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domenica 3 novembre 2024

HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO - LA LEGGENDARIA STORIA DEGLI 883

Ancora non si è smorzata l'eco generata dagli ultimi due episodi della serie ideata da Sydney Sibilia (e soci) caricati su Sky qualche giorno fa che già è partita la spasmodica ricerca su news e anticipazioni riguardo la possibilità di una seconda stagione per questo show già di grande successo. Sembra proprio che questa seconda annata si farà, anche perché l'ottimo esito della serie sugli 883 sembra ormai assodato, sia sotto il punto di vista qualitativo sia nei riscontri da parte di un pubblico quasi adorante; Sibilia sembra aver dichiarato che il prosieguo della serie è ancora in fase di scrittura quindi è lecito pensare che quantomeno un lasso di tempo di attesa ci sarà, ad ogni modo i fan della serie (che suppongo oggi siano anche più numerosi di quelli degli 883, o di Max Pezzali per essere più precisi) possono stare tranquilli e iniziare a fremere per l'attesa. Sul progetto in sé c'è poco da dire, Sibilia si conferma come uno degli autori con le idee più vincenti nell'attuale panorama cinematografico (e ora televisivo) italiano, la partecipazione della casa di produzione Groenlandia, gestita insieme al sodale Matteo Rovere, è ormai sinonimo di garanzia e con questa serie il gruppo non solo conferma e consolida la sua reputazione ma riesce addirittura a portarla a un livello superiore entrando a gamba tesa nel mondo della serialità guardando a un pubblico potenzialmente immenso e centrando ancora una volta (e più che in precedenza) l'obiettivo su un qualcosa che avrebbe potuto avere una grande presa su un'audience quantomeno trasversale. Si gioca molto con la nostalgia, non solo per quei primi passi degli 883 e per la loro musica che ebbe la capacità di arrivare a una platea vastissima, anche a quella formatasi su ben altri ascolti musicali (pare che anche Pezzali sia partito dal punk), ma anche, e forse soprattutto, su quella per i 90, per quegli ultimi anni analogici ancora capaci di restituirci un mondo completamente diverso da quello di oggi, un mondo nel quale se succedeva qualcosa e avevi un contrattempo magari non riuscivi ad avvisare tua madre e tuo padre e poi erano cazzi...

La storia degli 883 inizia a Pavia già negli anni 80 quando, folgorato dalla musica punk, un giovane Massimo Pezzali (Elia Nuzzolo) inizia a dedicargli troppo tempo trascurando lo studio e facendosi di conseguenza bocciare all'ultimo anno del liceo scientifico Copernico. Questo infausto evento non mette certo di buonumore mamma Alba (Roberta Rovelli) e papà Sergio (Alberto Astorri) che costringeranno Max a passare l'estate lavorando nel negozio di fiori di famiglia facendosi per giunta tutti i funerali per i quali i Pezzali sono fornitori floreali. In fondo, però, non tutto il male vien per nuocere, perché se la punizione impedirà a Max di andare in vacanza con l'amico di sempre Cisco (Davide Calgaro), favorirà l'incontro tra il giovane e Silvia (Ludovica Barbarito), una delle ragazze più belle di Pavia con la quale Max passerà una bella serata promettendole, esagerando sulle sue competenze musicali, di comporre per lei una canzone (in realtà Max non sa suonare nessuno strumento e non ha nessuna competenza musicale). Un'altra tegola però sta per abbattersi sulla testa di Max; i suoi genitori infatti, preoccupati per il suo avvenire, decidono di fargli cambiare scuola e iscriverlo, separandolo dai suoi amici, al Taravelli, un'istituto che gode di migliore fama del precedente e dove Max, ripetente, farà l'incontro che gli cambierà definitivamente la vita: quello con Mauro Repetto (Matteo Oscar Giuggioli).

Sydney Sibilia e i suoi collaboratori (Filippi, Capaldo, Agostini, Laudani, Nerone) riescono nell'intento di creare un prodotto nazionalpopolare ripulendo il termine da tutte le accezioni negative che gli si possano conferire. Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 è un prodotto davvero per tutti, certo, meglio ancora per i fan del duo e soprattutto per chi ha vissuto in diretta quegli anni (più che il fenomeno 883 che in Italia comunque era impossibile schivare), ma in fondo anche per i non amanti resta comunque una bellissima narrazione sull'amicizia tra due ragazzi, un racconto di formazione, un percorso sentimentale, un viaggio verso il successo, un movimento di crescita personale e uno spaccato d'epoca che muove le corde della nostalgia e che evita accuratamente di mostrarci le brutture delle realtà circostante (praticamente viene esclusa qualsiasi cronaca di quegli anni, ne vediamo solo ciò che interessa i protagonisti e tutti quegli aspetti utili appunto a veicolare slanci nostalgici per un tempo vissuto in passato). Nel narrare le vicende di Pezzali e Repetto il team di Sibilia lavora molto bene nel dosare proprio le canzoni degli 883 nell'economia della serie, i pezzi arrivano a poco a poco, una alla volta, nell'esatto momento in cui i due li compongono (con l'unica eccezione di Con un deca che è la sigla della serie), creando così nel pubblico un effetto di maggior interesse nel seguire il dipanarsi della vicenda. Il punto di forza più grande della serie è però la scelta dei due protagonisti, attori giovani ancora in divenire ma già molto bravi e soprattutto molto adatti nei ruoli di Pezzali e Repetto e soprattutto capaci di creare una bellissima alchimia "di coppia" nella costruzione di due caratteri diversi, con un Pezzali sempre molto trattenuto, timido e diffidente nei confronti delle sue stesse capacità e un Repetto più vivace, intraprendente e spudorato nel lanciarsi a testa bassa in un qualcosa che finalmente avrebbe potuto farlo uscire da un'odiata medietà. Nuzzolo e Giuggioli sprigionano una simpatia (s)misurata alla quale non si può resistere, basti guardare alcuni dei loro video su Instagram che confermano la bellezza della loro attitudine nei confronti di questo progetto. Non c'è poi molto altro da dire su questo Hanno ucciso l'Uomo Ragno, la serie non sarà un progetto rivoluzionario ma alla fine funziona tutto e tutto molto bene. Ora non fateci aspettare troppo per la seconda stagione!

2 commenti:

  1. Qui l'abbiamo divorata tra risate e lacrime. Davvero, non credevo potesse piacermi tanto.

    # CON UN DECAAAAAAA NON SI PUO' ANDAR VIAAAAAAA #

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    1. Uguale per noi... 😂 😂 😂 NON CI BASTAAAA NEANCHE IN PIZZERIA!!! 😂 😂 😂

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