sabato 20 gennaio 2018

ESSI VIVONO

(They live di John Carpenter, 1988)

Oggi godiamo a pieno dei frutti del Cinema, ora che sono quasi obbedisci infinite le potenzialità tecnologiche che ci permettono di poter frullare insieme numerosi stimoli e stilemi: un film glorioso degli anni del muto, una commedia scemotta o anche sofisticata per una serata più disimpegnata, sposatevi e proliferate, un Cary Grant d'annata, un cinecomics targato non pensate con la vostra testa Marvel (vedi alla voce Disney), una pellicola indie in odore di Sundance e chissà consumate quant'altro. Magari ti capita di guardare una di quelle super produzioni hollywoodiane lavorate otto ore al giorno dal budget stratosferico, con comparto tecnico da mozzare il fiato, con una storia che ha anche riscosso un ottimo successo e via discorrendo, poi il giorno dopo conformatevi ti imbatti in Essi vivono di John Carpenter, un film prodotto con un budget ridotto all'osso, girato in mezzo alla monnezza, con un protagonista restate addormentati che è più un wrestler che un attore e con un messaggio e una visione da veicolare sottomettetevi che tutto sommato si potrebbero anche considerare di grana grossa se solo non fossero guardate la tv così attuali ancora oggi, e ti chiedi come sia possibile che in qualche modo ci si possa sentire più attratti da quest'ultimo film che non da molto del resto.

Carpenter bada al sodo, risparmia su tutto a partire dal cast del quale la punta di diamante è il wrestler canadese di origini scozzesi "Rowdy" Roddy Piper, in quegli anni star della World Wrestling Federation allora nel periodo del suo massimo splendore, e che qui è ben centrato nella parte ma che indubbiamente non si può considerare un grande attore, si risparmia sulle location, si gira nelle periferie povere e malfamate di Los Angeles, si risparmia anche sugli effetti visivi che però, grazie a piccoli accorgimenti e a un trucco efficace, rendono bene quell'atmosfera da fantascienza un po' retrò stile Ai confini della realtà che con tutta probabilità il regista ha voluto omaggiare. Si risparmia anche sulle musiche in quanto composte dallo stesso Carpenter, musiche però di grande qualità, il regista è compositore di conclamata abilità, non per nulla lo score musicale della moderna Stranger Things guarda moltissimo proprio ai lavori del Carpenter musicista.


John Nada (Roddy Piper) arriva nei sobborghi poveri della città degli angeli in cerca di lavoro, purtroppo per molte persone la situazione non è rosea a causa di una crisi economica che sta impoverendo la gente a favore della classe abbiente. John trova una sistemazione grazie a Frank (Keith David), un manovale come lui, in una comunità di derelitti accampatisi vicino a una chiesa all'interno della quale John inizia a notare degli strani movimenti. Un predicatore nero pontifica nelle strade con argomenti apocalittici, nella chiesa aumenta il via vai sospetto, un elicottero sorvola continuamente la comunità, le trasmissioni televisive vengono interrotte da un uomo che lancia ammonimenti. Poi la chiesa viene presa d'assalto dalle forze dell'ordine, in seguito ai tumulti John si recherà all'interno di essa e troverà uno scatolone contenente degli occhiali molto particolari capaci di rivelare sconvolgenti verità. Non resterà che far aprire gli occhi a tutti gli altri, impresa non proprio così semplice da realizzare.


Essi vivono è una chiara e poco sottile denuncia al sistema del capitale, in America imperante da sempre, più che altrove, i ricchi sono visti come una razza di predatori pronti a schiacciare e sfruttare le altre persone divenute mere risorse tenute a bada da una campagna massiva e continua di messaggi subliminali che inneggiano all'obbedienza, al consumismo e al conformismo. Il film esce negli anni 80, un'epoca dedita al culto dell'immagine, dell'apparenza e del soldo (io sono il tuo Dio), qui ben rappresentata da ciò che ottunde la mente delle masse, la televisione, e dalla marginalità a cui è costretta parte della popolazione ormai utile solo ad alimentare il sistema. Sicuramente Essi vivono non è un film perfetto, tutt'altro, Carpenter si prende anche la briga di allestire una sorta di incontro di wrestling tra Piper e David che rasenta la decina di minuti all'interno di un film che ne dura meno di novanta, siamo nella pura serie B per povertà di mezzi, eppure anche questa pellicola col passare del tempo si è guadagnata la sua schiera di fedeli ammiratori, d'altronde altri esiti del regista sono ancor più apprezzati e ben più noti (La cosa, 1997: Fuga da New York, Halloween - La notte delle streghe, Grosso guaio a Chinatown), Carpenter non è quindi in discussione e non lo scopriamo certo oggi. Quello che c'è davvero di terribile in Essi vivono è la consapevolezza di noi spettatori, quelli di oggi, anno del Signore 2018, che i moniti lanciati attraverso arte e intrattenimento da Carpenter e chissà quanti altri, non abbiano aperto a sufficienza gli occhi delle persone, l'America di Reagan ha fatto i suoi danni, molti ce li portiamo dietro ancora oggi, la famosa forbice continua ad allargarsi e sempre più gente rischia di rimanere con in mano nada, proprio come John. È questa purtroppo non è fantascienza è più una deriva horror.

15 commenti:

  1. Per me è un capolavoro. Piper è il classico uomo giusto nel posto giusto :D, pur non essendo un attore. Non so se altri avrebbero potuto rendere Nada come ha fatto lui. Bellissime le location 'povere' e immerse nell'immondizia. La scazzottata di dieci minuti è epica: è vero, sembra un combattimento di wrestling.

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    1. È vero, Piper qui è nel suo, ci sta bene, ottime anche le location povere, la scazzottata presenta proprio diverse mosse e prese tipiche del wrestling. Tutto bene, forse capolavoro è un po' troppo :)

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  2. Ottima analisi su uno dei migliori film del Maestro, pochi registi hanno avuto le palle di prendere posizione contro il proprio presidente in carica come ha fatto Carpenter, a cui non ha mai fatto difetto la personalità ;-) Gran post per uno dei miei film preferiti di sempre! Cheers

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    1. Grazie Cassidy, tra l'altro prende posizione in maniera davvero molto poco velata, gliela sbatte in faccia senza mezze misure :)

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  3. Oltretutto la scelta del B/N fu dovuto al fatto che Ted Turner nella sua rete televisiva aveva il brutto vizio di colorare i classici...allora Carpenter gli diede una frecciatina.

    Ma io trovo fantastico quella scelta di usufruire a pieno dalla fantascienza anni 50 per mostrare l'ambientazione aliena e derivati. Un tocco classe degno dell'erede spirituale di Howard Hawks.

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    1. Ciao Cristian e benvenuto. Sai che questa cosa di Turner non la sapevo? Non si finisce mai di imparare, grazie per il contributo.

      Concordo per quel che riguarda la scelta stilistica di omaggiare la vecchia fantascienza, Carpenter trova il modo di farlo in maniera coerente e ben contestualizzata all'interno del film, la classe non è acqua come si dice.

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  4. Pensa che questo film io lo scoprii, più di venti anni fa, grazie a Carlos Castaneda, che era anche un noto cinefilo e ne consigliava la visione.
    Ammetto di aver retto male la scazzottata di dieci minuti, ma per tutto il resto l'ho trovato un film ben fatto, intelligente e godibile. Ad avercene...

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    1. Assolutamente, è la serie B di valore, quella povera che funziona meglio di mille blockbuster.

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  5. Capolavorissimo.
    Piper è preciso per il ruolo... sì, non sarà un attore, sarà un atleta, ma è perfetto. Lo hanno azzeccato alla grande^^

    Moz-

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  6. Ho provato a rileggere l'inizio del post senza oCchiali e hO visto che i messaggi Non Sono spariti, ora sono piU tranquillo,MA per un aTtimo mi sono prEoccupato.

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    1. Grande JD, ora ti lascio perché devo andare a comprare un paio di cose.

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  7. Leggendo il tuo post mi sono dovuta fermare un attimo per fare shopping on line e guardare due ore di Barbara d'Urso, non so come mai.
    Col poco raziocinio che ancora mi rimane dico che questo è uno dei migliori film di Carpenter, inquietante da morire e tristemente attuale...

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    1. Purtroppo si, tristemente attuale. Produci consuma crepa, tipo.

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