sabato 26 agosto 2023

SOCIETY - THE HORROR

(di Brian Yuzna, 1989)

Dopo poco tempo torniamo a pescare nel cestone dei b-movies di stampo horror. Se con Creepozoids, qualche settimana fa, non ci andò troppo bene, con questo Society - The horror si può dire che almeno lo sforzo della visione viene ripagato. Quasi coetaneo del film di DeCoteau (Society esce un paio di anni più tardi), la pellicola di Yuzna è meglio riuscita, più intrigante e soprattutto conta alla sua base su un'idea semplice ma molto forte che dà vita a una metafora limpidissima e sbandierata a gran voce alla luce del sole, senza nessuna sottigliezza ma con apprezzabile onestà. Rispetto al suo collega, Brian Yuzna ha lavorato meno sulla quantità, la sua filmografia conta dalla fine degli anni 80 a oggi meno di una quindicina di titoli che sono valsi al regista statunitense (nato però a Manila nelle Filippine) diversi premi in festival internazionali dedicati al genere fantastico; uno di questi premi arrivò proprio grazie a questo Society che di Yuzna è l'esordio nel lungometraggio. In precedenza Yuzna aveva già lavorato come produttore e sceneggiatore in alcuni progetti del collega Stuart Gordon e aveva siglato anche soggetto e sceneggiatura del classico di successo della Disney Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi con Rick Moranis protagonista. Il film è visibile sulla piattaforma gratuita Pluto TV: nella sezione On demand dedicata ai film è presente un catalogo abbastanza nutrito che di quando in quando vale la pena scorrere; oltre a una selezione di b-movies sono presenti film interessanti come In ordine di sparizione, Brazil di Gilliam, Fuoco cammina con me di Lynch, Americani di Foley e parecchio altro ancora, tutto gratuito.

Bill Whitney (Billy Warlock) vive a Beverly Hills, frequenta una buona scuola, la sua è una famiglia ricca, è fidanzato con la bella, bionda e un po' superficiale Shauna (Heidi Kozak) ed è anche uno dei migliori atleti del suo liceo, una specie di idolo dei suoi coetanei. Ci sarebbero per Bill tutti i presupposti per una vita felice, un'esistenza al massimo, invece Bill non dorme bene, fa spesso degli strani incubi, è anche in cura da uno psichiatra, il dottor Cleveland (Ben Slack), che cerca di mitigare il forte senso di inquietudine che accompagna le giornate (e non solo le nottate) del ragazzo. Ciò nonostante Bill continua a sentirsi fuori posto, sente che la famiglia non lo apprezza, non ama l'attenzione allo status sociale che i suoi genitori perseguono essendo di estrazione smaccatamente privilegiata, l'unica con cui riesce a parlare è sua sorella Jenny (Patrice Jennings) anche lei però molto presa dal bel mondo e pronta a debuttare in società. Quando gli incubi di Bill iniziano a diventare più che reali e ad avere ripercussioni sulle persone che gli stanno intorno, come l'impacciato Blanchard (Tim Bartell) innamorato di sua sorella, il ragazzo inizia a muoversi per vederci chiaro, si troverà coinvolto in un incubo di classe (sociale) dal cui sarà difficile venire fuori.

Society - The horror inizia quasi come una commedia adolescenziale girata senza troppi mezzi né pretese, il giovane e belloccio Billy Warlock, che acquisirà una certa popolarità più avanti partecipando alla serie tv Baywatch, potrebbe quasi essere considerato un Marty McFly sfigato ma perfetto per l'ambientazione in cui Yuzna lo ha calato. Ovviamente il termine "sfigato" nel paragone con il personaggio diventato un culto mondiale e interpretato dal grande Michael J. Fox nella trilogia di Ritorno al futuro, è calzante solo per la rispettiva importanza cinematografica dei due, il Bill Withney di Society è infatti più ricco, meglio inserito nel contesto scolastico, è un atleta vincente, etc... però nessuno spettatore lo ricorderà o lo amerà mai quanto il mitico Marty. Insomma, Yuzna parte tranquillo inserendo a poco a poco nella sua storia degli elementi di disturbo che riescono a stranire lo spettatore e a mantenere un giusto livello di interesse nella vicenda che lascia presagire via via sviluppi più morbosi e orrorifici. La metafora sullo sfruttamento da parte delle classi sociali privilegiate, i ricchi, nei confronti della forza vitale dei meno abbienti è spudorata e conflagra in un finale visivamente riuscito e disturbante, un'orgia di corpi fusi e mostruosi che repelle e diverte allo stesso tempo. Gli effetti speciali del "surrealistic make-up effecy by screaming mad George", come viene presentato nei titoli di testa il giapponese Joji Tani, lasciano il segno e si fanno ricordare, sono l'elemento per cui il film è ancora oggi indicato da molti fan (e non solo) come un'opera importante per la sua epoca, gli edonisti anni 80 che volgono ormai al termine. Yuzna si mantiene sempre in equilibrio tra toni goliardici e denuncia in salsa horror, il film poggia su un reparto attoriale non sempre di livello (presente anche la bella Devin DeVasquez, moglie di Ron Moss, il più celebre Ridge di Beautiful) e la scrittura dei dialoghi non brilla per profondità. Però Society ha quel qualcosa che cattura, indispensabile per i b-movies affinché assolvano al loro compito, a conti fatti in questo Yuzna centra il bersaglio e si garantisce un certo rispetto tra gli amanti del genere horror e fantastico, un rispetto che gli ha permesso di sviluppare una carriera nell'industria più divertente del mondo.

12 commenti:

  1. Un horror terrificante, in senso buono però ^^

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    1. Si, nonostante rientri a pieno diritto nei b-movies, si guadagna il "terrificante" in senso buono 😁

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  2. Un metaforone delicato e diretto come un pezzo dei Motorhead, solo amore per Brian Yuzna, la sua critica ai ricchi non si dimentica ed è ben più del famigerato "pugno nello stomaco", espressione che piace tanto ai cinefili ;-) Cheers

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    1. È un vero pugno da un'altra parte, con tanto di "rivoltante" sviluppo, come direbbe la deliziosa Cosa dagli occhi blu... :)

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  3. Film divertente. Quando mia sorella guardava "Beverly Hills 90210", io pensavo sempre "ecco, adesso 'sti stro... si ammucchiano, come in Society".
    La cosa sorprendente è che fino a qualche annetto fa (beh, forse "un bel po'" di annetti fa) lo passavano spesso in tv.
    Notevole la scena dell'orgia con il tipo che scherza sul significato di "faccia da culo". Anche Americani non era male, altro flm spietato verso la società.
    Bella la tirata di Pacino contro Spacey, commovente il vecchio Lemmon.

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    1. Si, la scena finale davvero notevole, sempre tra sprazzi comici e orrore, Americani è un ottimo film, bello anche l'intervento di Baldwin, un ottimo Lemmon, un film forse anche sottovalutato.

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  4. Faccia-di-culo è un personaggio che non si dimentica, diciamo...

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    1. Eh già, anche se non quanto il Faccia-di-culo di The Preacher...

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    2. D'altronde, come si dice dalle mie parti, "al cul non si comanda".
      Ba-dum *tsssss*

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  5. Non sono riuscito ancora a sintonizzarmi su Pluto Tv, comunque il film è in lista da tempo e spero presto di riuscire a vederlo.

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    1. Se hai una connessione web è semplice, gratis e in più non ci sono interruzioni pubblicitarie, almeno durante la visione di questo film non ce ne sono state.

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