mercoledì 26 novembre 2014

BACK TO THE ROOTS: ROBERT JOHNSON

Rimaniamo nella seconda metà degli anni '30 del secolo scorso, più precisamente nel 1936, spostandoci dalla scena country a quella della musica nera, un ramo della musica che contribuì in maniera fondamentale alla ripresa dell'industria discografica dopo la grande crisi. Per chi non lo ricordasse con l'etichetta Back to the roots ci si era prefissati il compito impossibile di andare alla ricerca dei primi germi del rock, cercandoli in tutti quei generi che mischiati, ibridati, evoluti avrebbero poi contribuito alla nascita del rock 'n roll e delle sue derive.

Spesso il rock è stato definito la musica del Diavolo da bigotti e detrattori, con la storia del bluesman di Hazleurst Robert Johnson non si può però fare a meno di accennare al mito e alla leggenda che circonda quel fantomatico patto con il Diavolo, quello che presumibilmente portò Johnson alla prematura morte che lo collocherà in seguito all'interno del Club 27 insieme a musicisti del calibro di Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin e Brian Jones.

Il 1936 è l'anno in cui Robert Johnson inizia a incidere per la Okeh quelle che diverranno 29 tra le tracce più influenti per il futuro del blues e del rock. Ma la storia inizia un poco prima e finirà purtroppo poco dopo, il 16 agosto del 1938. Quello che sta in mezzo tra la nascita e la morte di Robert Johnson è in gran parte avvolto da un manto oscuro e fumoso, le notizie veramente certe nella biografia dell'artista non sono poi molte.

Sembra che i primi rudimenti di tecnica in campo musicale (chitarra e armonica) Johnson li apprenda dal fratello maggiore, di grande importanza fu probabilmente la frequentazione di Son House bluesman di spicco nella scena del Delta del Mississipi dal quale apprese la tecnica del bottleneck. Probabilmente fu proprio lo stesso House in un secondo momento a mettere in giro la voce del famoso patto di Robert Johnson con il Diavolo. Ma qual'era il succo di questo patto?

Diversi musicisti che hanno avuto modo di conoscere Johnson durante la prima parte della sua carriera affermano che il musicista non fosse dotato di grande talento poi, dopo la sparizione dello stesso per un anno circa, Johnson ritornò ed era in grado di padroneggiare una tecnica basata sul fingerpicking davvero invidiabile e godeva di un'espressività vocale che in precedenza non gli apparteneva.

La leggenda vuole che in questo lasso di tempo ci fu l'incontro con il maligno, un patto stretto alla mezzanotte al centro di un crocevia deserto, tipica location per patti scellerati di questo genere (come dimostra anche la bella puntata di SupernaturalPatto con il Diavolo che tratta proprio l'argomento Robert Johnson).


La versione più adesa alla realtà è quella che lega, in quel famoso periodo di un anno, Robert Johnson a un misterioso uomo del blues di nome Ike Zinneman dal quale il primo imparò le tecniche che lo resero il musicista che oggi tutti conoscono. Pratica intensiva o sacrificio della propria anima? Decidete voi.

Nel '36 Johnson inizia a incidere la sua musica, 29 le tracce che rimangono prima che un altro mistero si aggiunga a questa strana storia, il mistero che avvolge la morte dell'artista della quale ancora non si conoscono con precisione le cause, cause che non sono riportate neanche nel certificato di morte ufficiale. Il Diavolo reclamò il suo debito? Quel che è certo è che Johnson non fece una bella morte, che ci sia lo zampino del Diavolo o quello più terreno di un marito geloso l'ipotesi più accreditata è quella del decesso in seguito all'ingerimento di liquore avvelenato.

Ad alimentare le fosche leggende che gravitano intorno alla vita e alla morte dell'artista ci sono le testimonianze di una vita sregolata, i testi dello stesso Johnson che trattano temi ambigui, il fatto che non si sappia con precisione dove sia seppellito il suo cadavere e quella frequentazione di cui poco si sa con Ike Zinneman, musicista uso a suonare nei cimiteri e figura altrettanto enigmatica.

Cos'è accaduto realmente? Chissà, intanto ascoltiamoci qualcosa e magari andate a recuperarvi quella puntata di Supernatural.


6 commenti:

  1. Un mito imprescindibie per ogi ascoltatore della "musica del diavolo" che si rispetti.

    RispondiElimina
  2. A suo tempo parlai anche io di Robert Johnson in un doppio post. Ottimo musicista ed una leggenda che si mantiene ancora oggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cercherò di recuperare quel doppio appuntamento allora... :)

      Elimina
  3. Bellissimo post, stavo per perdermelo. Di Johnson ci è già capitato di parlarne altrove. E' matrice di un genere e personaggio ormai quasi mitologico. Dispiace che di suo si siano salvate giusto quelle poche registrazioni (in realtà è autore di molti più brani di quanti non ce ne siano pervenuti). Ma in realtà tutto il meglio è raccolto nel doppio LP "King of Delta Blues Singers", poi rivisto nella "Centennial Collection", la versione in doppio CD che la Sony pubblicò nel 2011 (di cui, inutile dirlo, sono in possesso :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sto proprio ascoltando la prima parte di King of Delta Blues Singers, la stesura di questi post è proprio occasione di grandi recuperi. Se riesci butta un'occhiata anche alla puntata di Supernatural :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...