(di James Ellroy, 2003)
Destination: Morgue è una raccolta di racconti dello scrittore losangelino James Ellroy, una raccolta con una genesi particolare. Mentre l'edizione italiana contiene alcuni articoli recuperati dalle pagine di GQ e un racconto omesso nella nostrana edizione di Corpi da reato, altra raccolta di pezzi dell'autore, è priva invece degli esiti narrativi più corposi come Dubbio letale, Scasso con stupro e Jungletown Jihad pubblicati da Bompiani in separata sede (a prezzi sicuramente vantaggiosi per la casa editrice ma meno per il lettore).
Di Ellroy ho letto davvero parecchio, il nostro è un rapporto che dura ormai da mooooolto tempo. In cima alla lista dei miei libri preferiti, e forse già lo sapete, c'è il suo fantastico American Tabloid. Il mio giudizio su questo libro potrebbe quindi essere sostanzialmente differente rispetto a quello che potrebbe darne chi si accosta per la prima volta all'opera dello scrittore.
C'è parecchio dello stile di Ellroy qui dentro, ci sono i suoi temi d'elezione, la sua ossessione per il crimine, la sua infanzia segnata dall'omicidio della madre, il suo pensiero politico, la sua caratteristica narrazione negli episodi di fiction, le sue frasi secche e incalzanti, insomma ci trovate il repertorio quasi (ed è un quasi molto importante) al completo. Il problema, per chi come me di Ellroy ne ha già letto molto, è che tutto suona già narrato, letto e sentito. Per chi invece fosse all'asciutto degli scritti dell'autore questa è una buona sintesi di storia, pensiero e stile/narrazione del buon vecchio James.
In Dove vado a pescarle, ne I miei anni morbosi e in Let's twist again Ellroy ritorna sui passi della sua giovinezza, andando ancora una volta a rimestare nell'episodio che segnerà tutta la sua vita: l'omicidio della madre da parte di uno sconosciuto. Da qui nasce l'ossessione per il delitto e il forte rispetto, a tratti morboso, per le donne con le quali per tutta la giovinezza non riuscirà a rapportarsi. C'è il racconto degli anni turbolenti della scuola, degli errori e di una vita a dir poco sregolata, dello strano rapporto con il padre e di quello con gli altri ragazzi, anni duri che però tanto hanno contribuito alla vita futura dello scrittore.
Io la so lunga ci dice qualcosa sui rags, i giornaletti scandalistici che impazzavano negli anni cinquanta. Notizie che scandagliavano la vita dei divi di Hollywood, gli scandali sessuali, le relazioni clandestine, gli agganci proibiti, pubblicazioni immancabili (e a volte protagoniste) in quasi tutti i romanzi di maggior successo dello scrittore. In Danny Getchell, guai a gò gò è proprio uno dei reporter del più popolare tra i rags, Hush-hush, a essere protagonista di un classico racconto alla Ellroy.
Non mancano neanche gli articoli sugli argomenti più disparati come la boxe (Pugni e sangre), le elezioni presidenziali (Padre, figlio e spirito di Clinton), la tv (Il fattore O'Really) , la cronaca e la giustizia (Pidocchietto). Qui Ellroy non si tiene nulla: passione, disprezzo, opinioni vengono regalate al lettore in maniera naturale e sincera. Ottima la frase sulle elezioni Bush/Clinton: "La buona notizia è che uno dei due avrebbe perso. Quella cattiva è che uno avrebbe vinto".
Torna ancora l'ossessione per il delitto e la violenza sulle donne, per la quale lo scrittore mostra un dolore sempre personale, nell'episodio dal titolo Stephanie e si chiude ancora in classico Ellroy-style con Troiaio a Hollywood.
Il libro è una buona presentazione dell'autore e dei suoi temi per tutti quelli che non lo conoscono. I fan sanno però che il meglio esce dalla penna di Ellroy quando i suoi personaggi si mescolano a quelli reali, quando la sua storia collide con la Storia e la riscrive, quando Ellroy si muove nell'epica americana moderna. Ed è proprio questo quel quasi di cui parlavamo sopra, qui manca e fa la differenza, ed è una differenza che vale tantissimo.
Dì lui ho letto solo L.A. Confidential, quindi questa raccolta è quella che fa per me. Anche American Tabloid non mi è nuovo, ma credo di averne letto proprio qui da te (o ne avevi parlato nel blog dell'Orablù). Dico a memoria perché non voglio andare a controllare la mia lista, tanto lo so che sono ancora lì :(
RispondiEliminaNe parlai sia qui che sull'Orablù di American Tabloid. L.A. Confidential è uno dei pezzi forti della bibliografia di Ellroy. Potresti approfondire la quadrilogia della Los Angeles nera che oltre a L.A. comprende La Dalia nera, Il grande nulla e White Jazz. Questa raccolta è una discreta panoramica del lavoro di Ellroy ma rimane comunque un libro minore.
EliminaInseriti in lista, grazie :) Per farla più spettacolare ho disegnato un rettangolo sul foglio della lista e ci ho scritto "Quadrilogia della Los Angeles nera", tanto per capire che sono assieme, e poi con una freccia l'ho collegato a American Tabloid, giusto per ricordarmi che sono della stessa pasta (o dello stesso panettiere), e a Destination: Morgue messo tra parentesi perché è il fratellino minore ;)
EliminaPer incasinarti ancora un po' le cose ti dico che American Tabloid è solo la prima parte della Trilogia Americana che prosegue con Sei pezzi da mille e si conclude con Il sangue è randagio.
EliminaHo aggiunto il secondo rettangolo "Trilogia Americana", un po' sbilenco, ma ci si capisce!
EliminaEllroy, qualsiasi cosa faccia, resta per me estremamente affascinante!
RispondiEliminaSfondi una porta spalancata :)
EliminaAnche io come Elle ho letto solo L.A. Confidential..e anche molto tempo fa..questa tua segnalazione mi intriga parecchio..l'aggiungo alla mia già lunga, anzi lunghissima lista..non mi basterà una vita per leggere tutto quello che voglio leggere ! Aiuto !!!!
RispondiEliminaBuona serata :)
Purtroppo il tempo non basta mai, giro anche a te le dritte che ho passato a Elle qui sopra :)
EliminaGrazie :) Buona domenica !
Eliminagrazie al tuo consiglio ho iniziato a leggere American Tabloid : crudo, cinico, spietato. Un libro pazzesco.
RispondiEliminaGrande Black, aspetto il tuo giudizio a fine lettura :)
EliminaIo sono in procinto di leggere Ellroy, ammetto con grandissima vergogna di non aver letto ancora nulla di questo autore che a quanto pare è uno dei maestri del noir...
RispondiEliminaCosa ti appresti a leggere? (curioso, curioso :)
EliminaL.a. confidential di cui sto scaricando anche il film:P
EliminaGrande libro, anche il film niente niente male :)
EliminaAmerican Tabloid potrebbe finalmente essere tra le mie prossime letture. Certo, pensare che appartiene a una trilogia un pò mi fa tremare i polsi... .
RispondiEliminaPuoi interrompere la lettura alla fine di American Tabloid, l'appagamento sarà totale. Solo che amerai così tanto i personaggi che prima o poi ti butterai su Sei pezzi da mille :)
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