mercoledì 5 novembre 2014

IL SOLDATO COMANCHE

(di Claudio Nizzi e Aldo Capitanio, 1995)

Ancora una volta, per la realizzazione del nuovo Texone, Sergio Bonelli pesca in casa sua mantenendo però fede alla tradizione che vuole il disegnatore all'opera sull'albo in veste di esordiente per quel che riguarda la saga del Ranger. Aldo Capitanio, che in Bonelli ha già lavorato su Nick Raider, presta la sua mano a Tex iniziando proprio dalla sfida più impegnativa, seguiranno poi altre storie che troveranno collocazione nella serie regolare mensile.

Capitanio si presenta in maniera egregia realizzando a mio avviso una delle copertine più belle viste sui Texoni editi fino a quell'ormai lontano 1995. Il volto duro scolpito nella pietra dell'indiano Tucho fa il paio con l'interpretazione quasi felina del volto di Tex che spicca nell'illustrazione a tutta pagina nella sezione redazionale dell'albo. E' un Tex oltremodo grintoso quello disegnato da Capitanio, la sua indole ben resa dall'aspetto felino al quale accennavo prima, caratteristica riscontrabile nel taglio degli occhi anche nel volto di Carson, è sottolineata fin dalle pagine iniziali dallo scontro con un puma belligerante, scontro immerso in un contesto dell'ovest americano quasi paradisiaco dove acqua, roccia e vegetazione si incontrano in un'armonia perfetta.

Ma si sa, il paradiso può attendere, e subito Tex e Carson sono richiamati all'ordine da una vicenda Sergente Brickford, vecchia conoscenza di Tex, sembra essere stato accusato ingiustamente. I due pards vogliono vederci chiaro, in fondo la fama di raddrizzatorti non se la sono creata mica per niente. La sceneggiatura di Nizzi permette a Capitanio di mettere in campo giacche blu, desperados, i due pard e un paio di volti indiani niente male tra i quali il truce Tucho della copertina.
poco chiara, un brutto fatto di sangue per il quale il figlioccio indiano del

A impressionarmi maggiormente tra le vignette di Capitanio sono quei rari squarci d'interno, quelle inquadrature su porzioni di cittadine realizzate con una dovizia di particolari da fare impressione, se avete l'albo in casa guardatevi la prima vignetta di pag. 62 per esempio. Il soldato comanche è un altro di quei Texoni davvero ben riusciti, unica pecca riscontrabile probabilmente in poche copie è quella di un alleggerimento dei neri che risultano poco marcati da pag. 193 in avanti, probabilmente un problema di stampa.

Purtroppo Aldo Capitanio è scomparso nel settembre 2001 e non ci sarà dato quindi ammirare nuove sue opere, non ci resta che recuperare i suoi vecchi Tex e le sue avventure, Bonelli o extra Bonelli che siano.

10 commenti:

  1. Eh, caro mio. Capitanio era un grandissimo Maestro scomparso davvero troppo troppo presto. I suoi Tex, anche quelli della serie regolare, erano stupendi. E pensa che ogni tanto mi vado a sfogliare proprio il suo Nick Raider, il numero 8. Memorabile.
    Hai mai visto un Nick Raider del genere?
    http://bdzoom.com/wp-content/uploads/2013/09/nick-raider.jpg

    Poi ci sarebbero da recuperare assolutamente le sue riduzioni salgariane a fumetti de "Il Corsaro Nero" e "La Regina dei Caraibi" che se non erro non sono mai più state ristampate dalla fine degli anni '70.

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    1. Mi sembra un Nick Raider molto western, non so se mi spiego, tempo addietro avevo letto diversi episodi di Nick Raider, recuperati dalle ristampe della If se non erro, quello di Capitanio in particolare non lo ricordo, probabilmente non mi passò tra le mani. Tanto di cappello.

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  2. Mi manca, purtroppo ho iniziato a leggere/collezionare Texoni qualche numero dopo :(

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    1. Se ti accontenti della ristampa dei Texoni, il Tex Stella D'oro, i prezzi dei vecchi albi sono abordabilissimi. Io li ho presi quasi tutti a due euro l'uno.

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  3. Non sono un grande fan di Tex (anche se questa estate mi ha tenuto compagnia!), ma riconosco l'abilità dell'autore da te analizzato^^

    Moz-

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    1. Io mi sono riavvicinato a Tex da un po' di anni e devo dire che, a differenza di altre cose, raramente mi delude. Poi il Texone...

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  4. Capitanio era un vero Maestro. In quel Texone ricordo anche la maniacalità e precisione con la quale disegnava ogni singola fogliolina negli scenari esterni. Quel Texone mi dà la sensazione della tridimensionalità, senza la tecnologia 3D.

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    1. E' vero, alcuni Texoni, vuoi per la maestria di alcuni disegnatori, vuoi per la tavola di grande respiro, danno l'impressione di essere calati nella vicenda, 3D su carta senza occhialini :)

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