mercoledì 14 marzo 2012

ACCADDE UNA NOTTE

(It happened one night, di Frank Capra, 1934)

Gli anni trenta sono veramente lontani ormai, un'epoca in cui ancora erano presenti gli ultimi rantoli del proibizionismo, gangsters come Al Capone e Lucky Luciano e i nefasti effetti della grande depressione. Eppure quando si guarda un film come Accadde una notte non si può fare a meno di restare stupefatti davanti alla freschezza di pellicole di questo calibro. Garbo, leggerezza, simpatia, personaggi coinvolgenti, attori in parte, trama semplice semplice quasi inconsistente ma soprattutto nessuno spazio per la noia. Un prodotto che potremmo definire antico ma non vecchio o perlomeno invecchiato molto molto bene. Non si ride mai a crepapelle e ovviamente, com'era uso al tempo, non aspettatevi comicità di grana grossa. Si sorride, si empatizza con i personaggi e si segue con grandissimo piacere e relax la loro vicenda. Incetta di premi alla notte degli Oscar del 1935: miglior film, miglior regia per Frank Capra, miglior attore protagonista a Clark Gable, miglior attrice protagonista a Claudette Colbert e pure miglior sceneggiatura non originale a Robert Riskin. Manca solo il bacio accademico, cosa volete di più? Premi meritati? Ovviamente non so rispondere a questa domanda (e sono anche scemo perché da solo mi faccio domande alle quali non so rispondere), non conosco così bene il cinema di quegli anni per dare una valutazione corretta. So solo che spesso in pellicole così datate trovo qualche lungaggine di troppo o qualche passaggio lento o a vuoto. Qui no, un film on the road che fila via che è una meraviglia.

Ellie Andrews (la Colbert) è la figlia di un uomo molto ricco che disapprova il suo fidanzamento con l'aviatore King Westley. Per raggiungere il suo uomo a New York la ragazza fugge dalle attenzioni paterne per imbarcarsi in un viaggio che parte dalla Florida alla volta della Grande Mela toccando con mano la condizione di povertà (ma anche di libertà) propria della gente comune in quegli anni così difficili (gli anni della grande depressione). In viaggio incontra il giornalista squattrinato Peter Warne (Clark Gable) che aiuterà la ragazza a raggiungere New York in cambio di un'esclusiva sulla sua storia. I due dividono avventure, difficoltà, stanze e via via si conoscono sempre meglio. A voi immaginare le conseguenze. 

Trama semplice e scontata che, grazie alla prova e all'affiatamento dei due attori sulla scena (che pare in realtà non si amassero particolarmente), garantisce comunque un intrattenimento di ottimo livello. Bravi sia la Colbert che Gable. Entrambi diedero di che parlare grazie a un paio di scene in cui lui si mostra a petto nudo e lei sfodera lo stacco di coscia facendo l'autostop, entrambi ardimenti non usuali per l'epoca. Un'altra tacca a favore dell'opera di Capra, regista etichettato spesso come troppo buonista ma capace di lasciare in eredità piacevoli pellicole come questa.
   

4 commenti:

  1. Film meraviglioso, come tutto un certo cinema che oggi appare retrò e che invece continua ad affabulare.Poi, per me Capra è un mito.Il suo " La vita è meravigliosa " lo conosco a memoria,potrei recitarlo al posto di James Steward :)

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    1. Devo dire che io ho preferito questo a La vita è meravigliosa dove forse il buonismo di Capra viene fuori in maniera più prepotente.

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  2. Questo film lo ricordo perfettamente, e hai ragione, oltre ad avere una trama molto carina, non ha tempi morti. Mi piace rivedere film "datati", hanno un fascino particolare. Ce ne sono alcuni a cui sono molto legata, e che ciclicamente mi capita di rivedere. Buona serata !

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    1. Buona serata anche a te. In effetti per una serata di relax questi film sono l'ideale.

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