Non avevo in previsione la lettura di questo libro; per le vacanze mi ero attrezzato con altro, poi un ritardo del nostro volo per rientrare in Italia ha prolungato la nostra attesa in aereo di ben tre ore. Ne ho così approfittato per rubare il libro che si era portata in vacanza mia moglie e devo dire di averlo apprezzato oltre le aspettative, almeno per quel che riguarda tutta la prima parte di questo romanzo scritto dalla Hawkins e divenuto anche un buon successo al cinema con l'adattamento di Tate Taylor che vede Emily Blunt nel ruolo della protagonista (film che tra l'altro non ho avuto ancora modo di guardare).
Durante tutta la prima parte del romanzo viene esplorata la figura di Rachel, il racconto procede sotto forma di diario, Rachel narra in prima persona le sue esperienze mentre come pendolare in un treno locale che attraversa i sobborghi di Londra affronta un viaggio al mattino andando a lavoro e uno la sera tornando a casa. Tutti i giorni tranne i weekend. Viaggio dopo viaggio si delinea la situazione della protagonista, la sua personalità e ciò che è successo nel suo recente passato e che le ha sconvolto la vita fino a renderla un'alcolista. Ogni giorno andando verso Londra Rachel dal finestrino del treno osserva una casa in particolare, ci vive una coppia giovane, una di quelle coppie dove i due elementi sembrano adorarsi e vivere uno per l'altro; poco a poco Rachel si affeziona a quelle due figure fino ad arrivare a dar loro dei nomi immaginari e a fantasticare su quelle che potrebbero essere le loro vite. Perché proprio quella casa? Fino a poco tempo prima Rachel viveva giusto un paio di case più in là, insieme a Tom il suo ex marito, un matrimonio felice... poi la vita... poi Anna. Un giorno Megan, la ragazza che vive nella casa osservata da Rachel, scompare. Il racconto prenderà la piega del giallo, Rachel pensa di poter aiutare in qualche modo a ricostruire la vicenda, ha degli elementi in mano, tutti i personaggi verranno coinvolti in questo mistero/dramma della porta accanto.
Nel momento in cui La ragazza del treno si tinge marcatamente di giallo perde anche di attrattiva e di qualità, in realtà il dipanarsi della matassa è intuibile e, se proprio si è appassionati di trame gialle, sicuramente c'è di meglio da leggere in giro, non sarà certo questo libro a far strappare i capelli agli amanti del thrilling. Sulla descrizione dei personaggi invece, quello di Rachel indubbiamente sopra tutti, la Hawkins realizza un lavoro ottimo e l'impostazione della struttura del racconto ha un sapore fresco, accattivante, appassionante e spinge a divorarne una pagina dopo l'altra; si vuole sapere qualcosa in più su questa donna che sembra così vera, sul suo passato, sulle sue debolezze, qualcosa in più sulla coppia che abita in quella casa, sul loro rapporto, così come su Tom e Anna, insomma ci sono vite interessanti nel descrivere le quali la Hawkins, poco alla volta, sfoggia un dono affabulatorio lieve e allo stesso tempo ficcante. Si aspetta con attesa vivace il prossimo viaggio, il prossimo giro in treno, il prossimo bicchiere, la prossima sbirciata a quella veranda, il dosaggio nel'appagare la curiosità del lettore da parte della Hawkins è perfetto. Il pregio maggiore del libro è proprio la costruzione del personaggio di Rachel e del suo privato, le interazioni con gli altri personaggi sono un buon corollario, arricchiscono la vicenda che purtroppo rivela aspetti più banali proprio sul versante thriller.
Non il giallo del secolo, nemmeno quello del decennio e probabilmente neanche quello del giorno, però La ragazza del treno si rivela davvero un buon libro se inquadrato nel segmento a cui appartiene: quello del puro entertainment.
Paula Hawkins |