Volume corposo e ricco questo terzo edito dalla Magic Press e dedicato alla creatura di Mike Mignola. La bara incatenata e altre storie raccoglie una sfiziosissima produzione di avventure brevi e meno brevi uscite in prima edizione tra il 1994 e il 1997 per i tipi di Dark Horse Comics. Accantonata la rivalità con Rasputin e i membri del progetto Ragnarok, Hellboy si trova qui invischiato in situazioni insolite e orrorifiche, situazioni che il demone rosso non manca di affrontare con incurante nonchalance, ispirate profondamente al folclore europeo, alle sue leggende e in qualche misura anche alla sua letteratura più misconosciuta e nascosta.
La maestria di Mignola nel narrare con il giusto miscuglio di mistero e ironia le peripezie di Hellboy raggiunge nelle storie brevi vette ancor più alte del solito. Il fumetto incontra il racconto popolare e vi si fonde con un'armonia perfetta deliziando occhi e mente del lettore più esigente. Molte delle storie sono ambientate nel passato di Hellboy, circa una quindicina d'anni più tardi della sua comparsa sulla Terra, e in quindici anni il piccolo demone è diventato il ragazzone rosso e grosso che tutti conosciamo.
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Per le due storie più lunghe si torna al presente. Ne I lupi di St. August, ambientata nel 1994, si torna nei Balcani per una storia di lupi mannari, mentre in Quasi un colosso assistiamo al destino della pirocineta Liz Sherman. Sono poche le comparsate degli altri membri del B.P.R.D. come Abe Sapien per un volume quasi tutto Hellboy.
Non penso ci sia molto altro da aggiungere sul talento di Mignola come illustratore, ne parlai abbondantemente nei post dedicati ai primi due volumi di Hellboy. Qui Mignola si conferma semplicemente sublime e inimitabile per tutto quel che concerne un certo tipo di atmosfere. Impagabile.
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