giovedì 19 ottobre 2017

GHOST IN THE SHELL - L'ATTACCO DEI CYBORG

(Inosensu di Mamoru Oshii, 2004)

Sono passati quasi dieci anni dal primo anime del franchise Ghost in the shell e Mamoru Oshii torna a dedicarsi al mondo futuristico creato dal mangaka Masamune Shirow. Se il precedente film d'animazione diretto dallo stesso Oshii aveva lasciato un segno importante per le potenzialità d'espressione dell'animazione nipponica, sia per quel che riguarda contenuti maturi e di grande interesse sia dal punto di vista squisitamente tecnico ed estetico, il suo sequel tardivo purtroppo disattende le aspettative, almeno per quel che concerne i contenuti.

Il mondo di Ghost in the shell è un futuro remoto (ma se prendiamo in considerazione gli anni in cui è ambientata la vicenda nemmeno poi così tanto) nel quale gli uomini sono ibridati con la tecnologia, molti di loro conservano di umano solo quella che potrebbe essere considerata l'anima (il ghost) ormai inglobata in un corpo quasi completamente meccanico (lo shell), sono insomma dei cyborg a tutti gli effetti. Uno di loro, Batou, è un agente in servizio in forza alla Sezione 9, corpo governativo che si occupa di crimini importanti e fuori dal comune; Batou convive con il ricordo del suo ex superiore Motoko Kusanagi, cyborg avanzato il cui ghost, la cui anima se vogliamo, è ormai dispersa tra le infinite pieghe della rete. Se nel precedente episodio era centrale la figura di Kusanagi, qui è proprio Batou a diventare protagonista indiscusso di questo sequel affiancato dalla giovane recluta Togusa, agente dall'aspetto molto più umano di quello del suo compagno. I due sono chiamati a indagare su episodi multipli di ginoidi, cyborg dall'aspetto femminile adoperati per scopi sessuali, impazziti e divenuti improvvisamente assassini con tendenze suicide, cosa  difficilmente concepibile per dei cyborg sviluppati allo scopo di dare piacere. Dietro questi episodi si celano le macchinazioni ordite dall'azienda Locus Solus per creare profitto, andando anche contro ogni ragionevole questione etica, proprio come spesso avviene anche nel nostro più conciliante presente.


I temi più affascinanti sollevati da Ghost in the shell, quelli sull'ibridazione, sulla coscienza del sintetico, sull'umanità dell'artificiale (temi tra l'altro tornati attualissimi in questi giorni grazie a Blade Runner 2049) sono stati trattati meglio e più ampiamente nel primo capitolo della saga, ne L'attacco dei cyborg ci si ripete un poco e si punta più sulla costruzione della semplice vicenda, non sempre scorrevolissima a dire il vero e neanche troppo appassionante. Tecnicamente il film è riuscito, l'animazione ben realizzata e le sequenze più moderne all'epoca della loro uscita hanno probabilmente destato anche parecchia meraviglia, oggi risultano forse troppo fredde, la colonna sonora, sempre a opera di Kenji Kawai, sembra meno riuscita di quella realizzata per l'episodio precedente, contribuendo così a rendere un poco più soporifere alcune delle sequenze più lente. Non posso fare a meno di pensare che i fan del primo film, dopo un'attesa durata quasi una decade, siano rimasti un po' delusi da questo secondo episodio, probabilmente la scelta migliore potrebbe essere quella di godersi il Ghost in the shell del '95 e poi virare decisamente verso le pagine del manga di Masamune Shirow. In ogni caso per chi poi apprezzasse anche questo film, ricordiamo che sono state realizzate inoltre due serie d'animazione ambientate nel mondo di Ghost in the shell: Stand Alone Complex e Stand Alone Complex 2nd Gig.

4 commenti:

  1. Ho amato alla follia il primo capitolo, questo secondo, complice anche la differenza d'età, mi ha lasciato abbastanza freddino. Merita comunque la visione.

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    1. Concordo, una visione gliela si può concedere, lo stacco con il primo episodio è però decisamente netto.

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