(The thing from another world di Christian Nyby e Howard Hawks, 1951)
La cosa da un altro mondo può essere considerato uno dei pilastri della fantascienza classica del cinema dei 50, la settima arte in quel decennio fu molto prolifica per quel che riguarda questo genere, addirittura sembra sia questo uno dei primi film, se non proprio il primo, a narrare storie di visitatori da altri pianeti. Tratto da un racconto che porta lo stesso nome scritto da John W. Campbell, La cosa da un altro mondo ne modifica in parte la trama soprattutto in quelle che sono le caratteristiche e le abilità del protagonista alieno, nello scritto capace di mutare forma e prendere le sembianze di qualsiasi umano, cosa che avrebbe fatto salire di molto la tensione ma che probabilmente non è stata ben vista in fase di sceneggiatura dove si è optato per una scelta più semplice da gestire, ciò nonostante le caratteristiche terrificanti di quello che era uno dei primi visitatori alieni al cinema non mancano di certo (contestualizzando il tutto al 1951 ovviamente), almeno nei comportamenti, per quel che riguarda la parte relativa a trucco e parrucco l'alieno non è poi così spaventoso. Il Nostro però si rifece e venne portato in scena con tutte le sue caratteristiche originali molti anni più tardi, nel 1982, a opera di John Carpenter che con La cosa, remake del film di Hawks e Nyby, tornò al testo originale e rese tutto più angosciante e spaventoso. Qualche questione da dirimere anche sulla paternità della regia, Nyby in realtà più che come regista cinematografico viene ricordato come montatore (anche candidato all'Oscar), in questa veste lavorò diverse volte con Hawks, regista di tutt'altro livello, a tutt'oggi questo film è l'unica prova che si ricordi di Nyby (poi diresse molta televisione), ci fu anche chi affermò che il film fu diretto praticamente tutto da Hawks, così sosteneva ad esempio Kenneth Tobey, protagonista principale del film, cosa che ovviamente Nyby negava, comunque, sia come sia, La cosa da un altro mondo è ancora oggi un film di cui si parla quando si torna alle origini della fantascienza.La trama un poco la conosciamo (abbiamo parlato de La cosa di Carpenter non molto tempo fa). Un gruppo di militari di stanza ad Anchorage in Alaska comandato dal capitano dell'aviazione Patrick Hendry (Kenneth Tobey) viene inviato nei pressi di una stazione artica causa la caduta di un velivolo non identificato. Il drappello, insieme al giornalista in cerca di un buon servizio Ned Scott (Douglas Spencer), raggiunge in loco il gruppo di scienziati coordinati dal dottor Carrington (Robert Cornthwaite); alla stazione è presente anche la bella e spigliata segretaria Nina (Margaret Sheridan), nei confronti della quale il capitano Hendry nutre qualche ricambiato interesse. Giunta sul luogo dell'impatto la squadra dell'aviazione trova un oggetto circolare sepolto nel ghiaccio; nel tentativo (goffo) di liberarlo il gruppo di Hendry distrugge inavvertitamente il veicolo, nel ghiaccio rimane però una forma umanoide che i militari non vogliono rianimare prima di aver ricevuto un preciso ordine, mentre gli scienziati vorrebbero ovviamente scongelare e studiare la creatura. In seguito a diverse vicissitudini l'alieno si libererà e si rivelerà essere una forma di vita tutt'altro che facile da tenere a bada, inizierà a seminare morti e panico tra gli ospiti della stazione artica i quali avranno vedute differenti sui comportamenti da tenere nei confronti della cosa.
Film datato ma che ancora si guarda tutto sommato con piacere, il trucco e gli effetti speciali sono realizzati in economia, non manca qualche bel dettaglio qua e là e la mano di Hawks rende piacevole la scansione degli eventi. Girato quasi tutto in studio con pochi mezzi si distinguono però alcune sequenze aeree ben realizzate, in molte scene i dialoghi dei personaggi si affastellano uno sull'altro con un sovrapporsi di voci (nemmeno ci fosse Altman) che dona un buon ritmo alla progressione della trama la quale si basa molto sugli scambi di vedute tra i protagonisti. Oltre alla trama della minaccia venuta dallo spazio, si contrappongono nel film i punti di vista dei militari, più conservativi e minacciosi, e quelli degli scienziati, più aperti allo straniero e desiderosi di conoscenza anche a costo di mettere a repentaglio la vita di qualcuno. Nonostante il film abbia un certo peso per la produzione del fantastico d'epoca (iscritto nel National Film Registry), La cosa da un altro mondo rimane un capitolo minore, seppur interessante, nella filmografia di Hawks che arrivava dal brillante Ero uno sposo di guerra con Cary Grant e che aveva già in curriculum film come Scarface, Susanna!, Acque del Sud, Il grande sonno e Il fiume rosso e altri ne verranno in seguito (Un dollaro d'onore ad esempio). Passaggio obbligato per gli appassionati di fantascienza, visione comunque consigliata per chi vuole capire come si è arrivati a produzioni più moderne, il film tra l'altro è disponibile gratuitamente nel catalogo di Raiplay, quindi...
Quest'originale decisamente mi manca, ma in futuro chissà ;)
RispondiEliminaMa si, è lì su Raiplay...
EliminaUn piccolo gioiello di un certo tipo di cinema che oggi - inevitabilmente e anche giustamente - non può più esistere.
RispondiEliminaSempre carino effettuare questi recuperi di tanto in tanto.
EliminaMi ricordo di averlo visto in tv negli anni 70, inserito in un ciclo di film dell'orrore. L'alieno era, mi sembra, una forma di vita a base vegetale, quindi con gli amici lo avevamo ribattezzato "il carotone". Bei tempi quando, con solo 2 canali televisivi, anche un film vecchiotto generava impressione e discussioni.
RispondiEliminaSe non ricordo male l'alieno era interpretato da James Arness, lo sceriffo di Gunsmoke e, soprattutto, Zio Zeb ne La conquista del West.
Miiiii, negli anni 70!!! 😂
RispondiEliminaOttima memoria comunque, tutto giusto anche se Arness non è facile da riconoscere visto il trucco e il fatto che si vede proprio poco. Poi c'è da dire che quando a disposizione avevamo poco ci godevamo forse tutto di più, anche film come questi o come quelli con i mostri giapponesi erano un evento.