lunedì 26 settembre 2011

CEREBUS: ALTA SOCIETA'

Quella di Alta Società non è stata una lettura facile o leggera. Questo volume è il classico esempio di come con un fumetto si possa dire molto e in maniera originale ed elegante.

Cerebus è stato un caso editoriale unico nel mondo del fumetto indipendente. Il suo creatore, il canadese Dave Sim, ha portato avanti in maniera caparbia il suo progetto artistico che ha visto la sua naturale conclusione dopo ben 300 uscite mensili.
Cerebus vede la luce nel 1977 e termina la sua corsa ventisette anni più tardi, nel 2004.

Solo nel 2010, superate le ritrosie dell'autore a concedere i diritti per l'adattamento della sua opera in altre lingue, la Black Velvet porta sugli scaffali italiani un primo volume di gran pregio dedicato all'oritteropo antropomorfo.

In realtà questo volume (l'intera saga è stata raccolta in 16 parti) è il secondo dell'opera ideata da Sim. Per volontà dello stesso autore, l'edizione italiana salta a piè pari il primo tomo iniziando l'avventura editoriale nel nostro paese dal successivo Alta società.

Infatti Cerebus nasceva come parodia del genere fantasy, una caricatura di personaggi quali Conan il barbaro e simili. Solo con Alta società il nostro oritteropo diventa metafora e bacchetta dei peggiori umani costumi. Da qui il successo del personaggio e i favori della critica iniziano a crescere e a rendere Cerebus un fumetto apprezzato in maniera pressoché unanime.

Saggia decisione o passo falso? Difficile dirlo. Vero è che in alcuni passaggi si prova la fastidiosa sensazione di essere entrati in sala a film iniziato, per rimediare a inizio volume troviamo un sunto dei fatti salienti relativi al primo e inedito ciclo di storie.

E' anche vero che ci troviamo di fronte a un progetto ambizioso. Il volume è molto corposo (518 pp.) e il prezzo dello stesso non proprio economico (30 euro, grazie Amazon!). Partire a queste condizioni con il ciclo più debole di Cerebus poteva rivelarsi una mossa controproducente. Ognuno trarrà le sue conclusioni e non è detto che il primo tomo non venga recuperato in futuro.

In apertura di volume Cerebus arriva nella città di Iest e si stabilisce all'Hotel Regency (splendida la copertina del volume che ne ritrae l'arrivo). Cerebus arriva come emissario di Lord Julius reggente della città di Palnu, una delle più ricche della zona.


Da qui in avanti l'irascibile e riottoso per natura oritteropo, verrà preso di mira da una serie di figuri in cerca di favori, raccomandazioni, tesi a corrompere, arricchirsi, macchinare, mettersi in luce, cercare vantaggi e privilegi e via umanamente discorrendo.
Anche Cerebus tenterà di avvantaggiarsi della situazione. In fondo oltre alle risse il suo primo interesse rimangono i soldi.

Con l'evolversi della storia il protagonista dovrà affrontare situazioni legate alla ragion di Stato, alla religione, alla politica, all'economia, trovandosi sempre più spesso a dover cedere al compromesso e a comprimere la sua esuberanza.
Il tutto sfocerà in un'irresistibile campagna elettorale durante la quale Cerebus avrà come avversario niente meno che una capra.

Non mancano i richiami parodistici al fumetto supereroistico, il personaggio di Moon Roach è chiaramente ispirato al Marvelliano Moon Knight sapientemente shakerato con alcune parti di Batman. Ne esce fuori una macchietta di rara efficacia.

Anche tecnicamente questo volume riserva parecchie sorprese. La costruzione dei singoli numeri e in alcuni casi delle singole tavole rifugge in maniera assoluta l'ordinarietà.
Numeri prevalentemente testuali corredati da illustrazioni, tavole intere che descrivono aspetti del mondo del protagonista (il gioco del Diamondback, ad esempio), numeri impostati orizzontalmente, tavole con due sole vignette e tavole con 12, uno stile di disegno sempre efficace.

Di sicuro questo Alta società non è una lettura leggera ma qualcosa che, se presa con la dovuta attenzione, non mancherà di intrigare il lettore che potrà annoverare nella sua collezione un'opera di sicuro pregio.

1 commento:

  1. E' stata una lettura interessante e illuminante anche per me. Sono d'accordissimo sulla questione che non è un'opera facile. Ma con la dovuta attenzione mi sono reso conto di non riuscire più a staccarmi dal volume.
    E non credo si possa arrivare a comprenderlo al 100%, visto che attinge a piene mani ad una cultura che non conosciamo completamente. Però è una grande cosa. E io sto aspettando il secondo volume (e a dir la verità avevano detto che a seconda dell'esito nelle librerie, avrebbero stampato anche la miniserie originale).

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