lunedì 18 settembre 2017

THE WALKING DEAD - STAGIONI 6 e 7

Negan e Lucille
Gli eventi precipitano sempre più nelle stagioni sei e sette di The walking dead, il gruppo di Rick (Andrew Lincoln) stabilitosi nella comunità di Alexandria, si trova a doversi guadagnare la fiducia (e a volte l'obbedienza) dei più miti e inesperti abitanti della cittadina, e allo stesso tempo ad affrontare minacce sempre crescenti provenienti dall'esterno. Per certi versi si accantonano un poco lo scavo psicologico sui personaggi, le riflessioni sulle loro scelte morali (comunque presenti) per dedicarsi più all'azione, alla tensione e al provocare il cardiopalma negli spettatori. Le minacce salgono di livello, si passa rapidamente dalla difficoltosa gestione della più grande orda di zombi con la quale il gruppo abbia avuto finora a che fare ad un attacco sanguinoso di un gruppo esterno, i Lupi, introdottosi ad Alexandria. Purtroppo l'azione e il ritmo sono spezzati da puntate in flashback che se si rivelano utili a delineare meglio alcuni personaggi, hanno il difetto di rallentare troppo la narrazione senza essere realmente avvincenti o significative.

Poi si inizia a parlare di Negan (Jeffrey Dean Morgan) e pian piano il volto della serie cambia, cambiamento che prenderà corpo definitivamente nell'ultima puntata della sesta stagione. Altri personaggi si aggiungono al cast, uno su tutti l'abile Jesus (Tom Payne) proveniente dalla comunità pacifica di Hilltop governata dal pavido Gregory (Xander Berkeley), le relazioni tra i protagonisti si allargano, mutano, ci sono i morti, i feriti e i momenti di picco emotivo non mancano. L'entrata in scena dei Salvatori, il gruppo che fa capo a Negan, scatena un'escalation della violenza nella serie, nei comportamenti di molti dei protagonisti che volenti o nolenti dovranno fare i conti con il loro lato più bestiale, dinamiche che metteranno in ginocchio (letteralmente in alcuni casi) anche elementi tra i più tosti come Carol (Melissa McBride). Nell'ultima splendida puntata, la tensione sale alle stelle, Negan si presenta in persona per la prima volta e si rivela essere uno dei più grandi figli di puttana che la televisione abbia mai concepito, un bastardo talmente odioso che però non puoi fare a meno di amare per i suoi modi scanzonati, ironici e bizzarri, un grandissimo Jeffrey Dean Morgan inizia piano piano a mangiarsi il resto del cast.


Negan è croce e delizia dell'intera settima stagione, i momenti in cui è presente sono passaggi di altissimo livello, di contro le puntate in cui è assente sembrano morte o comunque secondarie, siamo di fronte a un personaggio capace di eclissare tutto il resto, cosa non sempre positiva per la scansione del ritmo imposto alla serie. La prima puntata della settima stagione è da brividi, uno dei momenti più crudeli della televisione recente, tensione e densità emotiva ai vertici della serie (e non solo), si assiste alla caduta dell'uomo in tutti i sensi: umiliazioni, sottomissione, perdita della speranza, crudeltà e dolore in uno scenario dalla quale sembra impossibile uscire, sensazioni che prendono alla stomaco e che si ripeteranno (ma non con questa intensità) più di una volta nell'economia della stagione.

Il rischio è che l'azione, Negan, la violenza, annullino quelli che sono sempre stati i reali motivi di interesse di The walking dead: l'aspetto psicologico dei personaggi e la metafora sui comportamenti umani e sulla società. Non si può però negare che lo spettacolo offra ancora grandissimi momenti, vedremo con l'ottava stagione quale sarà la direzione che seguirà in futuro la serie.

4 commenti:

  1. io sono fermo alla 6 visto che li guardo in dvd. aspetto la 7, anche se ormai mi han già detto tutto. quando li compro praticamente li guardo tutti in tre giorni.
    la mia speranza è che non sia una serie infinita che poi chiuda cosi' all'improvviso.

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    1. Ciao Andrea. Per il futuro della serie andrebbero fatte almeno due valutazioni. La prima: come sai le storie sono ispirate, anche se con moltissime differenze, all'opera a fumetti di Kirkman che sta proseguendo tuttora negli States, tra l'altro pare che l'autore non abbia intenzione di fermarsi a breve, quindi materiale e spunti per continuare la serie ce ne sono. Seconda: mi sembra che la serie continui a riscuotere successo, quindi mi sembra esclusa una cancellazione per questi motivi, poi Kirkman è uno che tiene alle sue creature e quindi dubito che permetterà che vada tutto in vacca come si suol dire. Io sono ottimista, credo che tutto sarà gestito per il meglio.

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  2. Io sono ancora ferma alla quarta stagione, presto comincierò la quinta e la sesta stagione ^_^

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    1. Io ho fatto una full immersion quinta/sesta/settima... ne vedrai delle belle.

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