(di Hugo Pratt, 1970)
Ciò di cui volevo parlare oggi non è solo la storia che dà il titolo a questo post, bensì il primo trittico di storie brevi che segue cronologicamente la prima superba avventura del maltese, Una ballata del mare salato. Quindi al primo racconto edito nel 1970, Il segreto di Tristan Bantam, si uniscono i successivi Appuntamento a Bahia e Samba con Tiro fisso. Nonostante tutti e tre gli episodi, come alcuni dei successivi, terminino con i protagonisti a bordo del battello di Corto Maltese, l'Oceano è un protagonista meno ingombrante rispetto a quanto lo era nella Ballata. Siamo a Paramaribo nel Suriname, Americhe del Sud, a poca distanza dalla Guyana Francese e dalla famosa Caienna. Corto riposa nella pensione di Madame Java dove farà la conoscenza di due personaggi centrali della trilogia, il Professor Steiner, un ex studioso erudito che ha barattato la sete di conoscenza con quella per il rhum e il giovanissimo Tristan Bantam, alla ricerca della sorellastra Morgana e sulle tracce del lavoro paterno, esploratore alla ricerca della civiltà perduta di Mu.
Il fascino misterioso che nella Ballata era dato dalla figura del Monaco è qui riscontrabile nella leggenda e nel mito della civiltà di Mu (e di Atlantide di riflesso) e dalla magia nera dei paesi dell'America del Sud, sia essa la macumba brasiliana o il vudù dei Caraibi. Tra strane premonizioni e lingue ormai dimenticate non mancano nelle storie di Pratt le macchinazioni dei classici gaglioffi votati al profitto personale, perfetti contraltari del Corto Maltese. Non che il marinaio non guardi i suoi interessi, per carità, ma Corto è il prototipo perfetto dell'avventuriero romantico, un personaggio perfettamente riuscito e irrinunciabile, dotato di un profondo senso del giusto e di umana pietà. In fondo il suo volto incorniciato dalla zazzera disordinata ci metterà davvero poco a conquistare la meritata fiducia del giovane Bantam e del Professor Steiner.
Mondi e culture che si incontrano, la vecchia europa e la superstiziosa Bahia, il giovane inglese ben educato e la sorellastra, veggente nera. Ma tra i due sarà proprio Tristan a vivere le prime esperienze extracorporee.
Il tratto di Pratt è ancora quello dettagliato, zeppo di linee, puntini e campiture di nero, un'esperienza visiva appagante mitigata solo nelle sequenze d'azione a dire il vero un poco legnose e che spesso trasmettono un senso di rigidità dei personaggi. Nel complesso, nonostante il fascino della Ballata resti ineguagliato, si ha sempre la consapevolezza di essere dentro il lavoro di un grande maestro e ai margini di una grande avventura destinata a proseguire nei successivi racconti brevi imbastiti da Pratt.
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martedì 23 febbraio 2016
lunedì 27 gennaio 2014
CORTE SCONTA DETTA ARCANA
(di Hugo Pratt, 1974)
Da Una ballata del mare salato (1967) sono passati editorialmente sette anni, la ricerca stilistica di Pratt ha portato il maestro nostrano verso un altro tipo di tratteggio e verso nuove ambientazioni, ritroviamo un Corto Maltese all'incirca più vecchio di cinque anni. Corte sconta detta arcana è la seconda storia lunga dedicata al marinaio di La Valletta, dalla sua prima avventura di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta, tutta quella contenuta in più di una ventina di racconti brevi che l'autore ha realizzato tra il 1970 e il 1973.
Ammetto che la lettura di questa seconda avventura lunga del maltese mi ha ancora una volta addossato la scimmia del recupero filologico. So che là fuori ci sono tanti appassionati della saga costruita da Pratt e sicuramente c'è qualcuno pronto a consigliarmi la giusta edizione sulla quale cominciare a riflettere. Ci siete vero? Avanti, vi aspetto.
Balza all'occhio come già accennato la differenza del tratto usato da Pratt nella costruzione delle due opere. Il tratto è diventato un po' più corposo e meno dettagliato, i volti sono definiti da un numero minore di linee per un risultato che dà un più blando senso di ricerca ma che trasmette la sicurezza e la facilità di realizzazione di un maestro della matita ormai maturo. C'è da dire che in entrambi i casi il risultato ottenuto è di quelli che incantano.
Cambia e anche parecchio l'ambientazione, praticamente assenti - se non per una fugace traversata - mari e oceani che erano coprotagonisti preponderati della Ballata, ci si sposta dall'Oceano Pacifico e dalle sue isole verso le terre d'Asia: Hong Kong, la Manciuria, Shangai, la Siberia e la Mongolia. Mancano anche i coprotagonisti che erano una delle forze motrici della Ballata eccezion fatta per l'eterno amico/nemico Rasputin, anche qui compagno d'avventure e sventure di Corto Maltese. Non si perde comunque l'aspetto corale più puro dell'avventura, il protagonista avrà modo di incontrare molti personaggi interessanti con i quali condividere la sorte. Questa volta il marinaio andrà alla ricerca dell'oro imperiale russo trasportato attraverso vari paesi asiatici a bordo di un treno blindato. Dalla sua avrà l'aiuto delle Lanterne Rosse e della intrigante Shangai Lil. Ovviamente sia Corto sia Rasputin non saranno gli unici interessati a questa grande ricchezza che fa gola a cinesi, mongoli, soldati, idealisti e rivoluzionari.
Un'altra avventura che si legge tutto d'un fiato e che sorprendentemente ha affascinato anche mia figlia con la quale ho letto circa un'ottantina di pagine (poi ci sono il sonno, la scuola, etc...), colpita in particolar modo dai battibecchi tra Corto e Rasputin.
Rimane un po' il mistero legato al titolo dell'opera che si apre si a Venezia, ma alla quale sono dedicate solo un paio di pagine dal sapore tra l'altro decisamente onirico e un breve acceno alla corte sconta (piazzetta veneziana) all'interno dell'albo. Certo è che Corte sconta detta arcana rimane un titolo di grande fascino.
Da Una ballata del mare salato (1967) sono passati editorialmente sette anni, la ricerca stilistica di Pratt ha portato il maestro nostrano verso un altro tipo di tratteggio e verso nuove ambientazioni, ritroviamo un Corto Maltese all'incirca più vecchio di cinque anni. Corte sconta detta arcana è la seconda storia lunga dedicata al marinaio di La Valletta, dalla sua prima avventura di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta, tutta quella contenuta in più di una ventina di racconti brevi che l'autore ha realizzato tra il 1970 e il 1973.
Ammetto che la lettura di questa seconda avventura lunga del maltese mi ha ancora una volta addossato la scimmia del recupero filologico. So che là fuori ci sono tanti appassionati della saga costruita da Pratt e sicuramente c'è qualcuno pronto a consigliarmi la giusta edizione sulla quale cominciare a riflettere. Ci siete vero? Avanti, vi aspetto.
Balza all'occhio come già accennato la differenza del tratto usato da Pratt nella costruzione delle due opere. Il tratto è diventato un po' più corposo e meno dettagliato, i volti sono definiti da un numero minore di linee per un risultato che dà un più blando senso di ricerca ma che trasmette la sicurezza e la facilità di realizzazione di un maestro della matita ormai maturo. C'è da dire che in entrambi i casi il risultato ottenuto è di quelli che incantano.
Cambia e anche parecchio l'ambientazione, praticamente assenti - se non per una fugace traversata - mari e oceani che erano coprotagonisti preponderati della Ballata, ci si sposta dall'Oceano Pacifico e dalle sue isole verso le terre d'Asia: Hong Kong, la Manciuria, Shangai, la Siberia e la Mongolia. Mancano anche i coprotagonisti che erano una delle forze motrici della Ballata eccezion fatta per l'eterno amico/nemico Rasputin, anche qui compagno d'avventure e sventure di Corto Maltese. Non si perde comunque l'aspetto corale più puro dell'avventura, il protagonista avrà modo di incontrare molti personaggi interessanti con i quali condividere la sorte. Questa volta il marinaio andrà alla ricerca dell'oro imperiale russo trasportato attraverso vari paesi asiatici a bordo di un treno blindato. Dalla sua avrà l'aiuto delle Lanterne Rosse e della intrigante Shangai Lil. Ovviamente sia Corto sia Rasputin non saranno gli unici interessati a questa grande ricchezza che fa gola a cinesi, mongoli, soldati, idealisti e rivoluzionari.
Un'altra avventura che si legge tutto d'un fiato e che sorprendentemente ha affascinato anche mia figlia con la quale ho letto circa un'ottantina di pagine (poi ci sono il sonno, la scuola, etc...), colpita in particolar modo dai battibecchi tra Corto e Rasputin.
Rimane un po' il mistero legato al titolo dell'opera che si apre si a Venezia, ma alla quale sono dedicate solo un paio di pagine dal sapore tra l'altro decisamente onirico e un breve acceno alla corte sconta (piazzetta veneziana) all'interno dell'albo. Certo è che Corte sconta detta arcana rimane un titolo di grande fascino.
lunedì 12 dicembre 2011
UNA BALLATA DEL MARE SALATO
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E' possibile dopo che di quest'opera ha parlato finanche Umberto Eco? Ditemi voi, è possibile?
No, non è possibile. Bravi! Risposta esatta.
Però, perché c'è sempre un però, potrebbe darsi, magari, che si presenti l'eventualità che da queste parti passi un baldo giovine, novizio girovago del mondo delle nuvole parlanti in cerca di spunti, ignaro del mondo vasto quanto il mare salato del titolo e altresì denso di fascino che potrebbe da un momento all'altro pararglisi all'orizzonte.
Pure questo sarebbe possibile. E questo mi piacerebbe davvero molto.
Principiare dicendo che la ballata è l'esordio del Maltese pare quantomeno riduttivo. In questo albo, oltre al mito di Corto, prendono vita una serie di personaggi e caratteri che nella maniera più assoluta non sono da meno rispetto al protagonista (che in realtà definirei più co-protagonista).
Questi infatti, pur dimostrando da subito la caratura del personaggio dal fascino ammaliante, mai riesce a rubare in maniera completa la scena agli altri personaggi fin da subito felicemente delineati e vivi. Rasputin, il Monaco, Cranio, Cain e Pandora, il signor Slutter, il maori Tarao e via discorrendo sono tutti attori di un bellissimo romanzo che, pur se in origine pubblicato a puntate, offre un'avventura sempre coinvolgente e piacevolmente fluida dalla prima all'ultima pagina. Come il corso di un fiume. Meglio, come il moto di un Oceano.
Sull'arte di Pratt è superfluo stare a spendere troppi complimenti. Ci troviamo di fronte a una matita ancora in cerca del definitivo sviluppo ma già di un'eleganza e soprattutto di un'efficacia fuori da ogni ombra di dubbio. Le tavole sono maggiormente dettagliate rispetto a quelle che riserverà il futuro, i volti sporcati da un maggior numero di segni alla ricerca della giusta espressione e del giusto sentimento rispetto a come si presenteranno in storie di là da venire, differenze queste visibili guardando ad esempio le tavole di un'altra celebre storia dell'avventuriero: Corte Sconta detta Arcana.
L'Oceano è il grande protagonista della storia (sua la voce narrante nella prima vignetta) e dall'Oceano arrivano fin dall'incipit alcuni dei nostri personaggi. Il catamarano del capitano Rasputin raccoglie due naufraghi della goletta Ragazza di Amsterdam. Sono Cain e Pandora Groovesnore. Dopo poche tavole l'incontro con Corto Maltese, alla deriva, legato mani e piedi a una zattera. Al suo nemico/amico Rasputin, uomo con pochi scrupoli, non resterà altro da fare se non tirare a bordo il maltese, che a contrariare il Monaco si ha solo da perdere.
Il Monaco conferisce alla narrazione la giusta dose di mistero, mistero peraltro facilmente dissipabile dal lettore che presti un minimo di attenzione ai dettagli offerti dall'autore.
Autodichiaratosi sovrano assoluto di una parte di Pacifico, è il perno attorno al quale si muovono i nostri personaggi. Uomo dal passato misterioso, mai visibile in volto, nasconde una storia che il signor Pratt ci rivelerà già in questa prima avventura dedicata alle sue creature.
Senza addentrarci in ogni giro d'angolo della trama, chiediamoci pure cosa sicerca in una bella storia d'avventura.
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Allora, cosa si cerca in una bella storia d'avventura?
Personaggi carismatici, buoni o ambigui che siano.
Ci sono.
Paesaggi esotici resi al meglio da belle tavole.
Ce li abbiamo.
La giusta dose d'azione e di mistero.
Vada per l'una e per l'altra.
Il romanticismo. C'è, non quello melenso da commedia romantica, ma c'è. Quello vero, quello dell'ideale, quello della scelta giusta (che magari non sembra ma sempre più sta diventando un'idea romantica e non la norma, perdonatemi la divagazione).
C'è anche un bell'inquadramento storico che non guasta.
Come dite? Ah si, c'è sempre qualcuno che vuole le donne discinte.
Beh, quelle non ci sono, mettetevi il cuore in pace.
Il volume che ho in mano è il primo di una collana che il Gruppo Editoriale l'Espresso in collaborzione con Panini Comics dedicò qualche tempo fa a Corto Maltese.
Volumi cartonati a colori a 9,90 euro l'uno. Il volume è davvero ben curato, di grande formato con una bella sezione introduttiva. Uno stralcio di uno scritto di Umberto Eco riguardante la geografia imperfetta di Corto Maltese, l'importanza dell'opera per un altro grande del fumetto, Vittorio Giardino, una storia editoriale della ballata e una biografia del personaggio a cura di Luca Boschi.
Se siete uno di quei novizi girovaghi di cui sopra tentate questo recupero. Vi si aprirà un mare di scoperte contenute in un'ottima confezione. Personaggi in evoluzione che vi diventeranno cari in un breve lasso di tempo. Cosa volete ancora da una bella storia d'avventura? Il sangue?
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