lunedì 26 marzo 2012

AN EVENING WITH: ENNIO MORRICONE

Quella del concerto diretto da Ennio Morricone è stata un'esperienza insolita ed emozionante. Ma andiamo con ordine. Torino, Auditorium Rai, galleria, ultima fila proprio in linea con le spalle del Maestro, ottima visuale nonostante la distanza, acustica perfetta, giusto per inquadrare la situazione. Prima dell'inizio del concerto i numerosi orchestrali provano tutti nello stesso momento ma ognuno per conto proprio, parti di temi famosi che si accavallano, suoni che si rincorrono, un caos straniante e affascinante allo stesso tempo. Si dà uno sguardo al programma, ci si mette comodi, le luci si abbassano e qui accade la prima cosa strana. Entra in scena Ennio Morricone (e ovviamente non è questa la cosa strana). Piccola digressione. Pur conoscendo, come molti di voi suppongo, tanti dei temi musicali composti dal Maestro grazie ai film di cui i pezzi sono l'immenso accompagnamento musicale, non ho mai seguito la carriera del compositore con l'attenzione del fan o dello studioso. Eppure il veder salire sul palco Morricone ha creato quella sensazione di tuffo al cuore, quell'emozione che molti musicisti di cui sono fan non mi avevano trasmesso. Così, senza fare niente, solo con la su presenza. Questo mi è sembrato strano, non riesco a spiegarmelo. Applausi, saluti e si va a incominciare. Una prima parte di concerto letteralmente da brividi. Si inizia con un brano dedicato a Falcone e Borsellino (Varianti su un segnale di polizia) per proseguire con la suite intitolata Fogli sparsi grazie alla quale il pubblico ascolterà i temi tratti dai film H2S, Il clan dei siciliani, Metti una sera a cena e Maddalena. A questo punto c'era già stata l'estasi, non quella dell'oro ma la mia. Una suite fantastica al termine della quale non potevo fare a meno di pormi alcune domande e fare delle considerazioni. Tra le domande principalmente la seguente: "Come può un uomo riuscire a concepire tutto questo? Pensare a tutti questi suoni, avere in testa tutti questi strumenti, armonizzarne le combinazioni e creare tali meraviglie?". "Come riesce a continuare a farlo a 84 suonati?". Una cosa immensa di cui ci si rende conto solo quando ci si trova davanti tutta l'orchestra apparecchiata e questo grandissimo Signore, ma proprio un Gran Signore, a dirigerla. Magia, cos'altro? Tra le considerazioni il fatto di non aver mai capito a fondo la musica e di non aver tutti i mezzi per farlo. La consapevolezza di non capirla ma la certezza di amarla, e per ora mi basta. Comunque il meglio ancora deve arrivare. E arriva. Perché in fondo aspettavo il vecchio west, quello di Leone, così sporco nelle immagine quanto soave nei suoni. Partono le note de Il buono, il brutto e il cattivo e arriva la pelle d'oca. Sensazioni impossibili da descrivere con C'era una volta il west ma soprattutto con l'inarrivabile sequenza tratta da Giù la testa, roba da lacrime. E finalmente L'estasi dell'oro senza sentire minimamente la mancanza dell'attacco dirompente dei Metallica. Commozione pura e intervallo tra scrosci infiniti d'applausi (meritatissimi). Splendida la voce del soprano solista Susanna Rigacci. Altra considerazione durante l'intervallo: questi splendidi musicisti, davanti a eventi come questo, come fanno a non cagarsi addosso? Se sbagli un attacco, una nota, fai una cappella davanti a Morricone. Come si regge a quest'emozione? I coristi, lo stesso soprano che sarà una professionista esagerata, ma come fanno? Probabilmente sono mostri, mi cagavo addosso io per loro! Devo dire che non c'è stata la minima sbavatura e se c'è stata io non me ne sono accorto (e forse non ne sarei in grado). Film d'impegno nella seconda parte con una suite contenente il celebre tema tratto da Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto ma anche brani da Sostiene Pereira, La classe operaia va in Paradiso, La battaglia di Algeri, Sacco e Vanzetti, Vittime di guerra e Queimada. A seguire una selezione da Baaria dedicata a Tornatore. Ci si avvia apparentemente al finale con Il deserto dei tartari, Riccardo III e il celebre tema di Mission. Dico apparentemente perché questo giovincello classe 1928, nonostante ora ed età esce e rientra sul palco subissato da applausi e standing ovation almeno quattro o cinque volte per concedere i bis non dimenticando mai di ringraziare musici e pubblico. Trovano spazio altre emozioni e brani dal capolavoro C'era una volta in America. Un'emozione veramente difficile da spiegare a parole, un'esperienza unica. Se il ragazzo (che ha anche fatto sfigurare Fassino che vicino a lui sembrava suo nonno) passasse dalle vostre parti non ci pensate due volte, non ci pensate neanche mezzo secondo, piuttosto digiunate qualche giorno e mettete da parte i soldi (i biglietti non erano neanche cari visti i prezzi di oggi) e andatelo a sentire. Un ringraziamento particolare a mia moglie che mi ha regalato il biglietto e con poca lungimiranza non l'ha preso anche per lei. Aaaarghhh!

8 commenti:

  1. Alcune musiche di Morricone le conosco pure io ;) E mi sarei chiesta anche io se i musicisti hanno la tremarella e i sudori freddi e appiccicosi prima di iniziare!!
    Immagino che sia un concerto stupendo (ecco un altro che invecchia bene)..

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    1. Più che stupendo, spero tu possa riuscire a vederlo un giorno o l'altro.

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  2. Grazie al cielo c'è la musica! L'amata Musica che dona a noi, comuni mortali, momenti di estasi come quello che hai vissuto tu durante il concerto diretto dal Maestro Morricone.

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  3. Bonariamente ti invidio.E' uno sfizio che vorrei togliermi,un'esperienza che vorrei vivere.Alcuni temi di film che ha musicato per me restano inarrivabili, vere sinfonie ( The Mission, soprattutto ).

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    1. Caro Black, cerca di togliertelo questo sfizio che da sfizio diverrà qualcosa di più. Fidati, se puoi fallo.

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  4. Ciao, sai ho appena scoperto il tuo blog e la mia attenzione è andata subito a questo pezzo. Amo molto il Maestro Morricone e ho dedicato a lui un paio di articoli nel mio blog. Ho avuto la fortuna di conoscerlo non molto tempo fa. Se ti va passa a trovarmi, mi farebbe piacere...
    criticissimamente.blogspot.it

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