, sono piaciute anche a me, alcune più di altre.

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