(Many lives, many masters di Brian Weiss, 1988)
Brian Weiss, oltre che scrittore, è prima di tutto uno stimato medico; laureatosi alla facoltà di medicina della prestigiosa Università di Yale è stato per diverso tempo direttore del reparto di psichiatria dell'ospedale Mount Sinai di Miami. In Molte vite, molti maestri Weiss mette nero su bianco il resoconto di un percorso terapico intrapreso con una paziente qui indicata con il nome fittizio di Catherine per garantirle l'anonimato. La paziente in questione soffre di ansie, fobie, attacchi di panico e diversi altri disturbi che rendono alla giovane donna la vita parecchio difficile. Catherine è una donna molto religiosa cresciuta in una famiglia che lo è altrettanto, è una donna attraente, con un buon lavoro nello stesso ospedale dove esercita il Dottor Weiss, di tanto in tanto posa come modella per delle linee di costumi da bagno, nessun trauma troppo evidente a dettare tutte le paure di cui la giovane soffre. Eppure Catherine vive in preda all'ansia, ha paura del buio, non riesce a inghiottire pillole per paura di soffocare, è terrorizzata all'idea di prendere l'aereo, ha paura dell'acqua e vive con il terrore di affogare, presenta una serie di sintomi di difficile spiegazione che non le rendono di certo leggera l'esistenza. Incubi, insonnia, paura della morte, tutto in continuo peggioramento. Dopo un percorso terapico di un anno e mezzo molto stimolante durante il quale la paziente collabora con entusiasmo per cercare di sviscerare le cause dei suoi problemi, le paure di Catherine sono ancora tutte lì. Il Dottor Weiss decide allora di ricorrere all'ipnosi regressiva, una pratica tramite la quale, in seguito a un profondo stato di rilassamento di corpo e mente, è possibile recuperare traumi nascosti nel passato del paziente e ormai rimossi grazie proprio all'estremo stato di quiete capace di acuire la memoria e riportare a galla episodi all'apparenza ormai perduti.
Quello che emergerà da queste sedute ha dell'incredibile, non solo per la paziente, le rivelazioni fatte da Catherine in stato di ipnosi turbano per primo il suo terapista per arrivare poi, seduta dopo seduta, a migliorare notevolmente sia la condizione della paziente che finalmente inizia a superare le sue ansie, ma anche il punto di vista del medico che si trova di fronte a scenari via via sempre più interessanti e che doneranno anche a lui un maggior stato di serenità e consapevolezza. Non solo in queste sedute Catherine ricorda episodi chiave del suo passato ma riesce a far emergere ricordi da altre vite vissute in epoche precedenti, anche molto lontane dal nostro presente, ricordi vividi, dettagliati, traumi e sofferenze sepolte in altre esistenze, in altri corpi, ma collegate da un continuo processo di apprendimento all'attuale vita della paziente. Poco importa che si creda o meno nella reincarnazione per come ce la illustra l'autore, il grande merito di questo libro è quello di mettere in prospettiva cosa può davvero essere importante per noi, qui si espone una teoria per cui la nostra esistenza terrena ha come unico scopo l'apprendimento e il miglioramento di noi stessi, ovviamente questo miglioramento è completamente slegato dalle beghe terrene e dai beni materiali, l'esistenza sulla Terra è da intendersi come una scuola d'amore, di tolleranza, carità e serenità, concetti che sono alla base più o meno di tutte le religioni, poi travisate per interessi terreni. Lo scritto di Weiss rasserena, è capace di donare spunti di riflessione, speranza, e mette nello stato d'animo giusto per intraprendere davvero quei miglioramenti che tutti possiamo mettere in pratica, non necessariamente ricorrendo all'ipnosi regressiva, a volte, almeno per chi non ha traumi importanti e grossi disagi da superare, un buon esame di coscienza potrebbe essere un buon punto di partenza.
Argomenti indubbiamente da approfondire, oltre a quelli a cui si accenna poco sopra, dalle sedute di ipnosi di Catherine esce molto altro, rivelazioni che qui non svelo e lascio a voi scoprire; Molte vite, molti maestri è un libro che può cambiare in meglio le nostre prospettive e aiutare ad affrontare la vita con maggior serenità, magari consapevoli che per noi questa non è l'ultima possibilità e che in qualche modo altro ci aspetta, qui come altrove.
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