(The last starfighter di Nick Castle, 1984)
Giochi stellari è per me uno di quei film ascrivibili al filone nostalgia, uno di quei prodotti pensati, scritti e realizzati principalmente per bambini e adolescenti degli anni 80 (con qualche capatina nei 90) che tanto hanno segnato il nostro immaginario fantastico di quel periodo. Tra i vari film di questo genere sfornati in quegli anni, indubbiamente restano vivi i grandi titoli come I Goonies, Ghostbusters o Ritorno al futuro, ma ci sono anche quelle che potremmo definire le seconde linee, film che non sono riusciti a rimanere grandi nel tempo come quelli sopra citati ma che ancora vengono ricordati con affetto da chi era un pischello all'epoca della loro uscita in sala.
Se i capostipiti, film come E.T. ad esempio, mantengono immutata nel tempo la loro potenza emotiva, per altre pellicole il passare degli anni è stato impietoso e una visione odierna di talune di queste risulta oggi sicuramente ridimensionata negli entusiasmi se non proprio difficoltosa o noiosa, e penso a film come Piramide di paura o proprio a questo Giochi stellari che nei miei ricordi di bambino occupavano posti di tutto rispetto.
Giochi stellari, che nel titolo italiano cita un po' WarGames - Giochi di guerra e un po' il ben più celebre Guerre Stellari, vanta alla sua base una bella idea e un potenziale sviluppo che avrebbe potuto essere sfruttato decisamente meglio. Invece la trama si svolge in maniera fin troppo semplice e lineare e il film a oggi paga l'invecchiamento esagerato di effetti speciali allora all'avanguardia. Siamo infatti agli albori dell'epoca digitale, probabilmente nel 1984 le battaglie spaziali di Giochi Stellari, realizzate qui per la prima volta completamente in digitale, ci saranno sembrate delle meraviglie insuperabili, quella semplicissima grafica computerizzata aveva probabilmente l'odore di prodigio. Molto più delle ingenue manifatture in cartapesta di altri film, questi effetti appaiono oggi inguardabili e irricevibili. Giochi stellari, oltre a non essere obiettivamente un gran film, è semplicemente invecchiato male. Rimane il merito di aver proposto soluzioni all'epoca innovative e mai viste prima, se non nel Tron del 1982.
Alex Rogan (Lance Guest) è un giovane che vive insieme alla madre (Barbara Bosson) e al piccolo fratellino (Chris Hebert) in un campo di roulotte, sogna di trasferirsi in una grande città insieme alla sua amata Maggie (Catherine Mary Stewart) e cambiare vita. Le sue giornate passano prevalentemente tra una riparazione e l'altra e tra decine e decine di partite al coin up Starfighter, il cui scopo è quello di distruggere una flotta di astronavi aliene nemiche. Il videogioco è però all'insaputa di tutti un tester per reclutare nuovi Starfighters che possano aiutare la Lega Stellare a sconfiggere il malvagio despota Xur (Norman Snow). Non appena Alex batterà il record del gioco verrà contattato dall'alieno Centauri (Robert Preston) che lo condurrà verso la sua nuova vita tra le stelle.
Buona tutta la preparazione all'arrivo del fantastico con la presentazione della comunità in cui vive Alex, la famiglia, le aspirazioni del giovane e l'attrazione per la bella ragazza americana Maggie, alcune sequenze sono invece forzatissime, come quella dell'intera comunità in tripudio nel momento in cui Alex batte il record del videogioco (ma chi se ne fotte...). Poi arriva la parte fantascientifica con l'ingresso nella storia di Centauri, interpretato da Robert Preston, unico attore degno di menzione dell'intero film, a bordo di una sorta di sfigatissima DeLorean spaziale in anticipo sui tempi. Carini alcuni costumi, ridicola la resa di quello che dovrebbe essere un malvagio impero alieno d'invasione che invece sembra la rappresentazione macchiettistica di una comitiva di decerebrati in gita premio. La trama è risibile nel suo sviluppo, qualitativamente un'occasione un po' sprecata che però all'epoca si rivelò un ottimo successo commerciale. A me piacque parecchio, oggi decisamente meno, in ogni caso rimarrà nel novero dei film da ricordare comunque con immutato affetto.
All'epoca era uno dei miei film preferiti, ma oggi non so se lo rivedrei/apprezzerei.
RispondiEliminaNon so, risulta parecchio datato...
Eliminanon sono sicuro che fosse questo, ma credo di averne rivisto degli spezzoni in un passaggio televisivo qualche tempo fa. Certo che gli "effetti speciali", soprattutto il make-up degli alieni, non ha retto alla prova del tempo...
RispondiEliminaConcordo, a mio avviso a risentire più di tutto del passar del tempo sono proprio gli effetti speciali digitali.
EliminaUn altro classico degli anni '80 è ''1997 Fuga da New York'' con il grande Kurt Russell
RispondiEliminaGrandissimo film, ma lì siamo su un altro livello, Carpenter alla regia (anche se il soggetto l'ha realizzato proprio con il Nick Castle regista di Giochi Stellari e attori di primissimo livello: Russell, ma anche Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes (grande), Harry Dean Stanton, devo aggiungere altro?
EliminaRicordo benissimo Giochi Stellari. Era uno di quei film che da ragazzino amavo.
RispondiEliminaL'ultima foto, l'alieno sembra che ha all'occhio un rilevatore di energia di "Dragon Ball Z"... Ora capisco dove Akira Toriyama li ha presi!
Dici che li ha presi da qui?
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