Con tre soli episodi Black Mirror conquista il titolo di serie più intelligente, spietata e bella prodotta negli ultimi anni per il pubblico televisivo. Produzione britannica che adotta un formato estraneo a quelli che sono ormai i format classici di serie inglesi e americane. Tre episodi di diversa durata (dai quaranta minuti a poco oltre l'ora) scollegati tra loro, nessun protagonista in comune, nessun contatto tra un episodio e l'altro se non un lieve filo conduttore in alcuni argomenti trattati.
La grande differenza tra questa e molte delle altre serie che ormai ci siamo abituati a seguire è che qui non ci sono protagonisti a cui affezionarsi, eventi da seguire puntata dopo puntata, mancano quei meccanismi che solitamente servono a fidelizzare lo spettatore. Gli sceneggiatori hanno puntato tutto sulla qualità realizzando un prodotto di altissimo livello.
Gli eventi narrati nei vari episodi si svolgono tra il nostro presente e un ipotetico futuro non così lontano, gli scenari passano dal mondo attuale a uno avvolto dai caratteri di una fantascienza molto realistica. Gli autori ci mettono di fronte a quello che la nostra società sta diventando, di fronte a quello che forse è già diventata e a quello che potrebbe diventare tra qualche tempo. E se ci si ferma a rifletterci sopra, a pensare ai messaggi e ai contenuti che questa serie propone, non si può fare a meno di provare pietà per noi stessi e anche una buona dose di schifo e vergogna.
Perché per certi versi siamo già come ci dipingono. La ricerca dello scandalo, la continua e sempre più massiccia interazione con ciò che è virtuale, l'affidarsi sempre più alle nuove tecnologie perdendo ogni giorno un po' di più il contatto con quello che ci rende umani, questi sono alcuni dei temi trattati nella serie.
Nel primo episodio, The National Anthem, il primo ministro inglese dovrà decidere se cedere a una pesante richiesta per salvare la vita alla principessa Susannah. Nel secondo 15 Millions of merits, vediamo una società dove oltre al lavoro monotono e fiaccante rimane davvero poco. Uno dei pochi modi per affrancarsi dalla condizione di lavoratori è quella di emergere grazie al mondo dello spettacolo. In The entire history of you vediamo quanto la tecnologia e l'invasione della privacy possano essere distruttive.
Temi caldi e pugni allo stomaco in tre episodi praticamente privi di immagini forti o disturbanti ma che colpiscono nel segno senza dubbio alcuno. Ottima la scelta dei protagonisti, tantissimi volti interessanti e poco noti con l'eccezione di un Rupert Everett davvero sopra le righe nell'episodio 15 Millions of merits. Datemi retta, se ancora non avete visto Black Mirror, interrompete le vostre visioni e dedicate tre orette a questo prodotto, non ve ne pentirete.
Hai ragione cara Firma, sono contraria a tutti i serial , ma questo mi ha intrigato parecchio..
RispondiEliminaE la sua scelta per me è stata una svista...
Ce ne fossero...
Buon w/e e stammi bene!!!:)
Perché sei contraria a tutti i serial? In alcuni casi la qualità è davvero molto buona e ci sono prodotti molto ben riusciti. Cero, bisogna dedicargli del tempo...
EliminaStammi bene anche tu :)
Si...li ho visti...il primo mi ha inquietata non poco..mamma mia, sono così intensi, coinvolgenti...ti catturano e non ti mollano. Sono a contenuto altamente "psicologico". Ho pensato alle trame per diversi giorni..e ho anche sentito il bisogno di invitare amici a vederli..
RispondiEliminaVoto 10 e lode !
Buona giornata !
Dovendo sceglierne uno anche io opterei per il primo, forse perché più vicino a noi come ambientazione e concetti. Terribile. Anche io sto invitando tutti a vederli, una grandissima serie.
EliminaBuona domenica :)
e la seconda stagione forse è ancora meglio...
RispondiEliminaE' ai nastri di partenza... :)
EliminaPer Black Mirror ho un solo aggettivo: imprendibile.
RispondiEliminaIl mio episodio preferito è di certo The National Anthem, ma la seconda stagione è persino migliore, a mio avviso. L'episodio 2x01 ti lascia letteralmente stecchito.
Davvero, un gioiello che emerge in un mare di produzioni "meh!".
Anche io prediligo The national anthem anche se tanto di cappello pure per gli altri due. Appena riesco vado con la seconda stagione :)
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