Questo articolo è stato scritto per il sito fumettidicarta.
La coppia d’assi Brubaker/Phillips è ormai rodata e con questo quinto volume dedicato alla saga noir Criminal i due signori mostrano ancora una volta quanto si trovino a loro agio tra il lerciume e i vicoli bui della città.
Abbandonati gli spazi siderali nei quali Brubaker aveva trascinato gli X-Men e accantonate le fantasiose acrobazie messe in scena per riportare in vita Steve Rogers, la narrazione del volume I peccatori può essere salutata come un giusto ritorno a casa.
Una casa poco accogliente a dire il vero, buia, pericolosa, corrotta e macchiata di sangue. Di sangue e carne, di debiti e promesse, di ciclici errori ripetuti ancora e ancora.
Di innocenze perdute e fiducie mal riposte.
Di crimine.
Tracy Lawless è ingabbiato da un debito e da una promessa. Il mestiere del killer non è un mestiere facile. Lo è ancor meno se sei alle dipendenze di uno come Sebastian Hyde. Men che meno se inizia a rimorderti la coscienza. E quella di Lawless non è in pace con se stessa. Il killer comincia a chiedersi chi davvero meriti di morire e chi no.
La situazione diventa pesante, Mr. Hyde non sa se può ancora fidarsi del suo killer.
Ma in fondo il ragazzo piace al capo, forse per il suo coraggio, forse per quel volto segnato dalle cicatrici. Bisognerà pur dargli un’altra possibilità.
Qualcuno in città sta facendo fuori personaggi dalla dubbia moralità ma finora considerati intoccabili. Li uccide in maniera vistosa ma senza lasciare tracce.
Mr. Hyde è un intoccabile. Mr. Hyde comincia a preoccuparsi. Mr. Hyde ha sul libro paga il suo killer, un killer in una brutta situazione. Mr. Hyde chiede al suo killer di venire a capo della vicenda e di risolverla. Ma un killer non è un detective, ciò nonostante Tracy Lawless si trova con le spalle al muro e inizia a indagare.
Se avete già letto altri volumi di Criminal sapete già cosa aspettarvi. Se non l’avete ancora fatto non capisco cosa stiate aspettando.
Gli elementi del noir ci sono tutti: l’eroe (?) tenebroso, il boss, la donna del boss, i killer, la mafia, la violenza, il sesso, il sacrificio, le strade sudice lavate col sangue, il locale delle vite bruciate.
Forse mancano giusto gli innocenti.
Brubaker è un ottimo scrittore e qui ne da ulteriore conferma, ogni sequenza è funzionale alla storia narrata, niente orpelli, nessuna concessione al superfluo. La lettura fila via che è un piacere e il volume va ad aggiungere un altro filo all’intreccio a trama larga composto dai vari archi narrativi di Criminal.
Il tratto di Sean Phillips è il mezzo perfetto per dar vita su carta alle idee di Brubaker. Impensabile ipotizzare un cambio di disegnatore su questa serie. La coppia ha ormai creato un marchio di fabbrica inconfondibile.
Le atmosfere sono rese in maniera magistrale: la notte, le ombre, i chiaroscuri. Il sangue.
Per gli amanti del noir ognuno dei volumi di Criminal risulta essere una lettura preziosa e alla fine di ognuno di questi ci si interroga su quale tipaccio sarà il protagonista del prossimo (presumibilmente ottimo) volume.
Bravo Dario. Bella recensione per una bellissima serie di un grandissimo Brubaker. Io non riesco più a smettere di leggerlo.
RispondiEliminaNemmeno io e non ho intenzione di farlo :)
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