giovedì 10 novembre 2016

DOCTOR STRANGE

(di Scott Derrickson, 2016)

I cinecomics di Marvel e Dc Comics, quando gestiti bene, possono rivelarsi il giusto traino per far conoscere più o meno a tutti personaggi secondari, affascinanti e magari poco sfruttati, ma che nella loro particolarità potrebbero invece giocarsi bene le loro carte e avere ancora molto da dire. Doctor Strange è il chiaro esempio di come un progetto cinematografico possa ridare luce a un character relegato fino a poco tempo fa a ruolo di comprimario o al limite a quello di pedina, magari anche importante, di vicende però allargate e corali. Invece in questo periodo il buon dottore gode di un'esposizione mediatica prima impensabile, tra servizi in tv, il film al cinema, una serie regolare a lui dedicata (e non accadeva da un po'), ristampe in volume di vecchie storie e addirittura una collana settimanale allegata ai quotidiani con una selezione di varie sequenze dedicate al personaggio provenienti dai periodi più disparati della storia della Marvel Comics. Non male per la creatura di Steve Ditko (papà anche di Spider-Man) nata nel lontano 1963 sulle pagine di Strange Tales.

Il film di Derrickson, inserito nel Marvel Cinematic Universe, aggiorna le origini del personaggio all'epoca moderna, mantenendone intatti i punti salienti e i risvolti caratteriali. Neurochirurgo dotato, tanto brillante quanto vanesio e arrogante, Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) si preoccupa più che altro della sua fama e della sua carriera cercando continuamente casi in grado di donargli maggiore prestigio. In seguito a un incidente d'auto, causato dalla sua stessa arroganza, le sue mani vengono irrimediabilmente compromesse, il miglior neurochirurgo del mondo non può più operare ne guarire nessuno. Inizia la personale discesa agli inferi di uno Stephen Strange che ha perso tutto ciò che per lui aveva importanza, incapace di apprezzare le cose che realmente possono riempire una vita, a partire dalla devozione della bella collega Christine Palmer (Rachel McAdams). Ma dove non può arrivare la medicina può arrivare lo spirito, Strange viene a conoscenza di uno strano culto sito a Kamar-Taj in grado di compiere miracoli, qui il buon (?) dottore si trasformerà da neurochirurgo a guardiano mistico, un combattente sulla strada per divenire il nuovo stregone supremo.

Con Benedict Cumberbatch, già a suo agio nei panni di personaggi altezzosi grazie al suo Sherlock, il Marvel Cinematic Universe guadagna non solo un ottimo Doctor Strange ma probabilmente anche il miglior attore messo finora sotto contratto, tenendo conto della latitanza di Samuel L. Jackson negli ultimi film e della tendenza di Robert Downey Jr. a gigioneggiare un po' troppo nei panni di Tony Stark. La sceneggiatura del film presenta una struttura classica nell'ambito del film di supereroi nel quale è necessario narrare una storia d'origine e far quindi conoscere il personaggio alle masse. Il maggior pregio dei Marvel Studios in occasioni come queste è la linearità e la chiarezza che porta in video a uso e consumo dei suoi spettatori che, senza problema alcuno, a fine visione possono affermare di conoscere il Dottor Strange, certo non in tutti i suoi risvolti, ma questa è già una gran cosa.


A stupire e a lasciare a bocca aperta è l'impianto visivo, un uso degli effetti speciali a dir poco spettacolare, probabilmente mutuato dalle sequenze parigine di Inception di Nolan, quelle dova la città si accartocciava su se stessa, ottimamente realizzato sia nelle sequenze urbane sia nella resa dei diversi piani di realtà visitati da Strange, prima tra tutte la dimensione oscura dominata dall'entità malevola Dormammu. Le realtà alternative si rifanno all'idea di Ditko di creare un universo fantastico, colmo di colori sgargianti, creature incredibili, prospettive distorte e realtà nascoste che all'epoca legarono il fumetto al movimento della psichedelia in voga in quegli anni, nel film omaggiato anche dalla presenza in colonna sonora di Interstellar overdrive dei Pink Floyd. Rimanendo su Nolan la prima parte del film può ricordare l'addestramento di Bruce Wayne in Batman begins, ma in effetti l'origine di Strange prevedeva qualcosa di molto simile. Presenti anche qui i soliti siparietti ironici, più che altro affidati alla cappa della levitazione di Strange, il cameo di Stan Lee, le usuali scene al termine dei titoli di coda (qui ce ne sono due) e la consueta dose di azione. Da sottolineare l'ottima resa del costume di Strange, ben inserito nel contesto, e l'apporto di un bel cast che con Benedict Wong, Tilda Swinton, Mads Mikkelsen e Chiwetel Ejiofor trova degli ottimi interpreti.

Ora si guarda a Logan (anche se non rientra nel MCU) che dovrebbe essere, speriamo, l'ultima pellicola per ora dedicata a Wolverine.


12 commenti:

  1. Negli anni novanta dello scorso secolo, Grant Morrison e Warren Ellis dialogavano sulla direzione da prendere nel raccontare i superteam dalle pagine dei loro JLA ( disegni di Porter ) e di Stormwatch ( disegni di Raney ). Dalla sintesi delle loro idee abbiamo avuto poi cose come the ultimates.
    Oggi Marvel e DC al cine dialogano. La Casa delle Idee è innamorata del mood di Nolan e cerca di infilarlo dove può. Pensa a cosa si potrebbe fare ibridando Memento con il concept del mattocchio e schizofrenico Moon Knight. Instant cult. Mamma DC ha scelto di ammiccare al pubblico e di essere meno dark e da Suicide Squad in poi sta cercando di avvicinarsi alle atmo di Antman e Guardiani Galattici.
    Le possibilità sono infinite. Un Daimon Hellstrom girato come fosse Taxi Driver. Psicodramma bergmaniano con lo Human Target. The War that time forgot in salsa Sucker Punch. Chissà...

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    1. Sarebbe davvero interessante vedere qualcuna di queste svolte, temo però che non le vedremo. Anche Strange è un buon film di supereroi, che ammicca a Nolan magari anche involontariamente, ma che della profondità del suo Bats non ha praticamente nulla. Però il connubio Moon Knight (personaggio che amo molto) Memento mi intriga davvero assai... chissà, forse possiamo sperare in Netflix :)

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  2. Pavido Parker è un ex studente complessato che gestisce il Parker Motel a Forest Hills quando arriva in fuga da un fidanzo flippato a nome Harry Osborn la starlet MJ che ha scippato un piccolo grisbi al tycoon e mancato suocero Norman. Pavido ogni tanto si apparta e pare che parli con la zia May, ma se qualcuno si avvicinasse vedrebbe una mummia coperta di ragni. Brr. Con tanti saluti a Hitch.

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    1. Una graphic novel e un film ambientati al Parker Motel, magari facciamo rifare anche questa versione a Gus Van Sant. Non male, altre idee? Poi le proponiamo alla Marvel :)

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  3. Non posso proporre nulla alle Big Guns senza che queste facciano fuoco. Sono ancora convinto che una sitcom sulla storia d'amore tra JJJ e Dragon Man come fosse King Kong incontra George e Mildred fosse una buona idea. Idem per quanto riguarda un musical su Shade the Changing Man che muore intercettando la pallottola di Uncino diretta a Boston Brand e si reincarna in Big Barda in fuga da Apokolips causandole una amnesia e trasformandola in una cameriera di un bar x signorine sole e Grandi Forme.
    Resta il fatto che sia Marvel sia DC hanno un servizio d'ordine - di cui credo dividano le spese- che mi impedisce di avvicinarmi anche telematicamente ai loro universi. Cattivi.

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    1. A questo si deve porre subito rimedio. Mi inventerò qualcosa...

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  4. Lo apprezzo davvero, ma ti consiglio di non tarparti le ali ora che il mercato favorisce l'ingresso di tanti cartoonists non nordamericani - guarda quanti italiani e spagnoli e filippini lavorano x le due Big Guns e per Dyamite e Boom Studios etc. Parti in sordina con qualcosa di non particolarmente eversivo - per esempio Frank Castle con deambulatore e denti di ceramica nel bicchiere sul comodino di notte - in uno scenario a la bubba ho tep di Lansdale con vecchietti rimba e non domi contro un demonio precolombiano incarnatosi nella badante di Mosaico - e vedi quanto se ne parla nelle stanze dei bottoni. Se attecchisce, poi puoi davvero scatenarti...

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  5. Nuooooo. Interstellar overdrive nella colonna sonora? Questa non la sapevo. Hanno proprio voluto strafare :)
    Non ho ancora visto il film ma lo vedrò senz'altro. Sono però completamente d'accordo con te quando dici che il film vanta il miglior cast di attori, nonché il miglior attore protagonista tra tutti i film Marvel. Ci andava anche poco, a dire il vero, ma benedetto cumberbacci è davvero un gran bell'attore. Più passa il tempo, più lo apprezzo.

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  6. Finalmente l'ho visto anch'io e devo dire che mi è molto piaciuto.
    Dopo i "Guardiani della Galassia", è il film MCU più originale del filone. Gli effetti visivi sono pazzeschi, allo stesso tempo vedo come su Strange/Cumberbatch stanno puntando tutto il futuro dell'epopea cinematografica.

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    1. Tra l'altro il prossimo film sarà Guardiani due e, a meno di clamorosi svarioni, la Marvel lì dovrebbe andare sul sicuro. La prossima sfida sarà il rilancio dell'Uomo Ragno.

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