martedì 28 agosto 2018

PERFETTI SCONOSCIUTI

(di Paolo Genovese, 2016)

Che dite, l'abbiamo un pochino sopravvalutato questo film? Vogliamo davvero gridare al miracolo per un film del genere? Sia chiaro, guardando Perfetti sconosciuti io mi sono divertito, il film tutto sommato mi è piaciuto; un concetto intrigante che affonda nella realtà di oggi seppur con diverse forzature (voglio sperare che quelli seduti attorno a quel tavolo non siano davvero un campione troppo significativo di noi italiani), attori in parte, una buona scrittura, niente da dire... quello che mi provoca sempre un po' di prurito sono le acclamazioni esagerate quando ho la percezione che queste non siano troppo ponderate. Insomma, forse sono io, non lo nego, magari sono davvero un rompicoglioni, mica dico di no, può pure essere. Perfetti sconosciuti mi è sembrato un buon film, tutto qua, a tratti divertente, con alcuni buoni spunti su cui poter riflettere ma costruito spesso su mascherine preconcette ormai abusate e, se posso permettermi, spero anche sorpassate. La piazzata di Leo che scopre che il suo (presunto) miglior amico è gay e allora sbrocca sparando quelle stronzate inaudibili come "abbiamo fatto la doccia insieme"... ma che, davvero? Ancora? O il tono magari voleva essere ironico? Perché non sembrava...

Forse sono di nuovo io, è che ho una vita noiosa e sono solo un po' invidioso: non ho un'amante da nascondere, non ho un'entourage di donne o di ex che mi gira intorno (potrei quasi usare questo commento al film come appello...), non ho scoperto di essere gay, non sto pianificando all'insaputa di mia moglie di rinchiudere mia suocera in un ospizio, non ho amiche/colleghe che mi inviano le loro foto in déshabillé (altro appello, fatevi sotto please), non sento le mie ex per dar loro consigli su come comportarsi con i loro attuali compagni, non esco di casa senza mutande (prima o poi so che mi capiterà, la mia memoria sta perdendo colpi, oggi per esempio sono uscito senza cellulare... appunto, inevitabilmente arriverò anche alle mutande), soprattutto sono convinto che nel mio stretto giro di amici non ci siano intrallazzi di sorta per cui scandalizzarsi più di tanto... per carità tutti hanno i loro segreti, chi più chi meno, magari anche importanti, però... insomma, bel gruppo di amici che ha scelto Genovese per mettere in scena questo film.


Prendendo per buono l'assunto che per creare una storia intrigante su queste basi un po' la mano la si debba calcare, detto questo il film risulta godibile: certo, in una sola serata viene su uno di quei mucchi di merda che non ti dico, però ok, prendiamo pure tutto per buono. Perfetti sconosciuti ha un bel ritmo, i dialoghi e la sceneggiatura sono a prova di bomba, le situazioni intriganti. Gli attori, ognuno in rappresentanza di un tipo diverso, sono affiatati e girano tutti più che bene. Più che le riflessioni sui vari comportamenti umani, lo spunto più interessante è il concetto della perdita totale e volontaria della nostra privacy. La nostra vita sta davvero finendo troppo spesso in luoghi in cui non dovrebbe stare, ai famosi device stiamo dando troppa importanza, troppa confidenza e stiamo percorrendo una pericolosa china senza ritorno, sarebbe auspicabile un passo indietro verso il nostro privato. Tema dibattuto in più sedi che qui trova una sua riuscita collocazione; altro punto di interesse è ciò che non diciamo, il personale che ognuno dovrebbe aver diritto di poter coltivare, non sempre si ha voglia di parlare di tutto, siamo ancora capaci di tenerci qualcosa per noi stessi? O almeno di avere qualche compartimento stagno?

In fin dei conti se tralasciamo le critiche al film largamente esagerate in positivo e la tendenza del film stesso a calare un po' troppo la mano, Perfetti sconosciuti si conferma un buon film che tocca temi interessanti e che ha delle attinenze con la realtà magari un po forzate ma sicuramente nelle idee di base più che credibili. Almeno una visione è giusto concedergliela.

PS: non ho accennato alla trama, se non siete stati su Marte negli ultimi anni credo che non sia necessario, se così fosse guardatevi il film, ve lo godrete sicuramente di più.

11 commenti:

  1. Condivido. Rifuggo l'esaltazione (solo il tempo decreta i capolavori, e questo di sicuro non lo è) però è un film che funziona dannatamente bene, con tutti gli elementi al posto giusto. In questo caso parlare di "film commerciale" non è affatto dispregiativo, anzi!

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    1. Esatto, un buon film ben studiato e ben riuscito. Stiamo calmi però, eh...

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  2. Il film non l'ho visto, per quanto ho capito è la rimasticatura di una o più ispirazione francesi.
    La faccenda della doccia in effetti non è che mi invogli alla visione, poi per come è messo oggi il cinema italiano, un film così va più che bene, si giudica con indulgenza.
    Infine c'è Marco Giallini "Er Terribile", che di solito apprezzo molto.

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    1. Sì, l'ispirazione arriva da un film francese di cui ora non ricordo il titolo, nel panorama nostrano il film ha un suo perché e si conferma un prodotto valido, buoni attori, Giallini su tutti ma anche Battiston e gli altri si difendono. Niente male, solo troppo osannato.

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  3. Concordo con la tua recensione. Film che mi è piaciuto molto, mi ha divertita e a tratti mi ha fatto riflettere (anche amaramente). Un buon film, che funziona bene, ma certo non è un capolavoro. I capolavori sono altri. Anche io ho apprezzato tantissimo Giallini e Battiston. Ma li apprezzo sempre, perché mi piacciono molto. Tutti gli interpreti, comunque li ho trovati perfettamente calati nel ruolo. Ti dirò, me lo sono visto più di una volta.

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    1. Al netto delle critiche smodatamente esagerate, questo rimane un bel film, niente da dire, basta solo mettere tutto nella giusta prospettiva.

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  4. Non male.
    Divertente e puntuale sul tema.
    Buon film.

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  5. Io ci sono andato cauto, non ho gridato al capolavoro e l'ho giudicato per quello che è, un gran bel film stranamente italiano ;)

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    1. Diciamo che con un po' di impegno anche le nostre cose non sono sempre malaccio, questo è un bel film indubbiamente.

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