E' fuor di dubbio che ormai il mondo dell'animazione abbia regalato vette altissime e prodotti di qualità eccelsa. Non solo le grandi case di produzione arrivano nelle sale con cartoni animati degni di nota, pian piano anche degli outsider hanno iniziato a contendersi una fetta di mercato tanto interessante quanto per loro ghiotta. Ovviamente a tutto ciò corrisponde il classico rovescio della medaglia. Se sembra che nel mondo dell'animazione ci sia spazio per tutti è anche vero che per colpire lo spettatore e creare un prodotto avvincente bisogna iniziare a distinguersi, a proporre idee originali e a fare la differenza.
Il Blue Sky Studios, fondato proprio da Chris Wedge, regista di questo Epic, ce l'aveva fatta con i primi capitoli della saga de L'era glaciale. Purtroppo il brand che ha garantito fama e soldi allo Studio è ormai frusto e logoro (temo per il prossimo capitolo) e, guardando alcune delle altre produzioni come questo Epic ad esempio, sembra che la scintilla creativa sia in fase di esaurimento.
Epic è un film d'animazione carino, ben realizzato tecnicamente che si lascia guardare senza problemi, strappa qualche sorriso grazie a un paio di personaggi simpatici al punto giusto e non annoia oltremisura. Ciò nonostante finisce nel calderone con tanti prodotti simili dello stesso tipo, senza contare che le idee alla base del film, con qualche piccola eccezione, rifuggono l'originalità a gambe levate. Siamo ancora una volta ad altezza insetto, in un'ambientazione che abbiamo iniziato a conoscere già tantissimi anni fa con Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, se non prima, e che in digitale abbiamo esplorato con Ant Bully, Z la formica, A bug's life, nell'intera saga dei Minimei (forse la maggior fonte di ispirazione per questo Epic) e chissà in quanti altri prodotti similari. Ancora una volta lo spettatore viene affogato nel verde, per carità niente di male, però...
Sul pianeta non siamo soli, dividiamo a nostra insaputa alcune aree verdi con il piccolo popolo dei Leafmen (uomini foglia), guerrieri difensori del verde in perenne guerra con i Boggan, paladini del marciume. Buoni i primi, brutti e cattivi con moderazione i secondi. A causa delle loro dimensioni, che gli permettono di vivere in maniera più veloce rispetto a quella degli umani in una sorta di sfasatura dimensionale, i due popoli sono pressoché invisibili ai grossi calpestatori, nome dato agli umani dai Leafmen stessi.
L'unico ad avere sentore della loro esistenza, un sentore che diventa un'ossessione che arriva a distruggere il suo menage familiare, è il Professor Bomba, eccentrico scienziato ritiratosi a vivere ai margini della foresta per proseguire con i suoi studi. Quando nella sua vita ritorna l'amata figlia M.K. le cose si complicano, sarà proprio lei a imbattersi nella morente Regina Tara, protettrice del verde, dalla quale verrà rimpicciolita e investita di un grande compito, proteggere il sacro baccello che consentirà al verde di avere una nuova regina e impedirà all'avversario Mandrake (???) di far trionfare il marciume.
Nel mezzo ci sono i classici elementi di molti film d'animazione: il guerriero duro ma buono (Ronin), quello più giovane e coraggioso (Nod) che si innamorerà della protagonista (M.K.), le spalle comiche (i lumaconi Mub e Grub) e via discorrendo...
Abbiamo visto sicuramente cose molto peggiori (L'arca di noè, The reef - Amici per le pinne, L'era glaciale 4, etc...) però su, uno sforzo maggiore, giusto per venire fuori un pochino dalla media che alla fine così, dopo due giorni dalla visione, questi film non se li ricorda più nessuno.
PS: in Italia abbiamo fior di doppiatori, perché la Cucinotta?
Perchè hanno riesumato la Cucinotta?
RispondiEliminaNon di certo perché è figa, qui nemmeno si vede, purtroppo si sente :)
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