martedì 22 gennaio 2013

MARVEL VINTAGE 15

Puntate precedenti

Il 1950 fu l'ultimo anno in cui Martin Goodman pubblicò fumetti di vario genere sotto l'etichetta Timely Publications (che presentavano di già il bollino Marvel Comics in copertina). Infatti dal novembre dell'anno successivo il globo della Atlas Comics sostituirà i vecchi loghi dando vita alla nuova era della casa editrice.

Si chiude anche la Golden Age del fumetto supereroico con il mese di febbraio. Dopo l'abbandono delle pagine a fumetti da parte di Namor, della Torcia e degli altri eroi in calzamaglia giunge il momento dei saluti finali anche per Captain America's Comics che negli ultimi due numeri di vita editoriale si trasforma in Captain America's Weir Tales, un'antologico che chiude con il numero 75 nel quale non v'è più traccia di supereroi.


Cap. America's Weird Tales 75, cover Gene Colan



Cap. America's Weird Tales 74, cover Al Avison

Tralasciando i vari cambi di nome e di rotta che coinvolsero le varie testate solo per una manciata di numeri andiamo a vedere come si mosse la Timely per quel che riguarda il 1950. Il trend ormai era la diversificazione dei generi, produrre fumetti tentando di accontentare un pubblico il più vasto possibile. L'anno precedente c'era stata una vera e propria invasione di fumetti rosa rivolti al pubblico femminile (e ai maschietti che fantasticavano sulle curve femminili rese al meglio dalla maestria di alcuni disegnatori).

La più longeva delle serie rosa nata nel 1951 è My Friend Irma che riprende un piglio più umoristico e meno serioso. Uscita per un paio di numeri come My Diary, la serie resistette nelle edicole per ben 48 numeri. Tra gli autori Dan DeCarlo artefice anche della cover del numero d'esordio, il terzo in questo caso. Passaggio fugace invece per Cindy Smith che passerà in breve a presentare storie sul crimine, uno dei filoni di maggior successo del periodo. Più consistente la produzione dedicata a Hedy De Vine che vedrà trasformare l'albo omonimo in Hedy of Hollywood Comics per almeno una quindicina di uscite (che all'epoca era già un discreto traguardo).

Praticamente assenti nuovi lanci nel genere umoristico fatta eccezione per It's a Duck Life che conterà comunque meno di una decina d'uscite.

My Friend Irma 3 (Giu. '50), cover Dan DeCarlo

Cindy Smith 39 (Mag. '50), cover Louise Altson (?)

Hedy of Hollywood 36 (Feb. '50), art. sconosc.

It's a Duck Life 4 (Nov. '50), artista sconosciuto

Continua anche la produzione di fumetti western con una gestione delle testate decisamente caotica. Spariscono Reno Brown Hollywood's Greatest Cowgirl, Western Winners e Whip Wilson sostituite rispettivamente da Apache Kid, Black Rider e The Gunhawk. Soppiantò ben due testate invece Two Gun Western che iniziò la sua corsa con il quinto numero sostituendo sia My Love che Casey: Crime Photographer.

Una ventina di numeri per Apache Kid che conterà su contributi di Mike Sekowski, Syd Shores e Joe Maneely, altrettanti per Black Rider, meno di una decina per le altre due testate.

Apache Kid 53 (rin. 1) di Joe Maneely (Dic. '50)

Cover di Black Rider 8 (Mar. '50)

The Gunhawk 12 (Nov. '50), cover di Joe Maneely

Two Gun Western 5 (Nov. '50), di John Buscema

E' il genere Crime a farla da padrone in questi mesi, uno dei filoni che, insieme all'horror, diede il via alle proteste dei benpensanti, delle associazioni cattoliche e di quel tal Wertham che tanto contribuì a far danno negli anni a venire costringendo le case editrici a sottoporsi a un codice di autoregolamentazione che distrusse quasi integralmente la creatività del settore.

Tutte della seconda metà dell'anno le nuove proposte criminose in casa Timely: si parte in agosto trasformando Willie Comics in Crime Cases Comics. In settembre le proposte furono due: ci lascia Cindy Smith per Crime can't win con il numero 41 (rinumerato 1 in seguito), Spy Cases sostituisce invece per circa venticinque uscite The Kellys.

A ottobre parte Crime Must Lose!, in novembre Amazing Detective Case che misteriosamente inizia la numerazione dall'albo n. 3 senza che si sappia bene dove rintracciare le prime due uscite. Ultima uscita in dicembre con Crime Exposed.

Crime Cases Comics 24, artista sconosciuto

Crime Can't Win 41 (1), artista sconosciuto

Spy Cases 26, cover di Sol Brodsky
Crime Must Lose 4, cover di Al Bellman
Amazing Detective Case, cover di Rule/Tuska

Crime Exposed 1, artista sconosciuto

Non mancarono gli albi multigenere e sortite in narrazioni diverse. Vediamone alcune. Per il genere horror si difese bene la collana Adventures into Terror partita con il numero 43 e in seguito rinumerata con un più canonico 1. La serie proseguì per una trentina di numeri sforando ampiamente l'era Timely approdando in quella Atlas.

Adventures into Terror 1, cover di Russ Heath Jr.

Per il genere fantascientifico fu lanciata Journey into Unknown Worlds che sostituì Teen Comics dal numero 36 (rinumerato 1 in seguito) e che infilò quasi una sessantina di uscite.

Journey into Unknown Worlds 1, di Russ Heath Jr.

Meno successo per il genere sportivo e per Sport Action che uscì dal numero 2 fino al 14 sostituendo l'unica uscita di Sport Stars. Tra le firme dell'albo Syd Shores e Bob Powell.

Sports Action 2 (Feb. '50), cover di Allen Anderson

Decisamente meglio la sortita in ambito bellico. Esordio nel dicembre del 1950 per War Comics, albo che conterà quasi cinquanta uscite.

War Comics 1 (Dic. '50), artista sconosciuto

Un paio le riviste più difficili da inquadrare, antologie multigenere. Young Men ebbe una vita editoriale travagliata esordendo con il numero 4 e cambiando più volte nome in corso d'opera. Verso la fine della sua corsa, che finirà con il numero 28, sulla testata verranno rilanciate nuove avventure di Cap, della Torcia Umana e di Sub Mariner ma sarà un fuoco di paglia, l'esperimento durerà solo quattro numeri.

Young Men 4 (Giu. '50), cover di Sol Brodsky

 Decisamente simile la sorte di Men's Adventures. Anche qui l'esordio avviene con il numero 4 e la chiusura con il numero 28. Nelle ultime due uscite verrà tentato anche qui il revival supereroistico con le avventure della Torcia. Contributi di Syd Shores e Carmine Infantino, negli ultimi numeri si vede l'esordio di Gorilla Man degli Agenti dell'Atlas.

Men's Adventures 4 (Ago. '50), cover di Syd Shores

Unico tentativo di rilancio supereroistico del 1950 è quello ad opera di Stan Lee che ripropose, in tandem con Russ Heath Jr., la sua creazione Marvel Boy. Due i numeri dedicati all'eroe prima di intraprendere strade diverse.

Marvel Boy 1 (Dic. '50), cover di Russ Heath Jr.
Continua...

6 commenti:

  1. Ragazzo, dovresti seriamente pensare di mettere da parte tutti questi post, non per quell'altro blog, ma per cercare di ampliarli giusto un pelo di più e mettere insieme un libro.
    He, scommetto che non ci avevi proprio mai pensato :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, al libro in effetti non ci ho mai pensato, anche perché la ricerca dovrebbe essere molto più capillare e approfondita e temo di non riuscire a trovarne il tempo anche se la passione c'è :), inoltre mi manca la conoscenza di base sull'argoento, me la sto creando pian pianino.

      Da un po' di tempo la formula di questi Marvel Vintage non mi soddisfa più al 100% (e forse neanche al 70% a dirla tutta). Però odio lasciare le cose incomplete, soprattutto se son cose che mi piacciono, e quindi almeno il prossimo appuntamento avrà la stessa struttura. Con Marvel Vintage 16 si chiuderà l'epoca Timely, dall'appuntamento successivo vorrei cambiare formula e, proprio come suggerivi tu, approfondire meglio qualche cosa. Devo ancora decidere come, scegliere tra un paio di vie da seguire.

      Vedrò a breve se la cosa è fattibile in termini di energia residua. Ora inizio a pensarci :)

      Elimina
  2. E comunque, io a questo giro desidererei ardentemente leggere Black Rider e Unknown Worlds :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me non dispiacerebbero neanche Adventures into terror e qualche antologico :)

      Elimina
  3. Oh, "Red Larabee, The Gunhawke" è uguale a Tex!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...