sabato 17 febbraio 2018

IL TRONO DI SPADE -- STAGIONI DA 1 A 4 (così, in generale)

All'inizio non capivo. Non capivo proprio. Dopo aver visto per intero le prime due stagioni, Il trono di spade mi faceva lo stesso effetto che mi fanno gli U2 per la musica rock, indiscutibilmente un buon prodotto, ben confezionato, con delle buone idee ma anche dei punti deboli, per moltissimi versi interessante, ma idolatrato dai fan oltre misura senza apparente ragione (almeno ai miei occhi, non vorrei sembrare troppo arrogante). Quello che non capivo, esattamente come mi accade per altri fenomeni, non era tanto il prodotto in sé, in fin dei conti valido, ma la posizione smodatamente entusiasta dei fan, i picchi di telespettatori che lo show incollava davanti ai teleschermi e via dicendo. Perché Il trono di spade piaceva più di altre serie che mi sembravano offrire di più alla nostra mente, al nostro cuore, alla nostra pancia o più semplicemente alle nostre serate bisognose di intrattenimento? Niente, non lo capivo proprio, così, spinto anche dai miei amici, sono andato avanti con la visione. Ora, giunto alla fine della quarta stagione, inizio a capire l'entusiasmo di molti, tutto (o quasi) mi è più chiaro.

Ammetto di essere partito con un certo scetticismo iniziale nonostante i ripetuti inviti alla visione, tempo fa mi prepararono addirittura un bel dvd con tutta la prima serie pronta per essere guardata, dvd che rimase lì a prendere polvere per diversi anni. De Il trono di spade se ne parlava molto già all'epoca, più che altro i temi di discussione erano il fantasy e la gran dose di violenza e di sesso presenti nel serial, tutte basi che, prese per quelle che sono, difficilmente potrebbero spingermi a guardare qualcosa, in primis il fantasy che detesto cordialmente. Poi, come dicevo sopra, sul finire dello scorso anno, sono riusciti a convincermi e sono partito.


Il primo punto a favore del serial che ho potuto riscontrare lungo le prime quattro stagioni è che l'impianto fantasy non è mai troppo invadente, quello che è il fulcro della vicenda sono gli intrighi di palazzo, i rapporti tra i personaggi, la lotta per il regno e per rimanere vivi, le rivalità, le vendette e via di questo passo. Insomma, Il trono di spade non offre grandi chiavi di lettura o spunti di riflessione, è puro intrattenimento, se vogliamo è il concetto della soap opera portata a livelli molto alti da un contesto affascinante, personaggi ben tratteggiati e una scrittura che almeno dalla terza stagione decolla in maniera esplosiva incollandoti allo schermo per parteggiare per questo o quel personaggio (ma attenzione a non affezionarvici troppo che tanto ve li ammazzano). Lungo le prime due stagioni i miei dubbi sono rimasti sempre vivi, sicuramente il lavoro fatto da sceneggiatori e registi è molto professionale, migliora ancora nel corso delle stagioni successive, però, salvo in alcune puntate, non trovavo quei guizzi che potessero farmi amare una serie che comunque rimaneva piacevole. Si possono considerare le prime due annate una grande presentazione del mondo e dei tantissimi personaggi del Trono, intervallata da alcuni episodi importanti e avvincenti, una presentazione forse un po' troppo lunga. Dalla terza serie però si cambia passo, da un certo punto in avanti sembra che ad ogni puntata o quasi debba accadere qualcosa di sorprendente o fondamentale, i toni si inaspriscono, i personaggi crescono, muoiono, cambiano. La narrazione diventa semplicemente avvincente mantenendo ritmi serrati capaci di non annoiare mai, alla fine a qualcuno di quegli stronzetti finisci anche per affezionarti.

Se il lato fantasy (per ora) rimane sotto controllo, si spinge molto su sesso e violenza, forse anche più del necessario, ma quello che si descrive è un mondo violento, lascivo, corrotto, la serie non è certo ambientata in un convento di educande, la maggior parte delle donne sullo schermo sono puttane o spietate manipolatrici, gli uomini dei viziosi sadici, corrotti, violenti, assetati di potere. A parte rare eccezioni, come si suol dire, il più pulito ha la rogna. Quello che funziona veramente bene è che alcuni di questi bastardi si finisce per odiarli di tutto cuore mentre altri, anche col tempo, si finisce in qualche modo per apprezzarli. Per godersi la serie bisogna amare i racconti collettivi, i personaggi sono tantissimi e a me personalmente, arrivato alla quarta stagione, capita ancora di fare confusione su alcune dinamiche, per fortuna posso contare su un paio di consiglieri esperti che mi riportano sulla strada giusta.

Alla fine mi sono ricreduto, ne vale la pena, ora si riattacca con la quinta, poi si vedrà.

12 commenti:

  1. Io invece entusiasta all'inizio, poi man mano è andata scemando, anche se indubbiamente la qualità (alta) è rimasta sempre invariata nell'arco delle stagioni ;)

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  2. Le prime quattro stagioni probabilmente sono anche le migliori, il fantasy è ancora poco, ma la tua analisi è molto sensata, sono curioso del tuo parere sul resto ;-) Cheers

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    1. Avendone viste 4 stagioni in poco tempo non ho voluto approfondire più di tanto, ci avrei messo troppo. Vediamo a fine quinta stagione, se avrò tempo e voglia...

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  3. Fino a quando saga libraria e telefilm vanno di pari passo, la serie è ottima, superata quella, diciamo che comincia a zoppicare un po' a livello di coerenza narrativa, ma rimane una serie spettacolare.

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    1. Della versione cartacea sono completamente all'asciutto, non saprei nemmeno a che punto le due versioni inizino a discostarsi...

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  4. Le prime cinque stagioni, secondo me, sono le migliori soprattutto perché gli autori avevano sotto mano i libri di Martin (già rodati e di successo).
    Dalla sesta la serie prende una piega più televisiva, ma per quanto mi riguarda, resta piacevole da guardare :D

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    1. Ho letto qualcosa qua e là a livello di semplici pareri dove si diceva che forse c'è un po' di flessione sulla settima stagione, vedremo...

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  5. Se ti piacciono il genere intrighi a palazzo..puoi guardarti anche i Borgia, quello con Jeremy Irons..in pratica è un Trono di Spade storico :D Comunque, per quanto riguarda GoT noi eravamo arenati alla quarta ma poi abbiamo fatto un po' di binge-wathing soft e siamo riusciti arrivare alla settima, diciamo che poi il lato fantasy sicuramente aumenta!

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    1. L'incremento del versante fantasy un po' mi intimorisce, spero non si prema troppo su quel versante.

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  6. Guarda, per molto, molto, moltissimo tempo mi sono tenuta prudentemente alla larga da Game of Thrones: non sembrava per niente pane per i miei denti! Invece... cliccato play, dopo una prima stagione seguita ad intervalli, sono caduta nella trappola, sapientemente intrecciata con le diverse linee narrative dei protagonisti più o meno amati. Perché, a mio parere, sono proprio i personaggi che rendono questa serie quello che è: un mix di generi che appassiona con relazioni e legame, personali e non, che non lascia scampo :D
    Eh sì, andando avanti il fantasy prende (fin troppo) il sopravvento..

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    1. Per il fantasy vedi commento sopra, per tutto il resto sono d'accordo con te, il grosso lo fanno i personaggi ben scritti e per i quali qualcosa alla fine si prova, magari anche odio, ma che quasi tutti non lasciano indifferenti.

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