giovedì 8 dicembre 2011

IL QUARTO TIPO

(The fourth kind, di Olatunde Osunsanmi, 2009) Qualche tempo addietro sulle pagine di questo blog si era aperto un interessante scambio di opinioni su alcuni film horror. Il la è stato dato dal film Rec, durante la discussione erano venuti fuori alcuni titoli che mi ero ripromesso di guardare. Eccomi qui così, con discreto ritardo come al solito, a parlare di uno di questi. Attenzione, farò un piccolo spoiler (ma secondo me davvero piccolo, una roba che ci vanno pochi secondi per capirla) non tanto sulla trama quanto sulla struttura narrativa scelta dal regista per raccontare questa storia. Ed eccolo: la vicenda assume la struttura del mockumentary in stile Blair Witch Project tanto per intenderci. Per carità, nonostante la struttura del falso documentario sia ormai abusata, non ci sarebbe niente di male in questa scelta. La sopra citata struttura però (a mio parere) perde di credibilità fin dalla prima scena nella quale una Milla Jovovich davvero poco credibile vuole insinuarci il dubbio che i fatti inquietanti narrati nella pellicola siano realmente accaduti. Proprio questa scena iniziale dà la mazzata più grande al film che per il resto ho trovato tutto sommato godibile. Una Jovovich che si presenta allo spettatore come se dovesse presentare l'ultima tinta dal colore multisfaccettato istiga nello stesso troppa diffidenza per essere presa sul serio. Magari sarebbe bastato sostituire la prima scena con una semplice scritta tipo I fatti narrati di seguito, etc.. per alimentare maggiormente i dubbi dello spettatore (che comunque sarebbero crollati sul finale). A parte questo e tenendo conto della mia scarsa esperienza con il genere horror (anche se qui non siamo proprio in campo horror ma più vicini al sovrannaturale) il film non mi ha deluso. La Jovovich, prima sequenza a parte protagonista di una discreta interpretazione, ha la pretesa di impersonare la realmente esistita dottoressa Abigail Tyler. La dottoressa narra l'intera vicenda in un'intervista rilasciata al regista stesso. Nelle parti documentarie la dottoressa è interpretata da Charlotte Milchard. Questa dovrebbe essere la vera Abigail Tyler mentre la Jovovich la interpreta solamente durante le sequenze di fiction utilizzate per ricostruire la vicenda. La Tyler ha assistito impotente all'uccisione del marito, padre dei due figli Ronnie e Ashley. La vicenda ha dei risvolti misteriosi che la Tyler sta cercando di portare alla luce tramite delle sedute di ipnosi condotte dal collega Abel Campos (un Elias Koteas che trovo molto somigliante a De Niro in parecchie sue espressioni) senza grossi risultati. Per superare la crisi la Tyler, ipnoterapista anch'essa, si immerge nel lavoro. Si trasferisce a Nome, Alaska, e prende in cura diversi pazienti con forti disturbi del sonno. I fatti inquietanti iniziano quando alcuni pazienti raccontano alla dottoressa di aver vissuto le stesse identiche e inquiete storie. Raccontano tutti di uno strano gufo e si sa, i gufi non sono quello che sembrano. Da quel punto in avanti sarà un'escalation di strani eventi. Tutto sommato mi sembra, assunto a parte, che la pellicola riesca a creare il giusto grado di tensione, almeno per chi non mangia questo genere di film a colazione, pranzo e cena. Le sequenze girate con la telecamera in presa diretta, cioè quelle presunte reali, delle sedute sotto ipnosi risultano sufficientemente inquiete da andare a segno, le sequenze di fiction reggono il passo creando un prodotto di discreta fattura. Non ci troviamo di fronte a un caposaldo del genere ma Il quarto tipo offre comunque un buon intrattenimento.

5 commenti:

  1. Sono contenta che il film non ti abbia fatto schifo :-) Al contrario di te, io trovai credibile la presentazione di Milla. Guardai il film credendo a tutto. Che scema! Però in questo modo me lo sono goduto molto di più. A quanto pare non ho nessuna difficoltà a mettere in atto la sospensione dell'incredulità. Di sicuro ho molti più problemi ad affrontare la realtà quotidiana.

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  2. Un'altra scema che si era bevuta la storia del documentario, presente ^___^

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  3. La, io lo guardai credendo a tutto... poi, appena finito di vederlo, cercai informazioni sul film e mi feci una risata :-) Il giorno dopo, quando incontrai il collega che mi aveva consigliato il film, gli spiegai che la parte documentaristica era tutta finzione. Lui ci rimase male. Era davvero convinto che fosse vera. Un altro scemo :-)

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  4. Io vorrei parlare l'Assiro - Babilonese...e la cosa che mi ha fatto più paura è Abigail Tyler nel finto documentario...spaventosa quanto Stephen King nella quarta di copertina dei suoi romanzi (la sua foto è ciò che fa veramente paura, ziofà!)

    ZR

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  5. A me è bastata l'introduzione della b(u)ona Milla per cambiar canale. Però la tinta sono andato a comprarla!...
    Nah, non fa per me questo film, comunque era piuttosto risaputo che fosse tutta una finzione, anche se a detta di chi l'ha visto, questa considerazione non toglie nulla alla sua capacità di spaventare.
    A proposito di horror e difficoltà a dormire da un mese e mezzo a questa parte sto facendo incetta di saghe classiche del filone del brivido: Halloween, La Casa, Le Colline hanno gli Occhi...ci si impiega un po' a vedere tutti i capitoli di ogni film, comunque quasi tutti di bassissima qualità e per questo non li recensisco su RN. Ora sono arrivato all'episodio 4 di A Nightmare On Elm Street.

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