(di Claudio Nizzi e Manfred Sommer, 2003)
Per il diciassettesimo appuntamento con il Texone mi sembra si sia puntato su un'interpretazione molto classica del ranger con la scelta di Manfred Sommer come artista di turno. Il tratto all'apparenza leggero e l'uso dei chiaroscuri del disegnatore spagnolo rendono giustizia alla sceneggiatura imbastita da Claudio Nizzi senza calcare troppo la mano su questo o quell'altro elemento in particolare, distinguendosi solamente per alcune espressioni molto arcigne cucite addosso all'ormai mitico Tex Willer.
Ciò non toglie che l'immersione nelle tavole giganti del Texone rimanga un grande piacere soprattutto grazie alle sempre godibili trame inventate dall'immancabile Nizzi (al momento di questa uscita ne aveva mancato uno su diciassette). Ciò nonostante ammetto di ricercare nel Texone soprattutto l'interpretazione particolare, il tratto riconoscibile di una firma nota e magari lontana dal personaggio, l'originalità e l'inconsueto, proprio per questo il numero realizzato da Sommer mi è parso tra i meno attraenti tra quelli finora letti.
Arizona del Sud. Willer e Carson rispondono alla richiesta di aiuto del loro amico padre Mateo, responsabile della missione di San Juan. Alcuni dei ragazzini ospiti della missione sono stati fatti rapire per essere sfruttati come manodopera gratuita in una miniera, uno sfruttamento di giovani bambini che gente come Tex e Carson non possono di certo permettere.
Come dicevo siamo nel classico, col magnate benestante che non si fa scrupolo pur di continuare ad arricchirsi, di contornarsi di pendagli da forca dalla scarsa moralità e di sfruttare finanche l'innocenza di piccoli bambini. Un Texone solido, senza particolari guizzi che si è rivelato una buona lettura ma che non è stato capace di ispirarmi un pezzo migliore di quello che avete appena finito di leggere. Sarà per la prossima volta, intanto riponiamo fiducia nel lavoro di Roberto De Angelis, disegnatore scelto per l'albo speciale numero diciotto.
In effetti non ricordo granché la trama. Diciamo che quelli di mezzo scritti da Nizzi sono un po' particolari. In compenso ricordo molto bene il lavorone di Sommer.
RispondiEliminaHo preferito altri Texoni a questo, vediamo un po' cosa ci riservano i prossimi.
EliminaQuesta storia che nei fumetti cambia il disegnatore la devo ancora digerire...
RispondiEliminaBeh, il Texone nasce proprio con quest'ottica. Un numero l'anno,tavole grandi e storia lunga di volta in volta interpretata da un grande disegnatore di caratura internazionale. Questa la regola poi in qualche caso adattata alle esigenze editoriali. Secondo me non male come approccio :)
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