domenica 7 ottobre 2012

BACK TO THE ROOTS: ARKANSAS TRAVELER

Eck Robertson
Abbiamo visto come una parte di quelle che possono essere considerate le radici della musica rock si svilupparono dalla musica nera, dal blues che vide come prima incisione del genere il brano Dallas Blues di Hart Wand del 1912.

Nella genesi del genere però anche la musica bianca, quella degli stati dell'ovest degli Stati Uniti ha giocato la sua parte. Già nel 1910 le canzoni tradizionali della frontiera vennero portate all'attenzione del pubblico, ma anche dell'industria musicale legata all'epoca alla diffusione degli spartiti, dal libro Cowboy songs and other frontier ballads compilato con tanto di partiture dal professor John Lomax. Come recita la sinossi del libro, parliamo di musica bianca fruita da bianchi proveniente dalla tradizione dei canyons delle Montagne rocciose, dai ranch del Texas e del Nuovo Messico, dalle miniere del Nevada e del Montana con radici provenienti dalla vecchia Inghilterra.

Circa sei anni più tardi lo studioso di musica folk inglese Cecil Sharp si trasferì negli Stati Uniti per un lungo soggiorno durante il quale studiò i canti popolari delle popolazioni residenti nelle regioni toccate dalla catena degli Appalachi. Registrati alcuni brani e raccolti svariati documenti sulle varianti nate dal folk inglese sviluppatesi nella zona, Sharp portò all'attenzione la musica folk garantendogli visibilità a mezzo stampa.

Blues, western e folk music e ancora country. Le influenze primigenie della musica rock forse sono contenute qui, chissà. E' del 1922 quella che viene ritenuta la prima incisione di old-music a opera del violinista texano Eck Robertson, probabilmente il  primo brano country mai registrato, inciso per l'etichetta Victor.

Due i brani registrati nella prima sessione per la Victor: Arkansas traveler e Turkey in the straw entrambi eseguiti in collaborazione con il violinista Henry G. Gilliland.



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