domenica 29 aprile 2012

ACTION COMICS 1

Questo articolo è stato scritto per il sito fumettidicarta (e relativo blog)

Action Comics 1 - Cover di Joe Shuster
La scorsa settimana, in allegato a Panorama e a Tv Sorrisi e Canzoni (e che ci volete fare?) è uscito il primo numero di una nuova collana di volumi dedicata all'uomo d'acciaio a cura della Lion, nuova etichetta per la quale viene pubblicato in italia il materiale della DC Comics. Si parte con la saga Origini di Geoff Johns e Gary Frank e vi confesso di non aver neanche iniziato a leggere questo volume (che sarà probabilmente anche l'unico che acquisterò).

Perché quello che mi interessava portare a casa con i tre euro e novanta centesimi della prima uscita era la ristampa anastatica di Action Comics 1 del giugno 1938, numero sul quale esordirono Superman e il moderno fumetto supereroico (beh, moderno almeno per i canoni del tempo ma il mito nasce proprio su quelle pagine).

A differenza dell'odierna incarnazione della testata, all'epoca Action Comics era un albo antologico che non presentava solamente le storie di Superman, trovavano spazio tra le sue pagine personaggi dediti all'avventura e alla magia, le storie del vecchio west e quelle umoristiche, detective e pugili, insomma il sommario era molto variegato.

L'onore della copertina e della storia d'apertura della nuova collana spetta proprio a Superman. I creatori Jerry Siegel e Joe Shuster (sua anche la cover) avevano pensato le avventure dell'azzurrone per il formato comic strip riadattandole solo in seguito al formato comic book proprio per l'esordio su Action Comics, prima vera occasione data al personaggio di arrivare al grande pubblico (i due autori avevano ricevuto alcuni precedenti rifiuti).

Scordiamoci le origini che noi tutti conosciamo, la storia di Krypton, i coniugi Kent che trovano la navicella in un campo di grano, etc...

La storia di Superman è condensata nella prima tavola in tre blocchi di tre vignette ciascuno.

Primo blocco.

Vignetta uno: Un pianeta (anonimo) esplode, uno scienziato spedisce una navetta con suo figlio nello spazio.
Vignetta due: la navetta atterra sulla Terra e il bimbo finisce in orfanotrofio.
Vignetta tre: il neonato gioca sollevando le poltrone.

Nel secondo blocco di vignette Superman, che qui viene già chiamato Clark, salta palazzi, solleva pesi tremendi, corre più veloce di un treno (l'espresso, non il regionale di Trenitalia che sono capace anche io). Rispettivamente vignette uno, due e tre.

Nel terzo blocco c'è l'esordio di Superman in costume e un paio di vignette con "una spiegazione scientifica della stupefacente forza di Clark Kent". Nessun accenno al sole giallo e al sole rosso, semplicemente si descrive il popolo di Superman come gente che al momento della maturità ottiene meravigliosi poteri.

Tutto in una tavola, una tavola che ci fa notare come il mito si sia affinato ed evoluto nel corso di lunghi anni. Graficamente invece Superman presenta già tutte le caratteristiche che ben conosciamo, unica differenza una S sul petto appena accennata e molto più simile alla S tonda del nostro alfabeto rispetto all'attuale segno decisamente più geometrico.

Caratterialmente ci troviamo davanti a un eroe in difesa dei deboli dai modi però piuttosto bruschi. Come contraltare Clark Kent recita la parte del codardo e proprio per questo risulta inviso alla giornalista Lois Lane. Piccola curiosità: il giornale per il quale lavorano i due è il Daily Star e non il più conosciuto Daily Planet (che esordì solo nel 1940).

Le storie sono a dir poco telegrafiche. In tredici tavole Superman riesce a salvare una donna condannata ingiustamente (facendo sfoggio di superforza e invulnerabilità), fermare un bruto che picchia la moglie, assicurare alla giustizia il prepotente che insidia la bella Lois e occuparsi di un caso di corruzione. Altra curiosità: non si vede mai Superman nell'atto di volare, in aria l'eroe è disegnato sempre in posizione di salto, mai si accenna alla proprietà di volo del personaggio.

Visti oggi, storie e disegni risultano ingenui, schematici, poco sviluppati. La sensazione di avere tra le mani un grande pezzo di storia che riguarda la nostra passione però è impagabile. Inserito nel contesto dell'epoca il tutto assume un grandissimo valore (più di due milioni di dollari a essere precisi), non è da tutti inventare un genere e un personaggio ancora sulla cresta dell'onda dopo ben settantaquattro anni dalla loro nascita. Pensare che Siegel e Schuster non hanno visto che la minima parte dei soldi ricavati dalla loro creatura.

Chuck Dawson di Homer Fleming
Come dicevamo Action Comics era in origine un albo antologico. Per la seconda storia dell'albo ci si trasferisce nel Wyoming con Chuck Dawson, storia di vendetta in salsa western dove volano cazzotti e le mascelle si frantumano. Disegni più che all'altezza (considerando la data d'uscita) a opera di Homer Fleming, incerta l'attribuzione della storia che come quella di Supes entra nel vivo senza troppi preamboli. Dopo una ventina di uscite del personaggio si persero le tracce se si eccettuano un paio di future ristampe.

Altro esordio importante è quello del mago e illusionista Zatara che con l'aiuto del fido Tong tenta di sgominare la banda di ladri della Tigre. Anche qui azione e ingenuità (bellissima la scena in cui Zatara per aiutare un ferito con la magia fa comparire un kit di pronto soccorso) vanno a braccetto grazie alla storia e alle legnose matite di Fred Guardineer. Personaggio che ancora oggi compare nel DC Universe, conosciuto più che altro per aver dato i natali alla bellissima figlia Zatanna e per l'uso delle frasi al contrario per evocare i suoi incantesimi.

Zatara di Fred Guardineer

Dopo un racconto in prosa di due paginette è la volta della storia umoristica che però non fa ridere intitolata Sticky-Mitt Stimson attribuita ad Alger. Trascurabile.

Sven Elven ci porta sui sentieri dell'avventura con il viaggio di Marco Polo verso i territori del Khan mentre Fred Guardineer concede il bis facendoci salire sul ring insieme al peso mediomassimo Pep Morgan dove lo stile del disegnatore/scrittore sembra più dinamico. Anche questo personaggio non fece una grande carriera dopo l'avventura su Action Comics (circa 40 numeri) però il suo esordio avvenne già nel 1935 sulla collana More Fun Comics della National Allied Publications (antesignana della DC Comics).

A chiudere l'albo Scoop Scanlon di Will Ely, giornalista d'assalto che non si cura di finire in mezzo ai proiettili e Tex Thomson, petroliere arricchito in cerca d'avventure in giro per il mondo. Se non erro (non è facile districarsi tra le varie realtà alternative di casa DC) quest'ultimo diventerà in seguito Mr. America, un eroe mascherato minore.

Un albo tutto sommato divertente, le storie di poche pagine mi lasciano sempre con l'amaro in bocca però il mio animo nostalgico in questi casi prende il sopravvento. Sicuramente sarei tra i sostenitori di ristampe economiche di materiale così datato che, seppur lontano dalla nostra sensibilità moderna, ha un fascino difficilmente eguagliabile ancora oggi.

Scoop Scanlon di Will Ely

Spendeteli questi quattro euro scarsi che per avere in mano un pezzetto di storia ne vale la pena.

2 commenti:

  1. Io di fumetti non so nulla, soprattutto di questi, a malapena avrò letto qualche Topolino riciclato di cui però mi piacevano di più le pagine di giochi e curiosità rispetto alle storie vere e proprie. E non ti so dire nemmeno quanti anni avessi. Però subisco facilmente il fascino delle pagine antiche, dei disegni di una volta, anche della diversa mentalità e cultura o "grado tecnologico" che si notano fra le righe di una volta (come la scena della valigetta del pronto soccorso che hai citato tu). Perciò è stato un piacere leggerti, come se avessi parlato di una cosa che conosco e che sprofonda anche me nella nostalgia :)

    Ps. sono sempre io, ma ho combinato un casino con la mia foto..

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    Risposte
    1. Mi sembrava strano questo volto a forma di B :)

      Sono contento che questo vecchio materiale ti affascini, aspetta il prossimo post che sto preparando, nuova puntata dell'etichetta Marvel Vintage, davvero immagini d'altri tempi.

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