Per quel che riguarda la categoria
FUMETTI, assente ormai da diversi anni da queste parti, ho deciso di non stilare nessuna classifica ma di lasciare giusto qualche segnalazione per chi avesse voglia di recuperare qualche fumetto da leggere. Non ci sarà quasi nulla di nuovo per il semplice fatto che, un po' per questione di gusti e affinità (in parole povere perché sto diventando vecchio), un po' perché non approvo minimamente le politiche prezzi e formati adottate da alcune case editrici (per il fumetto americano siamo praticamente in monopolio, lascio a voi i nomi), ho abbandonato quasi del tutto le produzioni recenti e i miei acquisti si concentrano su qualche ristampa (prezzi cari anche qui purtroppo) e sui recuperi effettuati in fiere, in qualche mercatino dell'usato o in fumetterie che trattano anche cose vecchie. Certo, qualche eccezione c'è anche ma il grosso si concentra su fumetti prodotti negli anni passati o, in caso contrario, sulla possibilità di leggere qualcosa in digitale, soluzione che permette qualche lettura più moderna senza dover accendere un mutuo per affrontarla.
Detto questo ecco qualche suggerimento sparso da mediare ovviamente con i vostri gusti e le vostre inclinazioni di lettura.
Una delle ultime cose che ho letto in ordine di tempo sono i due volumi che qui da noi la Lion dedicò a Lono, uno dei personaggi principali della serie 100 bullets edita dall'etichetta Vertigo, scritta da Brian Azzarello e disegnata splendidamente da Eduardo Risso (un grande maestro moderno). Tornano le atmosfere criminose della serie madre con uno dei suoi protagonisti più violenti che tenta in qualche modo di redimersi, ma la violenza, soprattutto in certi contesti, ti rimane appiccicata addosso. Chi ha amato la serie madre amerà anche Lono, per gli altri il consiglio è tentare di recuperare anche 100 bullets.
Nella seconda metà degli anni 90 la
Image Comics, casa editrice nata dalla volontà di sette disegnatori transfughi dalla
Marvel di veder riconosciuti i diritti e gli introiti generati delle loro creazioni, subiva la crisi del mercato, una crisi nata anche (non solo ovviamente) grazie ad alcune scelte sbagliate operate dagli stessi fondatori di
Image. Per far fronte al calo costante di vendite il membro meno prestigioso e noto di
Image (ma uno di quelli con in testa il fumetto prima di altre cose come soldi, cinema, pupazzi, cartoni animati),
Jim Valentino, spinge affinché la
Image abbracci generi narrativi diversi affrancandosi dai soli super eroi ormai in crisi e tendendo una mano a tutti quegli autori che ancora facevano fumetto indipendente, dando loro la possibilità di pubblicare cose diverse dai soliti "mutandoni". Per dare il buon esempio
Valentino mette da parte la sua creatura
Shadowhawk per concentrarsi su una miniserie di sei numeri in bianco e nero lontanissima dallo stile ipertrofico proposto da
Image,
narrando le vicende (autobiografiche) di un adolescente della provincia americana con difficoltà nel fare amicizie e nel trovare il suo posto nel mondo, timido, amante dei fumetti e con una situazione familiare non semplice. Ne esce
A touch of silver, una serie che avremmo letto volentieri al posto, che so, di una delle millemila cacate prodotte da
Liefeld in quegli anni. Invece la si può trovare solo in lingua originale, a parte sviste clamorose non mi risulta ci sia traduzione italiana.
Prosegue la sua (speriamo) inarrestabile cavalcata
Super Eroi Classic, una ristampa cronologica e per quanto possibile omogenea che in un formato più grande del classico
comic book ripropone le storie di tutte le serie più importanti di casa
Marvel partendo dalle prime storie degli anni 60;
SEC è un allegato settimanale della
Gazzetta, il più longevo di sempre a questo punto essendo arrivato all'uscita n. 354 (che vede l'esordio della serie dedicata a
Warlock). Dopo un periodo di crisi e l'annuncio della sua chiusura la collana è stata resuscitata grazie all'interessamento e al sostegno di un gruppo nutrito di fan che, insieme ai ragazzi di
RCS e al curatore
Fabio Licari, hanno permesso a questo sogno di tanti bambini degli anni 70 di poter continuare la sua corsa e coprire con le ristampe tutto il periodo della mitica
Editoriale Corno che tanti lettori ricordano ancora con immutato affetto. Lunga vita a
SEC.
Vale sempre la pena di tornare di tanto in tanto (ma anche spesso se ci riuscite) alle atmosfere impareggiabili garantite dalle serie del
Mignolaverse. Per chi non conoscesse il termine esso identifica le serie ambientate nell'universo di
Hellboy, personaggio creato dal genio di
Mike Mignola (da qui il nome) che tra storie brevi e miniserie più corpose (le più interessanti a mio avviso) vanno a comporre un mix di folklore, magia, horror, esoterismo e mazzate che non delude mai. Oltre alla più nota delle sue creature,
Hellboy appunto, sono diverse le serie meritorie d'esser lette, in diversi passaggi alcune sono anche più convincenti di quella di
Hellboy stesso, tra quelle storiche da provare le avventure del
B.P.R.D. (
Bureau for Paranormal Research and Defense), le avventure a solo dell'anfibio
Abe Sapien e quelle dell'eroe dal passato
Lobster Johnson. Imprescindibile per tutti gli amanti del fumetto seriale e non.
Negli anni 80 l'universo
Marvel rischiò di essere cancellato o quantomeno azzerato per poi ripartire da capo; l'idea era dell'editor
Jim Shooter intenzionato a portare alla Casa delle idee nuovo pubblico, quello magari intimorito dall'ormai ventennale fardello di
continuity che i personaggi
Marvel si portavano sulle spalle. Ovviamente le alte sfere gli diedero del matto, permisero però a
Shooter di lanciare delle nuove serie ambientate in un nuovo universo dove fino ad allora nessun super essere aveva mai fatto capolino. Nasce così il
New Universe con una manciata di titoli, i più fortunati dei quali sopravvissero circa tre anni, altri decisamente meno. Tra questi il migliore, pubblicato anche in Italia da
Play Press e ancora reperibile frequentando bancarelle e mercatini o magari le vendite online, fu a mio avviso la serie dedicata ai
D.P.7., un gruppo di uomini e donne che, in seguito ad un evento chiamato
Evento Bianco, ottengono super poteri, nessuno di loro ha però intenzione di fare l'eroe, lo scopo di questi personaggi è la semplice sopravvivenza in un mondo ormai fuori controllo. Lo scenario è quindi più interessante e credibile rispetto a quello delle serie di tanti eroi in costume,
D.P.7. è scritta molto bene da
Gruenwald e soprattutto gode di un'uniformità stilistica garantita da
Paul Ryan che accompagna la serie per tutta la sua durata (32 numeri + 1 Annual).
Ottima maxiserie (12 episodi) ambientata nel mondo
D.C. Comics,
Far sector vede come protagonista l'ultima delle
Lanterne Verdi, una giovane ragazza di colore di nome
Sojourner Mullein qui alla sua prima apparizione. La sua creatrice, nonché nota scrittrice di fantascienza, è
N. K. Jemisin, della quale ho avuto modo di leggere quest'anno il primo capitolo della saga della
Terra spezzata,
La quinta stagione, libro parecchio avvincente. La
Jemisin porta a termine con
Far Sector un ottimo lavoro riuscendo a creare in questi dodici episodi un piccolo mondo, una società dove vigono leggi, usi e costumi molto diversi da quelli terrestri, la descrizione dei quali rende la costruzione di
Far Sector estremamente coerente e appassionante, ottima anche questa nuova
Lanterna della quale resta ancora molto da scoprire. Una serie di fantascienza tra le migliori lette negli ultimi anni, il volume italiano è stato editato al prezzo di circa trenta euro, è pur vero che gli episodi sono dodici, però...
Non leggiamo molti manga da queste parti, io ne leggo pochi, mia figlia invece legge poco fumetto in generale (preferisce i libri), però quando le capita di leggerne qualcuno opta per le opere che arrivano dall'est del globo. Quest'anno è nata la casa editrice
Toshokan, branca orientale della
If Edizioni che solitamente ristampa serie classiche del panorama italiano; questa etichetta ci ha permesso di affrontare la lettura di diversi volumi unici, uscite non seriali che non richiedono una fidelizzazione a lungo termine, e almeno una miniserie corta, tra queste segnaliamo almeno il bel volume
Estate infinita della vietnamita
Hoang Truc Lam, un racconto familiare sulle aspettative che i genitori hanno (e impongono) per i figli, storia con protagonisti un ragazzo e una ragazza (
Phuong e
Phuong) che portano lo stesso nome. Ma la lettura più interessante è stata sicuramente il manga
Our little sister di
Akimi Yoshida dal quale
Hirokazu Kore'eda ha tratto il bel film
Little sister. Storia di tre sorelle che a un certo punto della loro vita ne accolgono una quarta (e più giovane) fino ad allora vissuta con la nuova famiglia creata dal loro padre comune dopo la separazione dalla madre, narrazione molto delicata immersa nel quotidiano che offre moltissimi spunti per conoscere e ammirare spaccati di vita, tradizioni, arte culinaria del Paese del Sol Levante.
Parlando poco sopra di
A touch of silver di
Valentino ho sparato sulla croce rossa, ovvero sulle serie edite dagli
Extreme Studios di
Rob Liefeld. Bisogna ammettere però che quest'ultimo almeno una cosa buona l'ha fatta (non di suo pugno), portò in
Image, sulle pagine della serie agonizzante
Supreme, il grande
Alan Moore. Il bardo di Northampton, dopo essersi sincerato di poter realmente fare quel che voleva con il personaggio di
Liefeld, costruisce una serie scritta con intelligenza e amore sconfinato e che diventa fin da subito una rivisitazione di
Superman, considerato il primo super eroe del fumetto, una rilettura del mito ma più in generale un omaggio al fumetto classico che riuscì a incantare frotte di giovani con mondi di fantasia magari ingenui ma di una purezza sconfinata. Lettura ancora in corso, non mi pronuncio quindi su potenziali sviluppi ancora da affrontare.
Rimaniamo in Image ma torniamo ai giorni nostri con una produzione contemporanea a opera di Chris Condon e Jacob Phillips. Con That Texas blood siamo in un paesino di provincia di uno degli stati più grandi degli U.S.A., il Texas del titolo ovviamente, e seguiamo le giornate interessanti di un anziano sceriffo che porta il nome di Joe Bob Coates. Il Texas sembra essere una terra che attira la violenza, anche nei confini di un paesotto sperduto, i casi che si troverà ad affrontare lo sceriffo si dipanano tra passato (quando Joe Bob era un agente alle prime armi) e il presente con personaggi che tornano in paese dopo anni di assenza, con avventure vissute anni addietro e rinarrate dallo stesso protagonista, con storie che coinvolgono il crimine locale, sette di invasati o serial killer. Un'ottima serie dalle belle atmosfere tradotta in Italia da Editoriale Cosmo in un volume dal prezzo forse spropositato. In alternativa c'è la lingua originale.
Per rimanere in casa Cosmo ci sarebbe da tenere d'occhio le sue collane da edicola che ristampano molto materiale in gran parte (ma non solo) proveniente dalle historietas argentine. Pubblicazioni con personaggi e autori a rotazione, prezzi altini per essere ristampe da edicola in formato popolare, però volumetti solitamente abbastanza corposi con parecchio materiale da leggere, si segnalano le serie I grandi maestri e I grandi maestri della historieta che ha preso il posto di Cosmo Serie Oro che nella sua ultima incarnazione era dedicata al western (da recuperare almeno il francese Marshall Bass).
Torniamo in Texas o almeno da quelle parti. Se vi fate un giro nelle varie fiere del fumetto, nei mercatini, nei negozi dell'usato, non farete troppa difficoltà a recuperare a buon prezzo gli albi della collana
Tex - Romanzi a fumetti. È questa una collana dedicata al celebre Ranger di casa
Bonelli che presenta storie di
Tex ambientate in periodi differenti della sua vita realizzate nel classico formato "alla francese", albi più grandi quindi rispetto al formato della serie mensile da edicola di
Tex, storie di circa quarantotto pagine o giù di lì, più dirette e veloci quindi, colore e autori a rotazione con nomi coinvolti anche di un certo pregio, ad aprire nel 2014 la collana fu addirittura un
Paolo Eleuteri Serpieri che magari nessuno si aspettava su
Tex, al momento ho letto solo i primi tre volumi ma mi sembra questa un'iniziativa che valga la pena d'esser recuperata.
Quest'anno ho riguardato diverse cose prodotte dalla
Image Comics degli inizi, quando l'universo fondato dai sette esuli della
Marvel (
McFarlane,
Liefeld,
Larsen,
Portacio,
Lee,
Silvestri e
Valentino) sembrava potesse mettere in discussione addirittura il primato delle due major del fumetto di super eroi americano,
Marvel e
D.C. Comics, cosa che per un breve periodo è anche riuscita a fare. Se dovessi consigliare una sola serie regolare nata in quel periodo questa potrebbe essere
Savage Dragon di
Erik Larsen. Forse
Dragon non è mai stato il protagonista di una serie capolavoro però la narrazione di
Larsen è riuscita a mantenersi per molto tempo fresca e divertente tanto da essere l'unica serie, insieme allo
Spawn di
McFarlane decisamente più noioso, a riuscire a sopravvivere con continuità fino ai giorni nostri. Ragazzone super resistente e super forte dall'aspetto di un drago (di Komodo?) esordisce affetto da amnesia e si arruola nel Dipartimento di Polizia di Chicago combattendo una criminalità organizzata e super potenziata, soap opera di contorno sempre parecchio brillante. La
Cosmo sta ristampando e mettendo ordine alle pubblicazioni sul personaggio.
Oltre alle creazioni dei sette fondatori che diedero vita a
Image (
Spawn,
The Savage Dragon,
Wildc.a.t.s.,
Youngblood,
Cyberforce,
Wetworks e
Shadowhawk), ben presto affiancate da altre mini e serie regolari prodotte dai sei Studios dei fondatori (
Portacio non ne creerà mai uno suo), i sette ragazzi diedero spazio ad altri autori permettendogli di pubblicare con
Image le loro serie di proprietà riconoscendo loro la paternità e gli introiti dei loro personaggi. Tra queste serie uscite nel primo periodo di Image la più interessante fu senza ombra di dubbio il
The Maxx di
Sam Kieth e
William Messner Loebs. Lontano dai super tizi messi in commercio dai tipi di Image,
The Maxx è la storia di un senza tetto non troppo equilibrato che crede di essere un supereroe, seguito dall'assistente sociale
Julie,
Maxx si rifugia spesso in un mondo onirico dove
Julie è una splendida principessa guerriera e dove strane creaturine guidate da un avversario infido sono sempre in agguato. Ma il confine tra i due mondi à labile, la lettura non sempre facile (quasi mai in realtà) e la serie
The Maxx un viaggio che in ogni caso vale la pena d'esser vissuto.
Viriamo all'horror entrando nei mondi profondamente inquietanti creati dallo scrittore di Providence
Howard Phillips Lovecraft, da sempre uno dei pallini e fonte di ispirazione del grande
Alan Moore. Materiale ancora reperibile (forse tranne per il primo capitolo) quello della trilogia di opere che compone questo affresco che
Moore dedica a
Lovecraft (ma ci sarebbe poi anche
I funghi di Yuggoth). Si parte con
Il cortile, opera breve e introduttiva che presenta atmosfere e alcuni personaggi poi ripresi nel successivo
Neonomicon dove si iniziano a esplorare i mondi sommersi tratteggiati da
Lovecraft con esuberanza moderna e senza freni inibitori, per andare poi a concludere con la più corposa
Providence, serie divisa in più volumi. Opera imperdibile sia per i fan di
Moore che per quelli dello scrittore del Rhode Island. Roba non adatta ad anime sensibili, una delle migliori letture dell'anno.
Mi accorgo che, a parte la (stupenda) collana
Super Eroi Classic non ho ancora segnalato nulla delle uscita della Casa delle idee. Devo dire che non ho davvero nulla da segnalare a riguardo, probabilmente invecchiando mi sento un po' più lontano da ciò che offre il mercato moderno delle grandi due americane,
Marvel e
D.C., leggo poco delle cose da loro prodotte nonostante l'immutato affetto nei confronti almeno della
Marvel, casa editrice che mi accompagna fin dall'infanzia. Allora perché non segnalare una rilettura? Il mio consiglio questa volta cade su una miniserie di fine anni 80 che vide all'opera un'accoppiata che in pochi si aspettavano per una serie che invece funziona molto bene:
Havok & Wolverine: Meltdown. Siamo agli sgoccioli della guerra fredda, il muro di Berlino sta per cadere, in Russia è fresca la ferita di Chernobyl e da lì muove la nostra storia, se ci mettiamo il fatto che
Havok è un accumulatore di energia, che i russi vogliono controllare la potenza nucleare, che
Wolverine non è uno che si può facilmente prendere per il naso... Gioiello dipinto da
Jon J. Muth e
Kent Williams e scritto senza sbavature dai coniugi
Simonson,
Meltdown è uno scarto di grande qualità anche all'interno della produzione mutante del periodo in quegli anni in fortissima espansione (negli stessi mesi nascono le serie regolari
Wolverine,
Excalibur e
Marvel Comics Presents che contiene storie mutanti, più questa mini e
X-Terminators che si aggiungono alle già presenti
Uncanny X-Men,
New Mutants,
X-Factor e, se vogliamo considerarla una serie "mutante", anche
Alpha Flight).
Altra ottima iniziativa da parte di
Editoriale Cosmo, a prezzo abbordabile questa volta, è la ristampa della serie
Lo Sconosciuto in un formato pocket tascabile che riprende il formato originale usato negli anni 70 dall'editore
Il Vascello, casa editrice dedita non solo all'avventura e al nero ma soprattutto al fumetto erotico, tendenza che ha permesso anche una liberalizzazione di costumi che si può intravedere anche nell'opera summenzionata del grande
Magnus, all'anagrafe
Roberto Raviola, uno dei grandi autori del fumetto italiano. Dopo i primi sei numeri la collana proporrà un'altra serie (
Fun) mentre
Lo Sconosciuto trasmigrerà su un formato più grande per seguire quanto fatto in origine dalla prima edizione. Il protagonista è un mercenario, ex Legione Straniera, che per tirare a campare si trova invischiato in una serie di vicende e complotti che lo porteranno in giro per il globo, ottima iniziativa che finalmente torna a far sentire il profumo di popolare. Certo, sarebbe bello che il fumetto popolare tornasse nelle edicole anche con nuove proposte di qualità.
Altra iniziativa allegata ai quotidiani, uscita tra il 2022 e il 2023, della quale vale la pena recuperare qualche volume (ottimo rapporto tra prezzo, pagine e qualità media) è sicuramente
Supereroi: Le leggende D.C. che presenta una selezione antologica di saghe dedicata ai principali eroi della
D.C Comics per lo più pescando dal catalogo recente della casa editrice (ma qualche chicca d'annata non manca). Titoli molto golosi per i neofiti, gli amanti duri e puri del fumetto americano troveranno cose per lo più a loro già note, è però questa l'occasione per avere all'interno di bei volumi venduti a un giusto prezzo cose come l'
All Star Superman di
Morrison e
Quitely,
Il ritorno del Cavaliere Oscuro di
Miller, la
Wonder Woman mitologica di
Azzarello, alcuni tra i maggiori eventi
D.C. (le varie
Crisi), il bellissimo
Batman di
Snyder e
Capullo, le incarnazioni di
Lanterna Verde di
Geoff Johns e di
Neal Adams e ancora
Batman: Anno uno,
Superman: Red son e un sacco di altra roba interessante
. Il futuro del fumetto popolare sembra dover passare dalla formula dell'allegato, al momento è qui che si trovano i migliori compromessi tra qualità e prezzo.
Torniamo in Europa con una bellissima saga che potete facilmente recuperare usata in giro (i mercatini spesso ne hanno qualche copia) nel formato de
I classici del fumetto di Repubblica - Serie Oro, l'albo è quello dedicato alla serie
I maestri dell'orzo, fumetto franco-belga a opera di
Jean Van Hamme e
Francis Vallès. Lo scrittore,
Van Hamme, oltre a questa saga di mastri birrai è autore di altri fumetti degni di nota come il thriller/spy story
XIII, il racconto fantasy
Thorgal e il celebre
Largo Winch che ha generato anche libri e film. La serie narra le vicende della famiglia
Steenfor il cui capostipite farà la fortuna della famiglia con la produzione della birra, come in ogni saga familiare che si rispetti attriti, tradimenti, delusioni, legami e oscure manovre la fanno da padrone in una serie di altissimo livello.
Chiudiamo questa serie di segnalazioni, che non vuole avere nessuna pretesa di ordinare per merito le varie serie qui citate, con il volume unico, ancora reperibile a prezzi umani, edito in origine dall'etichetta
Legend,
dal titolo
Big Guy and Rusty the boy robot. Accoppiata di assi,
Frank Miller alla storia crea una sorta di parodia dei film di mostri giapponesi, proprio in Giappone è ambientata la vicenda con tanto di esperimento fallito e mostro gigante a devastare Tokyo. A tentare di arginare il disastro prima il piccolo robottino autoctono
Rusty e poi il grande
Big Guy, robottone statunitense. Le tavole di
Geof Darrow sono una semplice meraviglia, una ricchezza di dettagli nella quale ci si perde con trasporto, da guardare e riguardare, tavole esaltate dal grande formato del volume. Con questa segnalazione chiudiamo questa carrellata, tutte opere che gli amanti del fumetto probabilmente già conoscono ma che i neofiti o i lettori occasionali potrebbero recuperare con loro grande sollazzo.