giovedì 5 maggio 2016

IL PROFETA HUALPAI

(di Claudio Nizzi e Corrado Mastantuono, 2007)

Ormai rassegnati a vedere sul Texone per lo più artisti italiani, spesso scelti direttamente in casa Bonelli, evitiamo di pensare ai grossi nomi internazionali e godiamoci i nostri talenti sempre in grado di confezionare questi balenotteri in salsa western con il massimo dell'impegno e con una bella dose di talento.

Nel 2007 la scelta cade sul romano Corrado Mastantuono, già messosi in luce sulle pagine di Nick Rider e Magico Vento. La vera novità è che l'artista di turno è più noto per aver prestato le sue matite alla causa di Topolino & Company in casa Disney Italia che non per i suoi lavori per Bonelli. Il passaggio di Mastantuono dal fumetto umoristico a quello d'avventura è indolore e perfettamente riuscito, le tavole de Il profeta Hualpai riconoscono al disegnatore una versatilità invidiabile. Ancora una volta la sceneggiatura di Nizzi regala al pubblico del ranger una bella storia, solida, coinvolgente e scorrevole, insomma Nizzi è uno di quegli sceneggiatori di grandissima professionalità che se non ci fosse bisognerebbe un po' inventarselo.

La questione indiana è giunta al dunque. Le giacche blu e gli ultimi Apaches Chiricauhas sono ai ferri corti, il morale dei pellerossa ormai quasi totalmente sconfitti è tenuto alto dal profeta Manitary convinto di poter riunire tutte le tribù del popolo rosso per contrastare e sconfiggere l'esercito Nordamericano. Forte della voce del grande spirito, il profeta riesce a costruirsi un seguito nutrito e fedele. Sarà compito di Tex Willer e dei suoi tre pards arginare l'offensiva indiana anche nell'interesse degli stessi nativi americani, altrimenti destinati a una cocente sconfitta.

Già dalle prime tavole l'abilità di Mastantuono si fa notare in una bella sequenza che unisce il piano reale (Manitary) a quello onirico (lo spirito Orso) e si conferma di alto livello nelle tavole successive che introducono i nostri protagonisti e gli splendidi panorami delle Hualapai Mountains. Il Tex di Mastantuono è massiccio e vigoroso ma scattante come un fulmine allo stesso tempo, le vignette godono di una carica dinamica di prim'ordine che non mi dispiacerebbe veder riportata tra le pagine di qualche comics americano.

Che poi, alla fine, se le prove dei nostri disegnatori sono queste, non c'è neanche motivo di andare a scomodare troppe celebrità internazionali, forse questo Bonelli l'aveva capito, se la star per il Texone non si trovava fuori, in fondo bastava dare un'occhiata in casa nostra.


3 commenti:

  1. Grande Texone, grandissimo Mastantuono. Ricordo quasi nulla della storia, ma le tue tavole le ricordo eccome.
    Se non erro Mastantuono nasce come disegnatore realistico alla fine degli anni '80 con alcune storie pubblicate su Comic Art o L'Eternauta. Qualche anno dopo (primi '90) comincia la sua collaborazione con la Disney Italia e qualche annetto dopo ancora (metà anni '90), torna al fumetto realistico in Sergio Bonelli.
    Che disegni fumetto realistico o meno, comunque, Mastantuono è un signor disegnatore. Non solo non ho rimpianto all'epoca l'assenza di un cartoonist internazionale sul Texone, ma l'ho anche preferito ad alcuni di quelli passati.

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    1. Assolutamente, è quello che dicevo anche io in chiusura di post, se i risultati sono questi... ad avercene! Comunque sì, ricordi bene, gli esordi furono proprio sulle riviste che citi tu, poi la fama maggiore grazie a topi e non so bene se anche paperi :)

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    2. In parte è così @ Luigi Bicco, Mastrantuono ha cominciato a collaborare con la Comic Art non solo con le storie ( e ricordiamo che disegnava sia storie realistiche che con vignette comiche) Inoltre da un certo punto in poi ha cominciato anche a disegnare le cover.
      Poi è passato a Disney privilegiando l'aspetto comico.
      Oggi come oggi ritengo che Mastrantuono sia uno dei pochi nostri artisti in grado di passare da un settore all'altro senza snaturarsi.

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