domenica 24 aprile 2016

LA MALA EDUCACIÓN

(di Pedro Almodovar, 2004)

Tanti i temi e gli spunti potenzialmente interessanti messi in scena da Almodovar ne La mala educación, alcuni ricorrenti e finanche abusati nella cinematografia del regista, altri ancora tutti da esplorare. Temi che sono tutt'oggi elementi di estrema attualità, capaci ancora di dividere opinione pubblica e coscienze, taluni sono brutture che costellano regolarmente le colonne più odiose dei fatti di cronaca di ogni latitudine. Si parla di pedofilia ecclesiastica, infanzie rubate, turbate e, come spesso accade nel cinema del regista spagnolo, di relazioni omosessuali. Tra tutti questi elementi di potenziale interesse, ciò che nel film cattura davvero l'attenzione, a mio avviso non è nulla di tutto ciò bensì banalmente la costruzione dell'intreccio tra le vicende dei vari personaggi, indipendentemente da pedofilia, omosessualità e via discorrendo, quasi come si si stesse assistendo a un comune thriller o a un qualsiasi film dove aspetti solo di vedere cosa stia lì lì per accadere.

Il lato positivo della questione è che tutto ciò rende il film abbastanza avvincente e ben riuscito, piacevole da guardare indipendentemente dalle tematiche proposte. Il rovescio della medaglia può essere il sentore di un'opera vagamente e inutilmente  pretenziosa che tira in ballo realtà scomode e odiose (pedofilia), altre ampiamente dibattute, accettate e che producono scandalo solo nella mente di retrogradi bacchettoni (omosessualità), senza realmente approfondire o creare una storia potente intorno ad esse. Per spiegare meglio cosa più ho trovato riuscito nel film dovrei spoilerare un po' troppa trama, cosa che qui non ho intenzione di fare, diciamo solo che il meglio l'ho trovato nella costruzione del personaggio interpretato da Gael Garcia Bernal.


È come se Almodovar si aggirasse imprigionato in una struttura ormai difficile da abbandonare oltre i muri della quale si intravedono nuove vie luminose da percorrere, vicine ma allo stesso tempo un po' difficili da raggiungere. Questa è l'impressione. Come dicevo La mala educación mi sembra un bel film che magari può non avere la potenza di un Tutto su mia madre (che mi colpì molto tanti e tanti anni fa) ma che rimane sicuramente un film da guardare.

Ignacio (Gael Garcia Bernal), dopo molti anni di lontananza, torna a trovare il suo vecchio amico Enrique (Fele Martinez) con il quale aveva condiviso gli anni dell'infanzia passati al collegio cattolico. Oggi Enrique è un regista in ascesa, Ignacio un giovane attore in cerca della sua prima occasione e autore del racconto La visita nel quale descrive parte della sua vita al collegio, l'attrazione omosessuale provata in tenera età per lo stesso Enrique e le attenzioni ricevute dal sacerdote Padre Manolo (Daniel Giménez Cacho). Il materiale è buono per un film che andrebbe a scoperchiare vicende vecchie e dolorose riesumando le conseguenze di infanzie spezzate, dolori e amori sopiti e indicibili reati.

Nonostante la banalità dell'attacco all'istituzione cattolica la trama riserva diverse sorprese aiutate dall'alchimia tra interpreti indubbiamente bravi. Buona la fotografia e la scelta dei colori che richiamano ottimamente il periodo dei 70, devo ammettere che pur non nutrendo particolare interesse per il cinema di Almodovar alla fine La mala educación non mi è dispiaciuto per niente.


4 commenti:

  1. Allora, ci sono alcune opere del Pedro che adoro e rivedo di quando in quando: Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Tacchi a spillo (il mio preferito), Tutto su mia madre e anche Parla con lei.
    Altri film, mi lasciano poco, forse l'esagerazione e l'insistere su tematiche specifiche, indeboliscono il potenziale. Parlo anche di questo film :P

    Buon week end protratto :D

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    1. Dovrei anche io andare a recuperarmi più cose di Almodovar non fosse altro che per avere una visione d'insieme sul lavoro del regista, poi possiamo discuterne :)

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  2. Adoro tutto il cinema di Pedro, magari pure io, come Glò, alcuni film più di altri (questo, con La pelle che abito è uno dei miei preferiti), e credo tu abbia centrato: Almodòvar non fa film a tema, fa film almodovariani, dove si ride a crepapelle, ma anche si piange (l'almodramma).

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    1. La cifra stilistica mi sembra molto personale e riconoscibile, probabilmente anche con qualche emulo che non ha potuto eguagliarne qualità e fortuna. Film almodovariani mi sembra la giusta definizione.

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