Parlando con la mia dolce metà con la quale in fatto di gusti cinematografici, letterari e musicali abbiamo ormai pochi punti in comune, mi è stato fatto notare come io sia troppo “schematico”.
Ora mi spiego: insomma a me interessano un tot di cose, determinati generi, autori/registi ben precisi, influenze musicali ben determinate e quando assecondo una delle mie passioni le mie scelte sono orientate in tal senso. Ed è vero. Ho già ammesso in un vecchio post di essere un razzista musicale e probabilmente lo sono anche in campo cinematografico e letterario. E ho anche ammesso come in fondo sia divertente esserlo.
Insomma, ho i miei gusti, cosa che peraltro trovo lontana dall’essere un delitto. Il resto mi attira poco e me ne disinteresso.
Facciamo alcuni esempi concreti: nella mia libreria ci saranno un centinaio di titoli che aspettano di essere letti, cose che ho accumulato nel tempo, regali, etc... cose che almeno per il 90% suscitano il mio interesse. Ci tengo a precisare che si tratta di libri di vario genere, autori di varia provenienza e di diverse epoche. Giusto per farvi capire che non sono 100 numeri di Tex, per dirne una.
Fatta questa premessa e parlando sempre per esempi, perché dovrei leggere un libro di Fabio Volo?
Non è che mi sia antipatico o che, però... tra tutta la roba che ho da leggere Volo non mi interessa, sono convinto che trarrei più soddisfazione da un milione di altre cose e quindi non lo leggo. Punto. Stessa cosa per i film. Stessa cosa per la musica.
Mia moglie mi fa notare (forse giustamente, non so) che così però mi precludo la possibilità di provare qualcosa d’altro che magari potrebbe piacermi. Può essere? Potrebbe, preferisco comunque leggere altro.
Per farla breve, alla fine della fiera ho provato a guardare un paio di film ai quali normalmente non mi sarei avvicinato reputandoli a priori un po’, se posso permettermi, delle cazzate.
Che bella giornata è una cazzata. Una cazzata da 42 milioni e rotti di euro di incasso ma pur sempre una cazzata (e questo la dice lunga). Il film tutto sommato si può guardare, Checco Zalone strappa anche qualche risata (meno di quelle che si possa credere però) e la trama è un pretesto strampalato per sfruttare la comicità e il linguaggio dell’attore pugliese. Si gioca sugli stereotipi del meridionale, dell'italietta delle raccomandazioni, sul tipo dell’ignorante e a volte dell’ingenuo.
Certo che a guardare il film e poi gli incassi che ha riscosso vengono i capelli bianchi.
Checco vuole fare il carabiniere come suo zio, personaggio influente al paesello (e vieni lo zio), bocciato più volte all'esame si ricicla, grazie a una raccomandazione, come addetto alla sicurezza al Duomo di Milano.
Farah è una magrebina che insieme al fratello vuole fare saltare la madonnina (???). Si servirà di Checco per arrivare al suo obiettivo. Provate a indovinare come andrà a finire? Bravi, così (o quasi).
Tra sgrammaticature, esagerazioni sulle usanze del sud tipo cerimonie interminabili e pranzi infiniti, raccomandazioni, etc... il film arriva alla fine come un bicchiere d'acqua fresca. Insapore. Le riflessioni sullo stato del paese e sulle cattive abitudini degli italiani, se volute, sono all'acqua di rose.
Davvero un film dal successo inspiegabile, secondo incasso DI SEMPRE in Italia dietro al solo Avatar. Mah!
Fenomeno analogo quello di Benvenuti al Sud. Sesto incasso DI SEMPRE in Italia dopo Avatar, Che bella giornata, Titanic, La vita è bella e Alice in wonderland. Mah!
Pur sottolineando lo sproposito di incassi relativi ai due film, devo dire che questo Benvenuti al Sud è almeno decisamente più divertente del primo.
Intanto c'è una trama coerente se pur scontata. È un gioco a caricare gli stereotipi e le differenze tra nord e sud, tra milanese e napoletano, un po' quello che faceva De Crescenzo con molta più grazia in Così parlò Bellavista.
Bisio, direttore di un ufficio postale in provincia di Milano, sogna il trasferimento nel capoluogo. Trasferimento fortemente voluto dalla moglie, Angela Finocchiaro.
Per avere più possibilità si spaccia per disabile, si fa beccare e per punizione viene trasferito per due anni al sud.
La moglie ovviamente si rifiuta di seguirlo, scene ai confini della realtà, lui che parte con il giubbotto anti proiettili, saluta i suoi come se non dovesse vederli mai più e cose simili. Il tutto è grandemente caricato ma spesso effettivamente divertente.
Arriva a Castellabate e si trova a dover superare lo scoglio della cultura diversa, considerata inferiore. Pian piano, si abitua, si affeziona alle persone e ai colleghi, scopre che il sole è meglio della nebbia, il mare meglio della città, il caffè non inferiore al the e via dicendo.
Anche qui niente di particolare ma almeno si ride con più gusto e il fatto di mettere sempre il carico da 11 sulle cose di cui si parla rende il tutto più divertente.
Bene, ho fatto questo strappo e mi sono guardato questi due film.
Mi è venuto il mal di pancia? No, certo che no.
Se non li avessi visti mi sarei perso qualcosa? No, certo che no.
Mi sono divertito? In alcuni momenti sì, ammettiamolo.
Allora perché ho questa sorta di rifiuto a guardare cose che non rientrano subito nei miei interessi? Sono pazzo? Miope? (anche) cinematograficamente razzista?
Se invece di questi due film ne avessi scelti due di quelli che mi intrigavano avrei visto due film migliori?
Forse è questo il problema, perché sono sicuro al 99,99% che la risposta sia....
Non sei pazzo, non sei miope e non sei "razzista". E' che ti vuoi proprio male :)
RispondiElimina- Fatta questa premessa e parlando sempre
- per esempi, perchè dovrei leggere un libro
- di Fabio Volo?
Per chiudere il cerchio e volerti sempre più male?
Scherzi a parte, molte volte ci ho pensato anch'io. Affrontare le cose con troppi pregiudizi, ti porta alla vecchiaia precocissima. Dato di fatto senza possibilità di smetita. Credo infatti che per fare un confronto e poter dire che la cacca fa più schifo della cioccolata, bisogna aver assaggiato entrambe. Se mangi solo cioccolata, discernere viene facile e comodo.
Nonostante questo, però, se sai di amare Tolstoj (per dire), non puoi leggere Fabio Volo per una semplice quesitione di selezione naturale.
Quello di guardare questi due film, da parte tua è stato un grande sacrificio. Te ne rendiamo merito :)
In effetti hai ragione, bisognerebbe provare per giudicare.
RispondiEliminaOggi a pranzo mi faccio un bel piatto di merda :)
Non esagerare, però. La tua dose te la sei già fatta :)
RispondiEliminaVorrei precisare che in casa nostra NON ESISTONO libri di Fabio Volo e lungi da me costringerlo a leggere un suo libro.
RispondiEliminaQuello che di solito capita è questo:
io leggo un libro e alla fine commento "E' un bel libro, dovresti leggerlo".
Risposta "Con tutti i (MIEI) libri che ho da leggere...".
Questo gli contesto, di non "svagarsi" dalle sue sicurezze letterarie, cinematografiche, musicali.
Ma sapevo che era così anche quando l'ho sposato, quindi continuo ad amarlo ugualmente.
Cara Firma, pur essendo anche io superselettivo nei confronti di ogni forma artistica devo dire che grazie al mio passato da "onnivoro" (nella mia raccolta di dischi per esempio puoi trovare di tutto, dagli Eisturzende Neubauten a Erik Satie passando per Rino Gaetano e i Sepultura -attualmente tendo a preferire su tutto la musica elettronica e il jazz cmq...-) ho imparato a giudicare le opere (escluso qualche caso limite chiaramente) solo dopo averle viste-lette-ascoltate. Ovviamente anche io cerco di assecondare principalmente i miei interessi, ma non disdegno talvolta qualche sana "perdita di tempo" (il film di Checco Zalone per esempio non l'ho visto ma dovesse capitarmi l'occasione non la rifiuterei a priori perché penso si possano passare 2 ore piacevoli anche senza aver visto un capolavoro -approvo invece il discorso sugli incassi del film-).
RispondiEliminaPer concludere ti dico che "Benvenuti al Sud" non l'ho visto ma posso solo giudicare "Giù al Nord", il film francese al quale è ispirato (in realtà mi hanno detto che è praticamente un clone), che non sarà un capolavoro ma a me è piaciuto davvero moltissimo!!!
Se vuoi spendere due orette con uno dei due film in questione io ti consiglio Benvenuti al Sud.
RispondiEliminaE' più divertente e poi potrai divertirti a fare il parallelo con l'originale francese.
Certo che avrei potuto guardare American Splendor ad esempio... :)
Alla moglie di Dario:
RispondiEliminaHai fatto bene a specificare che non sono presenti libri di Fabio Volo a casa vostra :)
E comunque le dinamiche moglie/marito sono le medesime anche dalle mie parti. Con la differenza che mia moglie consiglia a me e io consiglio a mia moglie. E la risposta è sempre la stessa: "Ma dai, allora poi magari lo leggo". Promessa che spesso rimane lì insolta.
E' naturale che ognuno si costruisca una strada di lettura (e di visione). A volte, in certi piccoli contesti, può far piacere rispettare una sorta di manifesto programmatico.
Mi fa piacere comunque sapere che certe cose non accadano solo a casa mia :)
Devo dire che fa molto piacere anche a me, sicuramente anche a mia moglie :)
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