sabato 13 dicembre 2014

IL SANGUE E' RANDAGIO

(Blood's a rover di James Ellroy, 2009)

Convergenze. Connessioni. Confluenze. Queste le chiavi di lettura di questo libro, della trilogia americana e di tutta la migliore prosa di James Ellroy. Il viaggio iniziato nel lontano 1995 con American Tabloid e proseguito nel 2001 con Sei pezzi da mille si conclude nel migliore dei modi con questo Il sangue è randagio. Personalmente trovo che pur non raggiungendo le vette altissime regalateci in American Tabloid quest'ultimo tassello della trilogia superi di gran lunga il capitolo centrale (comunque ottimo) inserendosi tra le cose migliori scritte da Ellroy in tutta la sua carriera. Dopo un lungo periodo interrogatorio durante il quale mi è capitato di leggere diverse opere che considero secondarie dello scrittore losangelino, l'amore per i suoi scritti è tornato a splendere con forza grazie a questo tomo gigante (859 pp.) che mi ha impegnato per quasi tre mesi.

Continuità. La storia riprende dal 1968, proprio dove ci eravamo lasciati nel romanzo precedente, dopo gli omicidi di Robert Kennedy e Martin Luther King. Wayne Tedrow Jr., il ragazzo che aveva i sei pezzi da mille, è cresciuto, è diventato un'altro. L'America sta cambiando, la Storia sta cambiando, l'innocenza è irrimediabilmente perduta e i focolai di protesta attecchiscono. In questo scenario Ellroy colloca dal principio, come già fatto in passato, tre personaggi che saranno il motore di molte delle vicende che accompagneranno il lettore fino al 1972. Il sopra citato Wayne Tedrow sempre più deciso e divorato dai sensi di colpa, il castigamatti Dwight Holly, uomo di J. Edgar Hoover e sorta di fratello maggiore per Wayne e il pivellino con la mania del voyeurismo Don Crutchfield. Se possibile questo romanzo risulta ancora più corale dei precedenti, un romanzo dove i coprotagonisti assurgono in maniera evidente a ruolo di prime donne, ogni personaggio tratteggiato con perizia e con una storia dettagliata alle spalle, in questo il lavoro di preparazione e programmazione delle vicende da parte di Ellroy sembra avere del maniacale, l'ossessione dello scrittore è trasferita in quelle molteplici dei personaggi o viceversa.

Le figure femminili, spesso vittime nei racconti di Ellroy ma coperte sempre da grandissimo amore e rispetto da parte dello scrittore, sono qui il vero perno delle vicende, donne fantastiche, forti, decise, libere, ferite e compromesse, capaci di gesti inusitati e grandi sacrifici. Le loro storie convergono, confluiscono e si connettono alle vite di numerosi altri protagonisti impegnati a modellare Storia e società a loro immagine e somiglianza.

Sono gli anni dei movimenti in difesa dei diritti dei neri, Pantere Nere, Fronte di Liberazione Mau Mau, l'Alleanza della Tribù Nera sono tutte organizzazioni da arginare per tipi come Hoover e Holly, mentre Wayne sarà impegnato sul fronte della malavita organizzata facendo da intermediario tra mafia, Howard Hughes e i dittatori di nuovi Stati da sfruttare come Repubblica Dominicana e Haiti. Mentre si affievoliscono gli echi della questione cubana prenderanno sempre più piede la magia e il voodoo haitiano, erbe e smeraldi, miscele pericolose che costeranno la vita a più d'una persona. E ancora: Nixon, comunismo, gioco d'azzardo, ossessioni, vendette e tutto quello a cui ormai Ellroy ci ha abituati e con cui ci ha viziati.

A volte negli intrecci dello scrittore sembra di perdersi, di non cogliere, di non sentire il CLIC indispensabile a connettere, a far confluire le piste, a far convergere le storie. Ma ci penseranno gli stessi protagonisti a chiarire tutto, a far tornare i conti e anche, una volta voltata l'ultima pagina, a farci sentire un po' più soli. La trilogia si è chiusa ma dopo il '74 c'è stata ancora Storia, Storia che va scandagliata, riletta, messa in discussione e re-ipotizzata. Speriamo che Ellroy torni a farci su un pensierino, sarebbe un'ottima notizia.

James Ellroy

4 commenti:

  1. Prima o poi colmero' anche questa lacuna.
    Ellroy ancora manca tra le mie letture, ma è in lista.

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    1. Molte delle cose di Ellroy sono di grandissima levatura, scegli con cura e non te ne pentirai ;)

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  2. Anche a me manca, purtoppo.... e sono un lettore debole in questo periodo, impaurito dall'eleato n. di pagine (devo allenarmi e tornare in forma perfetta come lettore).

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    1. No, dai Alli, allenati! Puoi iniziare con qualcosa di Ellroy meno impegnativo della Trilogia Americana o dell'L.A. Quartet (La Dalia Nera, Il grande nulla, L.A. Confidential, White Jazz). Magari proprio dall'esordio, quel Prega detective non tanto lungo e non legato ad altri romanzi. Dai, allenati, ti aspetto :)

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