(Arthur et les Minimoys, di Luc Besson, 2006)
Famiglia poco convenzionale quella di Arthur (Freddie Highmore), ragazzino di dieci anni che vive in un paese rurale con la nonna Granny (Mia Farrow). Genitori assenti e interessati solo alle cose materiali, Arthur compensa il disinteresse di mamma e papà con l'affetto per la nonna e il mito del nonno avventuriero. Nonno Archibald (Ron Crawford), esploratore in Asia e Africa dove ha fatto amicizia con la tribù dei Matassalai, si dice abbia scoperto un magico portale tramite il quale si accede al mondo dei piccoli Minimei.
Un bel dì, a causa di questioni economiche, Arthur e la nonna si trovano a rischiare di perdere la loro casa. Servono soldi e pare che il nonno avesse in passato nascosto un tesoro da qualche parte. In cerca di questa possibilità di salvezza Arthur si imbatte nelle istruzioni lasciate da Archibald per raggiungere il mondo dei Minimei, luogo nel quale anche il nonno attualmente dimora. L'unica speranza per mantenere la proprietà della casa sembra quella di andare a chiedere aiuto proprio a lui.
Arrivato nella fantastica terra dei Minimei dopo essere stato temporaneamente trasformato in un piccolo ometto egli stesso, Arthur inizia insieme alla principessa Selenia e a suo fratello Betameche la ricerca di nonno Arthur rapito dal malvagio Maltazard.
L'esordio di Luc Besson nell'intrattenimento per ragazzi in tecnica mista (animazione e live action) è da considerarsi estremamente positivo e ben riuscito. La trama del film, a portata di bambino, risulta gradevole e mai noiosa anche per gli adulti (se io e mia moglie possiamo essere considerati validi campioni della categoria) e stessa cosa si può dire per la tecnica d'animazione con la quale è stata realizzata la parte ambientata nel mondo dei Minimei.
Buona l'interazione tra i personaggi, nonostante segua canovacci ampiamente noti risulta gradevole il rapporto tra Arthur nel nuovo corpo da minimeo e la principessa guerriera Selenia. Si evita la citazione a tutti i costi se non in qualche divertente sequenza, tipo quella in discoteca, e questo non può che essere un bene. Buona la prova degli attori, compreso il piccolo Freddie Highmore così come la caratterizzazione delle creature digitali che prendono vita in maniera realistica.
Considerato lo strapotere delle major americane in questo tipo di prodotto la pellicola del francese, che vanta già due seguiti (Arthur e la vendetta di Maltazard e Arthur e la guerra dei due mondi), si fà rispettare ed entra di diritto tra i prodotti del genere che mi sento di consigliare sia ai bimbi che ai genitori.
mm.. né bimba né genitore.. che faccio io? finisco nel limbo? mi piace il nome "minimei" posso vederlo? posso? tii preegoo! tanto sarà in lista dopo tutti gli altri film che devo vedere, forse faccio in tempo a diventare genitore pure io, prima che sia il turno dei minimei ;)
RispondiEliminaDirei che va bene per tutti, poi basta sentirsi giovani e vedrai che anche bimba va bene.
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