Chi bazzica da queste parti conosce il mio amore per il fumetto supereroistico americano, un amore di lunghissimo corso che affermo sempre risalire all'insuperabile run degli X-Men realizzata da quel fantastico duo che erano Chris Claremont e John Byrne. Ancora oggi, alla soglia dei quaranta, mi piace baloccarmi con il fumetto degli eroi in calzamaglia. Ne leggo sempre qualcuno, poi magari mi stufo di una serie e passo ad altro, poi quei personaggi li riprendo in mano dopo anni e me ne reinnamoro, etc...
Le uniche serie che cerco di seguire sempre sono quelle dedicate agli X-Men, il primo amore non si scorda mai, che ci vuoi fare, ormai sono come amici di famiglia non sono neanche più creazioni di carta. Ora alla loro meravigliosa saga si sta appassionando anche la mia bambina, siamo partiti dai racconti dei '60 di Lee, Kirby e Roth per approdare proprio in questi giorni alla mitica seconda genesi, quegli X-Men che Claremont porterà in cima alle classifiche di vendita per moltissimi anni e che ancor oggi rimangono un modello insuperato a cui guardare per capire come si scrivono avvincenti saghe ad ampio respiro.
Questo preambolo per dirvi del legame che ho con questa serie e questi personaggi che seguo da ormai venticinque anni e più. Uno dei desideri proibiti del fan come me è probabilmente l'arrivo di uno o più autori che riportino in vita una formazione più simile possibile a quella che nel maggio del 1975 (mese e anno in cui anche io venivo alla luce, che combinazione) diede il via alla famosa seconda genesi.
Qualche mese fa ci pensò Rick Remender a darmi una piccola gioia riportando sulle scene l'irlandese Sean Banshee Cassidy, al momento malvagio e sotto il controllo dei gemelli dell'Apocalisse, cosa alla quale spero si ponga presto rimedio. Ora l'ottimo Jason Aaron compie lo stesso lavoro, in maniera ancor più netta, per riportare tra le fila degli X-Men l'amatissimo Kurt Nightcrawler Wagner dando il via per l'occasione all'ennesima nuova serie mutante: Amazing X-Men.
La minisaga in cinque parti intitolata Alla ricerca di Nightcrawler pur non brillando per originalità si rivela una lettura davvero piacevole, capace di regalare ai vecchi nostalgici alcuni momenti di sincera emozione. Il buon Nightcrawler, ora locato in Paradiso, ne è protagonista fin da subito dovendo respingere l'attacco al cielo da parte delle schiere infernali guidate dal padre Azazel in veste corsara. La versione del Kurt in perfetto equilibrio tra il fedele sincero e il guascone alla Errol Flynn restituisce ai lettori il personaggio a cui tutti sono affezionati. L'atmosfera picaresca alla quale presto gli altri X-Men si uniranno, chiamati in causa dall'elfo blu, pone da subito la vicenda sui binari giusti, perfette per questa storia le matite di un McGuinness che sembra aver smorzato il lato più cartoonesco delle sue tavole riuscendo a trovare un equilibrio che rende questo lavoro dell'autore più apprezzabile di molte cose fatte in passato. Aaron pesca molto e con giudizio dal passato remoto e recente degli X-Men introducendo tra le fila dei professori della Jean Grey School un nuovo personaggio, spiegandoci parecchie cose riguardo ai Bamf, dosando le citazioni, giocando con la celebre versione del Nightcrawler pirata, ma soprattutto mostrandoci gli incontri tra Nightcrawler e i suoi vecchi amici e compagni che da tempo credevano di averlo perduto per sempre. Sono poche vignette, condite di flashback, poche vignette che però bastano a regalare qualche bella emozione, strappare un sorriso.
Alla ricerca di Nightcrawler non è una storia che rimarrà nell'albo d'oro del fumetto mondiale, a chi degli X-Men non frega nulla ci vedrà una storiella come tutte le altre o poco più. Però è bello vedere come alcuni autori, con un po' d'amore e d'impegno, riescano ancora a regalare qualche momento da ricordare a chi è in empatia con loro, e bello che questo succeda anche nel bistrattato (spesso) mondo dei comics americani, Marvel o Dc che siano. Come a dire che non solo di Graphic Novel o letture alte vive l'uomo.
Ora il passo successivo e rimetterli tutti insieme nella stessa squadra, forza, ancora qualche sforzo e ce la possiamo fare.
Statti a vedere se su questa saga non ci baseranno qualcuno dei prossimi centomila film del franchise :)
RispondiEliminaMoz-
Non credo, al momento in nessuno dei film sugli X-Men Nightcrawler ricopre un ruolo di primo piano. Credo avrebbe poco senso investire sulla saga di un ritorno dalla morte di un eroe che non si sono mai cagati troppo al cinema. Dovrebbero prima farlo morire. Poi non si può mai dire, idee malsane nelle teste dei responsabili dei settori cinematografici ne passano sempre molte :)
EliminaX-Men 20, Spettri.
RispondiEliminaFu il mio primo albo degli Incredibili X-Men.
Fu il mio fumetto preferito per più di un decennio, poi mollai per problemi economici ed anche per i troppi Cross - Over sempre più deludenti.
Tuttora quando li vedo in edicola li guardo con occhio amorevole e nostalgico, come guardassi un amore perduto. :-)
Stessa cosa, io ho cominciato prima, addirittura all'epoca della Labor con qualche incontro precedente con la Corno, poi per un lungo periodo li abbandonai e ora, almeno della testata madre, ho recuperato quasi (e dico quasi) tutto. Cerco di seguire gli X-Men e non tutto ciò che gravita intorno all'universo mutante, altrimenti sarebbe un incubo economico insostenibile :)
EliminaAbbiamo una passione in comune per Nightcrawler!
RispondiEliminaE' il personaggio Marvel che apprezzo in assoluto!
Io ho un debole per tutta la seconda genesi degli X-Men, fantastici!
EliminaNightcrawler è uno dei personaggi più affascinanti e profondi della seconda genesi. Claremont lavorò meravigliosamente su tutti, ma su di lui e un paio d'altri in particolare. Qualche tempo fa avevo visto il primo numero della serie che lo avrebbe riportato in vita e per un attimo, giuro, stavo per cascarci. Capisco che Aaron e McGuinness non devono essere poi tanto male. Ma l'idea di ricominciare con una serie che avevo smesso di leggere, non mi prendeva per niente. Attualmente sembra che tutte le serie X siano in preda al caos, senza nessuna legge fisica ad ordinarne gli eventi.
RispondiEliminaPoi uno si chiede perché tornare a leggere la serie classica di Claremont :)
L'ideale è che ai vertici della Disney/Marvel mettessero qualcuno che non ha la testa infilata nel sacco con i soldi. Purtroppo il parco testate è disordinato, troppo nutrito e viene continuamente foraggiato con serie costrette a chiudere o rinnovarsi a ogni piè sospinto. Basterebbero 3, max. 4 serie, con autori forti e incroci poco, ma molto molto poco frequenti.
EliminaAl momento sembra che tengano solo quelle scritte da Bendis, le due ammiraglie diciamo (ovvio, se ti piace Bendis). X-Men di Wood era partita bene, squadra al femminile, tiene ancora anche se un inizio di calo già si vede. Amazing X-Men è partita bene, sull'onda della nostalgia e del divertimento, vediamo Aaron come la porterà avanti. Anche Wolverine & gli X-Men sempre di Aaron è una bella serie. Invece Legacy (quella di Legione) si è accartocciata su se stessa (mi pare abbia chiuso), le due X-Force (quella di Cable e quella di Tempesta) dovrebbero fondersi in un'unica serie, di Wolverine non so perché non lo seguo più da molto (dovrebbe crepare a breve se non erro)... insomma, c'è un bel casino. Basterebbe davvero poco per mettere un po' d'ordine. Intanto la nuova X-Factor di David, qui ancora da pubblicare, chiude i battenti...
Poi uno si chiede perché tornare a leggere la serie classica di Claremont :) (cosa che sto facendo con Laura)