(di Pasquale Ruju e Massimo Rotundo, 2015)
Dopo l'ottimo esito del precedente Texone, L'orda del tramonto, viene confermato per la seconda prova consecutiva alla sceneggiatura del Tex Speciale lo scrittore Pasquale Ruju al quale questa volta si affianca il disegnatore romano Massimo Rotundo. Nel corso degli anni mi è capitato diverse volte di leggere critiche severe al lavoro di Ruju, soprattutto in relazione agli albi di Dylan Dog da lui sceneggiati, questo un poco mi dispiace perché nelle storie di Ruju che mi è capitato di leggere all'interno di serie diverse, io alla fine mi sono sempre sentito un po' a casa. Probabilmente Ruju non è tra gli scrittori più originali e innovativi in circolazione, ha dei modelli che segue forse con fin troppa passione senza mai distaccarsene troppo, eppure ho come l'impressione che a Ruju piacciano le stesse cose che piacciono a me, questo a prescindere dall'originalità dei suoi scritti, proprio per questioni di affinità, me lo fa apprezzare praticamente sempre. La storia di questo Texone non fa eccezione.
È proprio il mix di elementi che anche questa volta mi ha fatto apprezzare la storia imbastita da Ruju: c'è l'America degli stati del sud, quella economicamente legata allo schiavismo, ritratta proprio nel momento in cui questa risorsa viene meno e i neri d'America, almeno sulla carta, ottengono i loro primi diritti, c'è un'ambientazione molto urbana e cittadina, con i suoi bei saloon, i vicoli bui, il porto, parecchi interni, ci sono dei buoni compagni di viaggio per Tex e Kit, una bella figura femminile forte e intelligente e ovviamente due o tre figli di buona donna. Gli ingredienti sono mescolati bene e offrono una bella narrazione, solida, di quelle che regalano qualche oretta di soddisfazioni.
Il Colonnello Woodlord è un possidente che sfrutta la manodopera negra nelle sue piantagioni, l'abolizione dello schiavismo però ha reso le cose più difficili anche per lui, proprio per questo il Colonnello non naviga più in acque economicamente tranquille. Con l'appoggio del corrotto giudice Trent, il Colonnello si garantisce lo sfruttamento dei condannati neri, anche quelli condannati ingiustamente, che alla prigione possono preferire per legge il lavoro nelle piantagioni di qualche ricco possidente. Fatta la legge, trovato l'inganno. Allo stesso tempo e nella stessa zona Tex e Kit Carson sono sulle tracce di un manipolo di assassini rei di aver steso un collega ranger. A Galveston i due si imbattono quindi nel nuovo sceriffo e nella bella Miss Eleanor, proprietaria del miglior saloon della città, va da sé che la figura della damigella in pericolo è servita. Le trame si incroceranno fino a portare alla decisiva Tempesta su Galveston.
Ammetto che i disegni di Massimo Rotundo non rientrino nel novero dei miei favoriti per quel che riguarda la collana del Texone, nel complesso si parla sempre del lavoro di un grande professionista, eppure alcune spigolosità nei volti, una certa discontinuità nella resa grafica di quello di Tex non incontrano proprio i miei gusti. Manca a mio modo di vedere la meraviglia del soffermarsi davanti alla tavola che ti stupisce, c'è un bel lavoro sugli interni, su diversi piani ampi e su alcune vedute che mi sono piaciute particolarmente, ma nel complesso ho trovato il lavoro di Rotundo ben realizzato e godile ma nulla più, cosa che comunque, unita a una buona storia, rende Tempesta su Galveston una bella lettura.
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