giovedì 25 novembre 2021

IL MOSTRO DELLA CRIPTA

(di Daniele Misischia, 2021)

Opera seconda per Daniele Misischia, sodale dei Manetti Bros e loro collaboratore in diversi progetti per la televisione (L'ispettore Coliandro, Il commissario Rex); Il mostro della cripta è più commedia che horror, un film che gioca sul sapore amatoriale e la nostalgia per i tempi spensierati della gioventù, per quell'età perduta più che propriamente per l'epoca degli anni 80 nella quale il film è ambientato con cura di dettagli e citazioni pop. Quello che emerge dal progetto dei Manetti - loro l'idea e la sceneggiatura - è un'amore incondizionato al quale da tempo ci hanno abituati per il cinema e per i generi, per l'arte di portare a casa la pagnotta in modo sempre dignitoso e divertito anche quando la capacità di spesa e i mezzi non sono quelli dei grandi blockbuster (e non lo sono praticamente mai), un amore che con tutta probabilità li accomuna all'amico Misischia che sembra in perfetta sintonia con il modo di intendere il cinema, e più in generale la narrazione per immagini, di Marco e Antonio Manetti, una coppia che almeno chi scrive non finirà mai di ringraziare per il loro approccio vero, sincero e genuino alla materia. E anche perché sono due cazzari capaci di far ridere sempre.

Sul finire degli anni 80 a Bobbio, paese dove con buona pace del maestro Bellocchio non c'è proprio niente da fare, un gruppo di ragazzi si diletta nelle riprese di un film horror amatoriale a budget sottozero; Giò (Tobia De Angelis), aspirante regista, sceglie come protagonista e scream queen del suo film la compagna di scuola Vanessa (Amanda Campana), perché "come lei non grida nessuno" e poi perché è davvero figa, Giovanni ne è cotto perso, ma Vanessa ovviamente questo sfigato nemmeno se lo fila e preferisce frequentare il viscido patentato proprietario di pick up di turno (mentre Giò va in giro su una bicicletta che per taglia andrebbe bene per un bambino di sei anni). Appassionato di fumetti horror Giò è fan dei lavori di Diego Busivirici (Pasquale Petrolo a.k.a. Lillo), fumettista di Bologna, è proprio leggendo il suo Squadra 666 - Il mostro della cripta che il ragazzo nota delle affinità tra le location del fumetto e la sua Bobbio: la chiesa del paese, il caratteristico pilone di Bobbio, una costruzione alta 20 metri di cui non si conosce l'origine e la cripta nascosta nella chiesa, unico elemento all'apparenza stonato in quanto Giò e il suo amico Alberino (Nicola Branchini), alle spalle una lunga esperienza come chierichetti, non ne conoscono l'esistenza. Incuriositi i due amici iniziano a indagare, nel frattempo la famiglia Valmont, composta dai matti del paese, inizia una segreta mattanza in nome di solo Dio sa cosa...

C'è aria di nostalgia e agli effetti speciali, in gran parte artigianali, viene chiamato il nome più rinomato della scuola italiana, Sergio Stivaletti, a donare una patina professionale anche sotto il punto di vista visivo, quando si passa al digitale qualche effetto più al risparmio invece lo si nota, attori in parte ma indubbiamente non proprio d'alta scuola di recitazione fatta esclusione per i nomi più noti, confezione come già abbiamo detto low budget ma tutto sommato ben realizzata per un film che, diciamocelo, non punta sull'horror in quanto non suscita mai brividi ma più che altro risate, assolutamente volontarie, è dal punto di vista della commedia che il film va visto e che si lascia apprezzare, d'altronde la scena di apertura con De Notaris, già in Song 'e Napule dei Manetti, per i conoscitori è tutta un programma. Bella ricostruzione d'epoca, con l'edicola e la cameretta di Giò a ricordare le riviste a fumetti di quegli anni, le videocassette dei film, i poster, tutto richiama gli 80, in quest'ottica anche l'abbigliamento e la caratterizzazione dei personaggi colgono bene l'atmosfera che si respirava in quegli anni lì. Indovinata la colonna sonora che passa dai Blue Oyster Cult a Guccini con l'entrata in scena del personaggio di Lillo, vero motore comico dell'operazione che per un maialino alle erbe affronterebbe di tutto. Da prendere così, film divertente che gronda passione, cinema di serie b, spunti, ammicchi, ideale per chiudere con quattro risate una giornata magari pesante.

4 commenti:

  1. Senza essere niente riesce ad intrattenere, bene così ;)

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  2. E' uscito in sordina ed è stato distribuito poco e male. O sono stato io distratto? Sta di fatto che non mi sono minimamente accorto della sua esistenza, sennò sarei andato a vederlo (anche se non mi pare lo abbiano fatto dalle mie parti).
    A Lucca ho redarguito Castelli per aver realizato veramente il fumetto che si vede nel film: adesso come diavolo lo catalogo nei Fumettisti d'Invenzione se il fumetto esiste davvero? :D

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    1. 😂😂😂 È vero, ti sei perso l'occasione, ma puoi segnalarlo come special guest 😂😂😂, il film è uscito a fine estate in sale ma non ho idea se la distribuzione sia stata capillare.

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