lunedì 7 marzo 2016

L'ISPETTORE COLIANDRO - QUINTA STAGIONE

Non riesco a essere imparziale, L'ispettore Coliandro è l'unico vero motivo per cui valga la pena pagare il canone Rai. Vabbè, poi c'è la Coppa del mondo di sci e magari qualche altra cosetta, però nel campo fiction c'è solo Coliandro (almeno per quel che riguarda la produzione nostrana). Personalmente non trovo nulla che riesca a divertirmi come quel coglioncione di Morelli nei panni di Coliandro, forse nemmeno la cricca sciroccata di Big Bang Theory.

Dopo l'esilio forzato per mancanza di fondi, tornano i Manetti Bros e Lucarelli con la loro creatura, richiesti a gran voce dai fan dello show; sei nuove puntate e la promessa di almeno un'ulteriore stagione, la sesta. C'è poco da innovare, Coliandro è sempre stato perfetto così com'è, talmente imperfetto da risultare insostituibile, creatura unica nel panorama televisivo italiano, in sua assenza decisamente più monotono. In questa nuova stagione forse i Manetti Bros si concedono diversi passaggi molto esagerati e fumettistici, anche poco credibili per qualsiasi narrazione con pretese d'adesione alla realtà ma che nell'economia del personaggio Coliandro non stonano più di tanto. In almeno un paio di episodi si sperimenta con la costruzione della trama, solitamente abbastanza canonica, per il resto le caratteristiche e i personaggi che hanno contribuito a creare questa nicchia di successo per la serie ci sono ancora tutte.

Coliandro (Giampaolo Morelli) è il solito cazzaro combinaguai, apparentemente sessista, razzista e cafone ma capace di slanci d'altruismo verso chiunque, un cuore buono in una confezione che a volte lascia a desiderare, e in quel lasciare a desiderare scappa fuori tutta la carica divertente del personaggio. Ad affiancarlo il cast ormai storico della serie: il fido Gargiulo (Giuseppe Soleri), l'ispettore Gambero (Paolo Sassanelli), Bertuccia (Caterina Silva), il commissario De Zan (Alessandro Rossi) e il vice procuratore Longhi (Veronika Logan). Nuovo ingresso quello della giovane agente Buffarini detta Buffa (Benedetta Cimatti), tipo sveglio e spesso determinante nelle indagini (hai capito la Buffa?).


Poi ci sono le donne che sembrano non poter fare a meno di invaghirsi di quel minchia di Coliandro, tutte, dalle più toste alle più fragili, e mai che gliene capiti una brutta, quest'anno sfilano Weronika Ksiazkiewicz, Serena Rossi, Mariela Garriga, Ilaria Giachi e Francesca Chillemi.

L'Ispettore Coliandro è liberatorio, sempre pronto alla battutaccia, quella che magari in buona fede verrebbe in mente anche a molti di noi ma che quasi tutti per decenza si astengono dal proferire ad alta voce, rappresenta un po' quel cinismo finto, buono per farsi quattro risate, ma che nasconde dietro di sé un'educazione fatta di principi sani e forti. Insomma, l'ispettore è un cazzone buono e a noi ci piace così.


6 commenti:

  1. Minchia sì! *__* Lo adoro!!! Tra gli amici sono la sola ad apprezzare la serie dei Manetti/Lucarelli e me ne stupisco moltissimo :O Quindi immagina la gioia quando trovo altro "fan" XD
    L'arrivo della Buffa è stato azzeccatissimo in questa stagione, perfetto. La puntata finale veramente molto bella, con l'attrice-spalla grandiosa!

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    1. Il solo consiglio che posso darti è quello di cambiare amici, come si può non apprezzare Coliandro? Tristezza... 😊
      Le ultime due puntate sono state a mio avviso quelle nelle quali i Manetti hanno un po' scombinato le carte, con il Coliandro tassista e quella alla quale accennavi anche tu, con l'attrice che non ho citato in quanto unica che non risente del fascino dell'ispettore. Simpatici gli omaggi al collega Rex girato in un paio di stagioni proprio dai Manetti. A quando il crossover?

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  2. Anche i Montalbano(pure nella versione giovanile) sono prodotti di buona qualità e l'impronta di Camilleri è stata importante.
    Certo, Coliandro è Coliandro!
    Minchia, bestiale!

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    1. Concordo, anche Montalbano è un ottimo prodotto, diverso e con un target potenziale molto più ampio, infatti fa ascolti paurosi. Si ma stiamo calmini, perché Coliandro è Coliandro.

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  3. La cosa triste è che-oltre alla mancanza di fondi- per tanto tempo la RAI non ha voluto riproporre nuove stagioni di Coliandro perché non era "politicamente corretto", non si conformava alla media delle fiction tipiche dell'emittente (niente vite di Santi, famiglie felici; Preti che salvano il mondo insomma). Con una decisione come questa (ma non solo ) La Rai dell'epoca effettuò una decisione masochista, per fortuna che il vento sembra essere cambiato.
    Comunque anche a me piacciono sia Montalbano che Coliandro, però mettiamola così: ci vorrebbero più prodotti come Coliandro e meno vite di Santi nella televisione italiana.
    E perché no?
    Anche un pizzico di varietà in più. ;)

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    1. Sicuramente, a parte i due nomi di cui sopra le cose migliori della fiction italiana ce le ha proposte Sky, una tv a pagamento. A me piacerebbe tanto che i soldi che spendo per il canone (e sì, sono tra quelli che l'hanno sempre pagato) servissero a finanziare la creazione di prodotti più diversificati. Poi magari a me non piacerebbero tutti, come è naturale che sia, ma sarebbe già una bella cosa. Poi un Don Matteo possono pure farlo, a qualcuno piace e allora se lo guardi e amen. Però...

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