giovedì 4 agosto 2016

GHOSTBUSTERS

(di Paul Feig, 2016)

Il nuovo Ghostbusters targato 2016 non ha punti di contatto con i precedenti capitoli, quindi non si tratta di sequel né di prequel o spin-off di sorta ma di vero e proprio reboot, questa volta tutto al femminile (o quasi). Quello che lega questo Ghostbusters al suo predecessore di trentadue anni fa è l'omaggio, il sentito rispetto verso un'opera ancora non dimenticata dai fan, fan che in larga misura hanno detto peste e corna di questo aggiornamento, a mio avviso in maniera tutto sommato ingiustificata.

Non facciamo il giochino di paragonare quel Ghostbusters a questo perché, non fosse altro che per ragioni nostalgiche e di affetto (e comunque non solo per quelle), non ci sarebbe molto gioco. Posso però dirvi che, avendo visto (e rivisto) tutti e tre i film sugli acchiappafantasmi in pochi giorni, se questo non può competere con il capostipite mi ha comunque divertito parecchio più del secondo capitolo al maschile.

La trama, a livello di costruzione più che di situazioni, non si discosta poi molto da quella primigenia, andando a inanellare anche parecchie sequenze che non possono non far sorridere i vecchi fan, un paio per tutte l'uscita delle ragazze dalla facoltà universitaria e la ricerca di una sede adeguata per esercitare il loro nuovo, strambo lavoro. Il lato positivo è che il tempo è passato, la tecnologia è andata avanti e così alcune sequenze, la resa dei fantasmi e quella di tutti i vari gadget a loro modo molto tradizionali, risultano obiettivamente e visivamente ben realizzate.

La squadra poi è ben amalgamata e composta dalla più svariata umanità, c'è una pazza, una studiosa in fissa col paranormale, il tipo un po' più rigido (ma che si scioglierà all'arrivo di Chris Hemsworth), e una zamarra, alle quali si aggiungerà un cretino totale, un deficiente senza arte né parte e senza speranza al cui confronto Rick Moranis fa la figura del genio incompreso. E nel mucchio forse è proprio la Melissa McCarthy, quella da cui mi aspettavo di più, a venir fuori di meno, forse in virtù del personaggio più normalizzato rispetto ad altri, forse per problemi di scrittura su alcune battute che effettivamente risultano poco incisive (ed è proprio qui che il primo capitolo se ne va via in volata). Meglio le altre e per me sconosciute attrici con un plauso particolare per la coppia Wiig/McKinnon. Stupisce un Hemsworth bravissimo nella parte di cretino terminale, talmente scemo da rivelarsi per forza di cose divertente, arriva allo spettatore la rilassatezza e la gioia dell'interpretare un ruolo just for fun da parte dell'attore che offre una bella prova di vacuità mentale non comune.


In ogni caso. La professoressa universitaria della Columbia University Erin Gilbert (Kristen Wiig) ha uno scheletro nell'armadio: la scrittura di un libro sui fenomeni paranormali a quattro mani con la studiosa Abby Yates (Melissa McCarthy). Quando la notizia arriva ai vertici dell'università la Gilbert diventa lo zimbello della scuola e viene successivamente allontanata. Durante un confronto con l'ormai ex amica Abby, che continua a studiare strani fenomeni fantasmatici aiutata dall'ingegnere Jillian Holtzmann (Kate McKinnon), tutte e tre le donne hanno modo di vivere un contatto con un'entità spiritica. Tutte le loro vecchie teorie sono confermate e anche Erin tornerà sui suoi passi. Il secondo avvistamento avverrà grazie alla segnalazione dell'impiegata della metropolitana Patty Tolan (Leslie Jones).

Che dire ancora, forse questo Ghostbusters è una manifestazione divertita di un girl power che tanto ha fatto discutere, ma se ci riflettiamo, proprio come accade nel film, sempre più spesso sono le donne a tirare avanti la carretta e a salvare la giornata (come dicono gli amici d'oltreoceano). Il sindaco ottuso rimane un uomo, il cretino senza arte né parte è un uomo, chi prende a calci in culo i fantasmi e salva New York sono le donne. A me basta guardare ciò che accade nel mio nucleo familiare, prestare orecchio alle storie che si sentono in giro, e alla fine della fiera la verità è questa. Speriamo di non diventare inutili copie di Kevin Beckman (Chris Hemsworth), che poi almeno lui è figo.

PS: il film è infarcito di camei, occhio a beccarli tutti se andate a vederlo al cinema! E poi la trovata sul finale non ha nulla da invidiare all'Omino del Marshmallow.

Patty Tolan, Abby Yates, Erin Gilbert e Jillian Holtzmann

5 commenti:

  1. Grazie Firma, mi hai incuriosito su un film al quale non avrei dato una lira (o euro che sia).
    Tra pochi giorni esce Suicide Squad, che ne pensi?

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    1. Mmmm, le critiche paiono molto negative, a pelle non me lo sento tanto nelle mie corde...

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    2. Ok, cercherò di farmi un'idea per decidere se vederlo o meno, per le critiche si vedrà, il fatto che magari non piaccia in America non vuole per forza dire che sia una ciofeca, anzi... .

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  2. Io ancora non sono riuscito a vederlo... Visti i miei tempi, finirò per non vederlo al cinema.
    Sto sentendo pareri diversi, ma nessuno che se la sente di promuovere totalmente il film.
    Sinceramente parto davvero basso...

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    1. Se parti basso magari sarai piacevolmente sorpreso. Devi guardarlo senza aspettarti di ritrovare la sorpresa e la magia che scaturì dall'originale. Se ce la fai il film è gradevole.

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