lunedì 19 marzo 2012

A-Z: AA.VV - SHREK THE THIRD

La scorsa settimana ho iniziato la mia vita da pendolare. L'azienda, con una mossa degna del miglior giocoliere sulla piazza, ha trasferito la sede a 30 km dal posto in cui la maggior parte dei lavoratori si è costruito una vita. Lo possono fare, la legge lo consente, ci sono situazioni peggiori e tutto quello che volete. Intanto le persone, che da noi lavorano quasi tutti a 4 ore (io sono già tra i fortunati), sono state costrette a fare ancora una volta i salti mortali. Stare fuori casa 7/8 ore per lavorarne 4, guadagnare 600 euro e spenderne 150/200 di benzina, dover combattere per riuscire a tenersi un eventuale secondo part-time e cose del genere. Ma a chi importa? In fondo GIA' ti pagano lo stipendio, non ti basta? Mica pensate che basti lavorare per averlo? Che siete, scemi?

Comunque non è di questo che volevo parlarvi, bensì di musica. Visto che la nuova vita iniziava con un po' di nervosismo, ho pensato di usare la musica come cura. Infilo il giubbotto, esco di casa, cuffia R nell'orecchio destro, cuffia L in quello sinistro. Accendo il lettore, regolo il volume e inizio a camminare. Bus, metro, treno, navetta.

Per allietare questo primo giorno avevo bisogno di una musica allegra, divertente, priva di toni cupi e passaggi troppo assordanti. Avevo già in programma di parlare della soundtrack del film Shrek the third, saga che cinematograficamente ho iniziato a detestare. Ricordavo però un album scanzonato, energico e divertente. Devo dire che ha svolto bene il suo compito, sono arrivato a lavoro rilassato e ritemprato.

L'attacco funziona al meglio, la freschezza delle inconfondibili sonorità degli Eels, i loro stacchetti e i suoni campionati, uniti ad alcuni dei loro versi, mettono buonumore.

I'm just tryin' to get by/With my pride a little bit intact/And they're all insane/Such a royal pain in the neck.

Certo non è facile di questi tempi andare avanti con l'orgoglio intatto ma almeno ci si prova, ce la si mette tutta facendo quel che ci sembra giusto.

La sferzata d'energia arriva dai Ramones con la loro Do you remember Rock 'n' Roll Radio? dove il combo modifica il tipico 1/2/3/casino e lascia spazio al sax che sostituisce in qualche modo il riff di chitarra. Un pezzo just for fan che ci riporta direttamente alla fine dei '70. Il riffone di Immigrant song degli Zeppelin riporta a inizio dello stesso decennio, un brano ormai mitico che continua l'opera di ricarica. Ancora energia confermata dal timbro potente di Fergie nell' hard rock Barracuda e nell'incedere noto a tutti di Live and let die di McCartney.

When you were young and your heart
was an open book
You used to say live and let live
But if this ever changin world
in which we live in
makes you give in and cry
Say live and let die
Live and let die

Non mancano episodi più sdolcinati e ruffianelli come la Best days di Matt White o Other ways di Trevor Hall ma si rientra subito in carreggiata con la potente Joker and the thief degli australiani Wolfmother.



Attenzione particolare al brano Cats in the cradle di Harry Chapin che io ricordavo nella versione Ugly Kid Joe. Una ballata amara narrata da un padre che non trova il tempo da dedicare al proprio figlio, un figlio che cresce però nel mito del padre e vuole diventare proprio come lui. Diventerà infatti un figlio che non troverà più il tempo da dedicare al proprio padre.
Un brano sentito e toccante soprattutto per chi nella società frenetica odierna ha la fortuna di essere genitore (oggi ad esempio io non riuscirò a essere alla festa del papà all'asilo di mia figlia, sempre grazie alla meravigliosa azienda di cui sopra).

E ancora Eels, Macy Gray, il funk di Sly and the Family Stone reinterpretato da Banderas e Eddie Murphy in maniera tutto sommato divertente, una compilation che garantisce un ascolto rinfrescante e ritemprante, una manciate di belle canzoni, con qualche calo di tono, che si fanno ascoltare ben più di quanto ormai l'orco si faccia guardare.



My child arrived just the other day
He came to the world in the usual way
But there were planes to catch and bills to pay
He learned to walk while I was away
And he was talkin' 'fore I knew it, and as he grew
He'd say "I'm gonna be like you dad
You know I'm gonna be like you"

And the cat's in the cradle and the silver spoon
Little boy blue and the man on the moon
When you comin' home dad?
I don't know when, but we'll get together then son
You know we'll have a good time then

My son turned ten just the other day
He said, "Thanks for the ball, Dad, come on let's play
Can you teach me to throw", I said "Not today
I got a lot to do", he said, "That's ok"
And he walked away but his smile never dimmed
And said, "I'm gonna be like him, yeah
You know I'm gonna be like him"

And the cat's in the cradle and the silver spoon
Little boy blue and the man on the moon
When you comin' home son?
I don't know when, but we'll get together then son
You know we'll have a good time then

Well, he came home from college just the other day
So much like a man I just had to say
"Son, I'm proud of you, can you sit for a while?"
He shook his head and said with a smile
"What I'd really like, Dad, is to borrow the car keys
See you later, can I have them please?"

And the cat's in the cradle and the silver spoon
Little boy blue and the man on the moon
When you comin' home son?
I don't know when, but we'll get together then son
You know we'll have a good time then

I've long since retired, my son's moved away
I called him up just the other day
I said, "I'd like to see you if you don't mind"
He said, "I'd love to, Dad, if I can find the time
You see my new job's a hassle and kids have the flu
But it's sure nice talking to you, Dad
It's been sure nice talking to you"

And as I hung up the phone it occurred to me
He'd grown up just like me
My boy was just like me

And the cat's in the cradle and the silver spoon
Little boy blue and the man on the moon
When you comin' home son?
I don't know when, but we'll get together then son
You know we'll have a good time then

11 commenti:

  1. Il pendolarismo lo conosco da vicino.
    La cosa buona è che musica e letteratura possono sopperire al rigonfiamento di maroni dell'avanti/indietro. ;)

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  2. A me non è mai piaciuto viaggiare per lavoro, l'ho sempre considerato una perdita di tempo, sia in auto seduta in mezzo al traffico, che coi mezzi in piedi alla fermata con le dita incrociate. L'unico bel ricordo è di quando mi spostavo in bicicletta, l'ora più bella della mia vita era diventata, assurdamente, quella che impiegavo per andare al lavoro (al ritorno ero stanca e pedalavo calma), mi sentivo come libera di andare ovunque tranne al lavoro, penso fosse dato dal fatto di non essere imbottigliata, né chiusa. Il lato positivo di guadagnare solo 350 euro era che l'unico mezzo di trasporto che potevo permettermi era totalmente liberatorio ;)
    Adesso però mi riascolto i Wolfmother, che non conoscevo (niente di strano in questo).
    :)

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    1. In effetti lo spostamento è una perdita di tempo colossale, al momento è così. Con calma (ma neanche tanta) si ricomincia a guardarsi intorno.

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    2. Io non lo vivo come una perdita di tempo: posso ascoltare musica, leggere e chiacchierare con le persone che incontro. C'è gente che, ogni giorno, butta via un sacco di tempo guardando la TV. Basta solo utilizzare il tempo nel modo migliore. Quando sono in anticipo, mi faccio il pezzo dalla stazione al lavoro a piedi. Ieri, tra andata e ritorno, ho camminato più di un'ora. Tutta salute. E i chili se ne vanno. Ma io sono fortunata perché ho un sacco di chili da perdere.

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    3. In parte concordo, anche a me in fin dei conti lo spostamento non pesa troppo. Mi è sempre piaciuto camminare, ascolto musica o leggo. Di per sè lo spostamento non mi pesa più di tanto. Sono comunque almeno due ore e mezza al giorno che potrei dedicare ad altro. In parte a mia figlia (le ore al pomeriggio) in parte a ciò che mi piace o a quel che si dovrebbe fare in casa (leggere, scrivere fare pulizie, etc...). Anche se uno sfrutta il tempo al meglio la sensazione di perdita rimane.

      Poi a me la pancetta non va giù neanche se inizio a camminare come Forrest Gump.

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  3. In questi giorni, il primo album ad accompagnare il mio lungo viaggio verso il pianeta VC, è quasi sempre stato Life Thru A Lens di Robbie Williams. Mi trasmette positività.

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    1. Sì, piaceva anche a me. E' il suo primo o mi sto sbagliando. Mi piacevano un sacco South of the border e Old before I die.

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  4. Da queste parti ti capiamo: mia moglie fino ad un anno fa faceva 100 km al giorno per un lavoro a progetto e una paga misera. Ora ne fa 70 ma almeno la paga è buona. E per fortuna che c'è la musica.

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    1. Beh anche 70 non sono uno scherzo, si cerca di organizzarsi.

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