(Byosoku go senchimetoru di Makoto Shinkai, 2007)
5 cm al secondo è la storia dell'amicizia tra i giovanissimi Takaki Tono e Akari Shinoara, un'amicizia che pian piano si trasforma in uno di quegli amori quasi eterni, di quelli laceranti, inconfessabili e inconfessati che inchiodano chi li vive su un pensiero fisso, su un desiderio irrealizzabile, e rendono impossibile guardare oltre e andare avanti con la propria vita, soprattutto con quella parte della vita legata ai sentimenti.
Sia Takaki che Akari sono abituati ai trasferimenti dei loro genitori, forse proprio per questo, entrambi nuovi arrivati nella loro scuola, legano fin da subito. Sono molto giovani ma il loro legame è forte, purtroppo alla fine della scuola la piccola Akari sarà costretta a trasferirsi ancora. Il rapporto tra i due continuerà per via epistolare, la distanza sembra saldare ancor di più il legame tra i due ragazzi. Prima di un ulteriore trasferimento, questa volta in un luogo davvero distante, Takaki decide di affrontare il viaggio che lo porterà a incontrare ancora una volta la giovane Akari.
Questa è la trama del primo dei tre segmenti che compongono questo bel film d'animazione di Makoto Shinkai. La storia è narrata da una costante voce fuori campo, i dialoghi sono ridotti all'osso, nonostante il fulcro del racconto sia il lungo viaggio in treno (che assumera i toni di una piccola odissea) che Takaki affronta per ricongiungersi per una sola notte alla sua Akari, l'animazione sembra quasi immobile creando un contrasto del tutto particolare con il tema dello spostamento. Animazione eccezionale, fatta di incessanti inquadrature quasi fotorealistiche a stazioni, treni, particolari, percorsi di viaggio, paesaggi, orari per sfociare in quelle che sembrano essere le poche ore più importanti e sentite nella vita di Takaki, ancor più che in quella della piccola Akari.
Il resto sarà lontananza, distanza, mancanza. Nel secondo segmento, più in là con gli anni, assistiamo alla vita di un Takaki ancorato a un ricordo d'amore ancora forte e tanto vivo quanto ormai lontano. Tanto denso da non permettere al giovane di accorgersi dell'amore che prova l'amica Kanae nei suoi confronti, la distanza tra Takaki e quella che potrebbe essere una vita piena sembra siderale, una distanza metaforicamente accennata dai vari elementi legati all'ingegneria spaziale presenti nel segmento.
L'incontro tra i due avverrà in maniera fugace nel terzo segmento nel quale lo spettatore assisterà all'epilogo di quella che potrebbe essere una storia reale, di cose non dette, di lontananze, di mancanza di coraggio, di rimpianti e d'amore. Forse rimane una chiusura un po' incompiuta ma credibile, peccato per il passaggio musicale sul finale che ho trovato francamente evitabile.
Un film originale, con un tema intimo, originale anche nel tipo di animazione realizzata molto, molto bene. Ancora una volta l'animazione orientale riserva sorprese che si rivelano, anche in questo caso, più che positive.
Visto da poco e amato con dolcezza infinita per il tempo che è durato...
RispondiEliminaEsaurita l'opera di Miyazaki sto cercando nuove sensazioni provenienti dal Sol Levante, questa volta siamo caduti bene, così come era successo già altre volte.
EliminaBenvenuta da queste parti comunque :)
Oh, mi dice qualcosa. Forse l'ho incrociato una sera su MTV, può essere? Le immagini sembrano molto belle. Però per favore, eh, la prossima volta mettici un trailerino, altrimenti devo fare la fatica di andarmelo a cercare :D
RispondiEliminaP.S.: Ma a parte gli scherzi, sembra davvero carino. Quasi quasi...
Io scrivo i pezzi e tu linki i trailer, facciamo cosi :)
EliminaScherzi a parte, il film merita, ne vale la pena, una visione delicata e intimista, non so se l'abbiano già dato su MTV, potrebbe essere...
Potrebbe essere quel genere di anime che adoro. Temo però copiose lacrime... Il finale de Il giardino delle parole, per esempio, mi aveva distrutta.
RispondiEliminaBeh, dipende dalla tua sensibilità :) Comunque in giro ci sono cose più lacrimevoli, vai tranquilla :)
EliminaIl giardino delle parole mi manca, devo recuperarlo?
Grazie Domenico e benvenuto. Il giardino delle parole ancora non l'ho visto, mi appunterò questo titolo visto che sia tu che Babol me lo citate.
RispondiEliminaTorna a trovarmi ;)