sabato 18 novembre 2017

BREAKING NEWS

(Daai si gin di Johnnie To, 2004)

Ad essere sincero mi aspettavo molto di più da questo Breaking news di Johnnie To, per quanto il cinema di Hong Kong possa essere spesso molto muscolare e virato all'action, con questo film pensavo di trovarmi di fronte a una riflessione più o meno profonda sull'utilizzo e l'invasività dei media, sulla loro influenza su persone e opinione pubblica. All'interno di un flebile impianto da gangster movie quella sulla comunicazione e sull'informazione è invece solo un'idea di base, uno spunto di partenza purtroppo sviluppato nel film davvero poco e in maniera molto superficiale.

Le cose migliori ce le fa vedere proprio Johnnie To nella realizzazione tecnica dell'opera, come sottolineato da più parti, si ammira ad esempio il lungo piano sequenza iniziale (circa otto minuti) in cui la camera del regista segue i protagonisti muovendosi dall'alto verso il basso, dall'esterno all'interno, stringendo, allargando, senza mai staccare, si destreggia tra auto, gangster e poliziotti impegnati in un conflitto a fuoco, tra protagonisti e comparse senza moti d'incertezza, registra una sequenza dinamica coi fiocchi dal punto di vista formale ed estetico, magari un po' troppo spinta e poco credibile dal punto di vista narrativo: spazi comunque ristretti, una miriade di pallottole espulse da armi di vario genere e la conta dei morti tra le fila di gangster e poliziotti è davvero fortunata, tutti graziati da una mira più che pessima, l'unico a vederci bene sembra essere proprio Johnnie To.


A Hong Kong un'operazione di polizia si risolve in una fragorosa sparatoria tra la banda del malavitoso Yuen (Richie Ren) e la squadra dell'ispettore Cheung (Nick Cheung) durante la quale una troupe televisiva riprende un episodio mortificante per le forze dell'ordine. Durante la successiva caccia ai malviventi alla sovrintendente Rebecca Fong (Kelly Chen) viene l'idea di sfruttare proprio l'impatto che la televisione ha sul pubblico per recuperare credibilità e per riportare i cittadini a credere nella polizia. Prima di sferrare gli attacchi decisivi alla banda, nel frattempo asserragliatasi all'interno di un enorme condominio, in particolare nell'alloggio del signor Yip (Lam Suet) padre di due figli, la polizia installa una piccola videocamera su ognuno dei suoi agenti coinvolti nell'operazione. Nella mente del tenente Fong l'operazione diventa uno show mediatico di cui lei è la sola regista.

Oltre alla perizia tecnica di To non rimane molto a entusiasmare lo spettatore di Breaking news, il discorso sui media non è così strutturato da risultare interessante, la vicenda è ravvivata dall'incontro all'interno del condominio con un'altra banda criminale e da un paio di scene sopra le righe, la sequenza nella quale i criminali nell'appartamento di Yip decidono di mettersi a cucinare per loro e per gli ostaggi è un divertente toccasana per un film che regala davvero pochi sussulti. Si lascia guardare Breaking news, è ben girato, chi ama il genere potrà godersi diverse sequenze, forse è un po' poco per invogliare ad approfondire il lavoro di To, cosa che non mi sarebbe dispiaciuto fare, vedremo se in futuro dare altre possibilità al regista.

2 commenti:

  1. Non ti nego che non so nulla (o quasi) del cinema d'azione cinese. Sopratutto sul cinema di Johnnie To... Non saprei da dove iniziare. Con che film o regista iniziare.

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    1. Potresti iniziare dalle prime cose che fece John Woo a Hong Kong, la serie di A better tomorrow o Bullet in the head ad esempio...

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