lunedì 16 gennaio 2012

BORIS - STAGIONE 1

Ogni tanto anche la serialità italiana ci offre qualche piccolo miracolo. Purtroppo in questi rari casi l'attenzione delle grandi reti televisive dello stivale tende a farsi cogliere impreparata. Nel caso de L'ispettore Coliandro ad esempio, divertente serie poliziesca sui generis che vantava le sceneggiature di Carlo Lucarelli e la regia dei Manetti Bros, la Rai tagliò i fondi alla produzione che già presentava solo quattro puntate all'anno ridotte a due per la quarta stagione, decretandone la cancellazione. Il successo comico di Boris abbiamo potuto godercelo solo grazie alle reti a pagamento del circuito Sky (che comunque mai ho foraggiato e continuerò a non farlo) che in seguito l'ha riproposta sul canale free Cielo. In queste realtà alternative trovano spazio proposte di qualità (sembra sia il caso anche di Romanzo Criminale) che dovrebbero invece trovare posto nei palinsesti dei canali nazionali per vedere i quali gli italiani sono costretti a pagare il canone. Invece spesso ci viene proposta la solita fiction molto italiana che dobbiamo subirci a causa di scelte fatte un po' a cazzo di cane. Per fortuna c'è Gli occhi del cuore 2 a contrastare tanta mediocrità. Una fiction girata dall'affermato regista René Ferretti (Francesco Pannofino) che può contare su almeno due grandi star del calibro di Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti) e Corinna Negri (Carolina Crescentini). In realtà Gli occhi del cuore 2 è una fiction di merda, proprio come quelle che ci propina la tv nazionale. Il regista Ferretti è stato in passato un buon nome per la regia, ora lavora per fini alimentari ed è prevalentemente interessato a portare a casa le scene girate nel più breve tempo possibile. Ottima l'interpretazione di Pannofino, bravo doppiatore e in passato protagonista proprio di fiction, tra le altre I Cesaroni. Divertentissimi i suoi scoppi d'ira, il suo incitare la troupe, i suoi modi. Apprezza enormemente la sua prima attrice che non esita a definire cagna maledetta. Questa cagna senza speranza, Corinna Negri, è il prototipo di starlette tanto incapace quanto capricciosa. Impareggiabili i battibecchi con Stanis e le loro scene di dialogo avvolte da quell'effetto flou che non può far altro che aumentare il voluto senso del ridicolo. La Crescentini si sforza per emergere come un'ottima cagna e ci riesce. Nulla posso dire sui suoi trascorsi recitativi perché non li conosco ma qui è perfetta (applausi a scena aperta per la puntata del gioielliere). Proprio Stanis La Rochelle, contratto blindatissimo, è la star della fiction. Attore mediocre e anche cretino vede di cattivo occhio tutto quello che gli sembra troppo italiano. Il modo di girare troppo italiano, le inquadrature troppo italiane, la gestione della produzione troppo italiana, etc... Comunque anche l'ottimo Pietro Sermonti arriva da Un medico in famiglia il che eleva la satira a livelli altissimi. La serie è baciata anche dalla qualità della fotografia grazie al lavoro di Duccio Patanè ex talento ormai dedito all'abuso di cocaina e allo smarmellamento (aiutato in questo dal tecnico Biascica) cioè la pratica di aprire tutte le luci e illuminare a giorno. Personaggio fortissimo interpretato da Ninni Bruschetta (che in passato interpretò anche Rocco Chinnici, mica pizza e fichi). Il cast centratissimo è completato dallo stagista Alessandro (Alessandro Tiberi) che ci introduce nella serie, lo stagista schiavo, la truccatrice e l'assistente alla regia Arianna interpretata da Caterina Guzzanti. Una bellissima satira sulla televisione compresi gli aspetti della produzione al ribasso e dei rapporti con la rete evidenziati dai personaggi di Sergio e di Lopez (Antonio Catania). Gli attori incapaci, le raccomandazioni, le ingerenze politiche, lo sfruttamento della troupe, i capricci delle star, i compromessi, c'è di tutto un po'. Puntate brevi e divertenti in toto, nessuna sbavatura e divertimento garantito anche grazie alle numerose celebri comparse che costellano la serie, su tutti Roberto Herlitzka e Giorgio Tirabassi. Grazie a Gli occhi del cuore 2 la fiction italiana rinasce. Un appuntamento imperdibile. PS: Boris è il pesciolino rosso di Ferretti.

1 commento:

  1. Una serie mitica, a partire dalla sigla.
    Davvero una perla nello scarno panorama italiano.
    E citi anche Romanzo criminale, un prodotto fantastico e prima, vera grande serie nostrana.
    Quoto tutto!

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