venerdì 31 marzo 2017

PARIS, JE T'AIME

(di AA.VV., 2006)

Una volta, fino al 2006 anno di uscita di questo film, andava in onda sulle reti Mediaset, Corto 5. Altro non era se non un contenitore di cortometraggi, andava in programmazione negli orari più disparati, solitamente il sabato, ma non sempre. Presentava tre o quattro corti per volta, brevissimi film che spesso si rivelavano opere molto stuzzicanti e interessanti. Ogni tanto la rete raccoglieva questo materiale e proponeva maratone notturne di cortometraggi in un fuoco di fila che durava ore e ore. In quelle occasioni si prendeva la cara vecchia VHS, si impostava il videoregistratore tenendosi molto larghi sugli orari che in notturna non venivano rispettati nemmeno per sbaglio, si sceglieva l'opzione LP che, a fronte di una qualità di registrazione un pelo inferiore, permetteva di raddoppiare la quantità di ore che si potevano far entrare sul nastro, e si registrava. Poi, in orari più umani, si riguardavano tutti quei corti, tutti quegli stili, tutti quei temi, tutti quei volti, e ne veniva fuori quasi sempre un'esperienza appagante.

Guardando Paris Je t'aime, film collettivo del 2006, ho ritrovato un poco quel piacere e quelle emozioni, nonostante i presupposti tra le due operazioni siano molto differenti. In questo film, che raccoglie diciotto episodi tutti girati da registi diversi, ci sono due temi che ricorrono in tutti i segmenti che compongono l'opera: il primo è ovviamente la città di Parigi nella quale sono ambientati tutti i corti, il secondo è il tema dell'amore declinato in tutte le sue possibili accezioni. L'idea accattivante è stata quella di girare un corto per ognuno dei venti arrondissement (quartieri) che compongono la città di Parigi, andando così a fornire allo spettatore una cartolina esaustiva della capitale francese. Purtroppo poi, per motivi di equilibrio del film stesso, un paio di questi corti sono stati epurati dal montaggio finale, una decisione che lascia un poco d'amaro in bocca, una sensazione d'incompiuto che però, a conti fatti, è più una fisima di questo spettatore che non un reale problema nell'economia di un film comunque piacevole.


Come accade di fronte a ogni antologia, lo spettatore avrà modo di trovare episodi meglio riusciti di altri, un andamento qualitativamente discontinuo, temi e stilemi più o meno confacenti al suo gusto e l'impossibilità di annoiarsi di fronte alla varietà e all'esigua durata di ogni frammento. Ciò che intriga più del resto è il piacere della curiosità, il gioco dell'uno tira l'altro, l'attesa nel vedere come questo o quell'altro regista immortaleranno Parigi e l'amore, quale volto noto comparirà nell'episodio dedicato al nostro arrondissement preferito. Insomma, c'è il piacere del Cinema che qui diventa in parte anche ludico.

Il rooster degli autori coinvolti è di tutto rispetto, a nomi noti come quelli di Gus Van Sant, Wes Craven, Olivier Assayas, Alfonso Cuaron e quelli dei fratelli Coen si alternano registi meno osannati ma che qui lasciano preziosi contributi, citiamo almeno Isabel Coixet, Sylvain Chomet (grande regista d'animazione), Tom Tykwer e Alexander Payne. Non è da meno la squadra di attori di primo piano messi in campo dai vari registi, elenco qui troppo lungo da compilare, scegliendo tre nomi a caso, giusto per capirne la portata, nominiamo Steve Buscemi, Natalie Portman e Nick Nolte.

Un'esperienza di visione diversa, quasi rara, che ci permette di valutare l'operato di alcuni registi costretti in un luogo, in un tema, in una durata. Chi se la caverà meglio tra le strette mura di questa piccola ma piacevolissima prigione?

2 commenti:

  1. Non conoscevo questa raccolta di corri. Prendo nota.

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    Risposte
    1. Paris je t'aime nasce come progetto unico, è un film collettivo più che una vera raccolta di corti, i segmenti sono tutti a tema: Parigi, i suoi quartieri e l'amore. Comunque sì, lo si può intendere anche come una raccolta di corti volendo...

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